Io viaggio da sola: Romania con lentezza

viaggi in solitaria
Oggi devierò un po’ dalla filosofia di questo blog: infatti, per il viaggio che mi accingo a raccontarvi, ho preso un aereo. Ma quando ho visto che il biglietto del volo a/r da Bergamo a Timisoara costava solo 5€, ho voluto fare un’eccezione. Sono a casa sommersa di libri per preparare gli ultimi esami della mia carriera universitaria, vedo l’offerta Ryanair menzionata e ci penso solo per una frazione di secondo: prenoto.
Romania in solitaria
“…viaggiare da soli non significa essere soli, né sentirsi soli a destinazione”.

Non sono mai stata in Romania, non ho mai avuto la fortuna sfacciata di trovare un’offerta a così poco e le date sono perfette: partenza il giorno dopo il mio ultimo esame, un esame di storia della relazioni internazionali. Sono elettrizzata all’idea di partire: inizio a cercare mappe, destinazioni vicine e facilmente raggiungibili, mi emoziona l’idea di visitare la città in cui è iniziata la rivoluzione rumena nel 1989, ma tutti coloro che mi circondano rovinano la festa con la domanda di sempre: ‘Cosa vai a fare in Romania? Vai in Romania…da sola?”.

Romania in solitaria
“…viaggiare da soli non significa essere soli, né sentirsi soli a destinazione”.

Vado in Romania perché è un paese meraviglioso con tantissimo da vedere, perché non ci sono mai stata prima e perché sono curiosa di scoprire un nuovo angolo di mondo, perché l’unico modo per abbattere pregiudizi su un paese è andarci. Vado da sola perché amo viaggiare in compagnia, ma a volte ho bisogno di riappropriarmi del mio tempo, da sola, ed altre volte perché non voglio lasciare che l’eventuale assenza di compagni di viaggio mi trattenga dal partire.

Mi limito a rispondere con un ‘Sì’ rassegnato, perché ormai ci ho rinunciato e ho capito che, purtroppo, chi non ha mai provato il viaggio in solitaria e non lo sente nelle proprie corde, non lo capirà mai. Non capirà mai la sensazione che mi dà vagare da sola per strade in cui non sono mai stata prima, svegliarmi la mattina ed essere totalmente libera di decidere cosa fare della mia giornata, senza dover preparare un programma fatto di compromessi con gli interessi di amici/famiglia/partner che viaggiano con me; partire senza avere grossi programmi e lasciare che le giornate si evolvano da sole. Il fatto che sia una ragazza di 23 anni che viaggia da sola non mi rende un target, anzi, il fatto d’essere una viaggiatrice solitaria mi fa stare all’erta 24 ore su 24 e mi rende forse persino più consapevole di ciò che mi circonda e di chi mi circonda, più di quanto succeda quando viaggio con qualcun altro. Dopotutto in ogni paese in cui vado trovo una lingua comune da parlare e anche quando non è così, viaggiare in autostop in Turchia mi ha resa un’esperta della comunicazione non verbale e dell’arte del “farsi capire”. Infine, viaggiare da soli non significa essere soli, né sentirsi soli a destinazione.

Del mio tempo in solitaria ne ho un disperato bisogno, e no, non mi sentirò sola perché già so che sola ci passerò molto poco tempo. Ho la testa sulle spalle, ma mi fido anche del mio istinto e sì, a volte mi fido degli sconosciuti, e quegli sconosciuti diventano amici per la vita. Perchè sì, sono giovane, ma viaggio da sola da quando avevo 18 anni e qualcosa, in materia di sicurezza, l’ho imparata a mie spese. Infine, il viaggio in solitaria non è una cosa da single, perché ho una relazione stabile con una persona che accetta e condivide le mie scelte, e a volte parte con me.

Romania in solitaria
Piata Libertatii

Sono atterrata a Timisoara di sera, ho preso un autobus invece che un taxi, sapendo che il centro della città non distava molto, e a piedi ho raggiunto il mio ostello. Faceva freddo, tanto freddo, ma la città era illuminata a giorno e mi sono sentita incredibilmente sicura. Ho scelto di stare, per pochi LEI*, in un piccolo ostello del centro, all’interno di un palazzo, e non avrei potuto fare scelta migliore: al mio arrivo mi rendo subito conto che lì mi sentirò a casa, l’ostello è ricavato dentro un appartamento, piccolo e accogliente, e i proprietari sono una coppia di giovani rumeni, che vivono nell’appartamento accanto. Il proprietario mi accoglie preparandomi una tazza di tè caldo mentre poso il mio zaino, ci sono altri ragazzi nel mio dormitorio, scambiamo qualche chiacchiera, ma se ne andranno l’indomani mattina. Mi avventuro da sola a caccia di cibo e qualche fotografia e la città mi si mostra con il suo volto migliore, arrivo per caso in Piata Unirii, la piazza più bella della città che in estate mi hanno detto essere sovraffollata, e mi si presenta così:

Romania in solitaria
Piata Libertatii

 

La vista ripaga della stanchezza del viaggio e del freddo pungente che mi fa tremare le mani mentre cerco di scattare fotografie. Vago sola per la città, deserta fino a quando finisce lo spettacolo di teatro all’Opera e le strade si popolano di persone infreddolite che a passo svelto tornano a casa. Vago ancora per un po’, poi torno in ostello, dove mi fermo a chiacchierare nella sala comune con il proprietario, che mi riempie di consigli per l’indomani, ed un ragazzo ceco, prossimo alla partenza. Domani mi aspetta una lunga giornata. Ma questa ve la racconto nel prossimo post!

[CONTINUA…]

Romania in solitaria
L’Opera

 

Romania in solitaria
Strada 9 Mai

* Il leu rumeno è la moneta ufficiale della Romania

 

About Valentina Locatelli 21 Articles
Ho fatto del viaggio alternativo uno stile di vita: zaino in spalla, la mia tenda, autostop, couchsurfing e, ogni tanto, anche qualche ostello. Amo molto partecipare a scambi e progetti di volontariato, soprattutto progetti europei. Quando viaggio, cerco di interagire il più possibile con le persone del posto. Con viaggiareconlentezza.com condivido le mie avventure di viaggio lente.

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