Le cronache di Gnagna – Il concerto di Vinicio Capossela – Ep. II

Avete presente il film “Basilicata coast to coast”? Ecco l’idea di  Sarah e della sua amica Elena era più o meno quella, ma loro sono partite per la Toscana, nell’Argentario, e hanno deciso di campeggiare per dieci giorni low cost, spostandosi soltanto a piedi, con mezzi pubblici, chiedendo passaggi e facendo autostop.

Così sono nate le “Cronache di Gnagna”, una serie di brevi racconti tragicomici che narrano le loro piccole avventure quotidiane, che potrete  leggere da  per sette lunedì su viaggiare con lentezza

Per chi si fosse perso il primo episodio lo può leggere qui

Le cronache di Gnagna #2 episodio 

Vinicio Capossela
Sarah ed Elena

Camping la Feniglia.
Afa in tenda. Sveglia presto. Notte tranquilla. Si ringraziano i tappi per le orecchie.
Accenti toscani e romani si mischiano. Un suono unico. Mette allegria.
Aghi di pino sul telo. Piedi nudi. Binomio perfetto.
Esce la Wilma che c’è in te. Momento pulizie: scopar via gli aghi.
Raffica di vento. Di nuovo aghi di pino ovunque. Fanculo. Spallucce.
Colazione per terra. Tavoli, questi sconosciuti.
Direzione spiaggia.
Nuova scoperta: la Riserva forestale della Feniglia.
Una lingua di terra lunga 9 km.
Separa la laguna dal mare che collega Ansedonia con l’Argentario.
6 varchi. Ognuno lungo un km circa.
Accesso al mare facile. Acqua limpida. Niente affollamento.
Meraviglia.
Metamorfosi in bradipi inevitabile.
Bagno-Telo-Sole-Libro. In loop per qualche ora.
Tanto ne avremo da camminare.
Già.
Obiettivo del giorno: concerto di Vinicio Capossela.
A Festambiente. Festival che promuove lo sviluppo sostenibile.
A Rispescia, provincia di Grosseto. Parco della Maremma.
Pranzo in campeggio.
Nuovi vicini. Quattro ragazzi fiorentini di 23 anni.
Una tenda a due posti e cibo per i 300 di Sparta.
Chi siete? Cosa trasportate? Dove andate? Si ma quanti siete? Un fiorino.
Coraggio comunque. S’ha da raggiungere un concerto.
Solita impresa colossale.
Bus perso. Niente passaggi fortuiti. Attesa sotto il sole.
Conversazioni con anziani che si preoccupano per noi. La tenerezza.
Finalmente il bus. Niente biglietto. Dichiariamolo. Manca giusto la multa.


Cronache di gnagna
Cronache di Gnagna 2 – Il biglietto del bus

Biglietti a bordo finiti. Quindi? Il conducente è posseduto da Giovanni Muciaccia.
Stringiamo in mano un biglietto farlocco. Il design unico e irripetibile.
Mio nipote, all’asilo nido, lo faceva meglio.
Tre ore di mezzi dopo – Bus, treno, navetta – l’agognato arrivo.
E’ tardi. Giungiamo tardi ovunque ormai.
Il ritrovo tra amici. La gioia di quelle piccole cazzo di cose.
Persino qui altri milanesi noti. Manco ci fossimo messi d’accordo.
Che bellezza le sinergie.
Festambiente è un’esuberanza di colori e incontri.
Una colorata ragnatela di persone impegnate in ecologia, solidarietà e cultura per l’economia civile.
Stupisce. 

Il tramonto tra Toscana meridionale e Lazio settentrionale appaga.
L’aria è fresca. Il cibo buono.
Talmente buono che è finito. Maremma maiala.
Un tozzo di pane. Una fettazza di formaggio. Cena sostanziosa.
Birra salvatrice. Sempre sia lodata.
Concertiamoci.
Piazza gremita di persone. Caldo.
Il buon Vinicio non delude. Un animale da palco. Impensabile stare fermi.
La musica. Sempre un’ottima occasione per condividersi.
Ballando.
Il ballo di S. Vito sfocia in una macedonia di passi tra maremmani, padovani, milanesi, marocchini e romani.
Il pogo. Qualcuno cade. Inevitabilmente.
Le mani tese a ricominciare.
Gambe ormai perse. Ciao amico sudore, anche tu qui?
Molteplici bis. Applausi intensi.
Finale. “Che coss’è l’amor”. Eccallà. Uno sport estremo è mannaggiallui.
Il ritorno.
Rotta verso Grosseto. Ospiti dagli amici per la notte.
In macchina nella campagna maremmana. Finestrini abbassati. Invasione di profumi.
Tragitto breve. Evviva.
Le due. Morfeo sul divano attende.
Un attimo ancora.
In testa le parole di “Ovunque proteggi”
hanno il sapore di una preghiera che calza a pennello:

“Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo…
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.

In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell’amore.

Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

Ovunque proteggi, proteggimi nel male.
Ovunque proteggi la grazie del tuo cuore.”

 

About Sarah Melania Pendolino 7 Articles
Videomaker e fotografa. Nata curiosa, osservatrice, ascoltatrice e sognatrice. Appassionata di dettagli, cose genuine e bizzarre. Aspiro a diventare una cacciatrice di bellezza e storyteller. Raccontare storie attraverso immagini, viaggiare, scrivere, condividere è ciò che più amo fare. Vivo di tragicomiche avventure quotidiane. Accompagnate da improbabili colonne sonore. Adoro esplorare ed esplorarmi. Perdermi. Ritrovarmi. Scoprire. Ripartire. Abbraccio l'etica della reciprocità. Amo la natura, le persone, i confronti costruttivi, gli scambi. Litigo spesso con il tempo, i numeri, i ragni. Vado d'accordo con la lentezza, il cioccolato e i sorrisi. Disordinata cronica, trovo equilibrio solo nel caos. Nel dubbio continuo a lasciarmi ispirare girovagando per il mondo.

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*