Un viaggio lungo un sogno
L’utopia è come l’orizzonte … cammino due passi e si allontana due passi, cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia?.
A questo: serve per continuare a camminare.
Eduardo Galeano
“Accingersi a vivere una vita che sia originale significa mettersi in viaggio verso un paese lontano, per ritrovarsi gradualmente circondati da nuove scene, nuove persone…”
Breve riepilogo
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La mattina del 24 giugno siamo partiti da una rotonda di Rosta (Torino) e abbiamo cominciato a spostarci da un paese all’altro, prima in Francia, visitando tutto l’Ardeche e le regioni del sud, poi una volta sorpassati i Pirenei abbiamo raggiunto la Spagna, tuffandoci nel mare della Catalogna e andando a trovare gli amici di Madrid. Infine abbiamo messo piede in Portogallo, raggiungendo il cuore della sua capitale, Lisbona. Venerdì 23 settembre, siamo ritornati a casa dopo un viaggio di tre giorni in autostop, partendo dal cuore del Portogallo fino a raggiungere la provincia di Torino. Per tutto questo tempo abbiamo viaggiato e vissuto senza utilizzare denaro.
Non volendo spendere soldi, ci siamo dati da fare per conquistare uno ad uno, le persone, le culture, i posti, contando solamente sulle nostre capacità. Siamo entrati in contatto con filosofie, pensieri e stili di vita diversi che ci hanno davvero ispirato e aperto gli occhi. Pensavamo che questo viaggio sarebbe stato impossibile, che ad un certo punto avremmo mollato, invece abbiamo constatato che tutto sommato, nonostante le difficoltà, si può fare. Non solo: ci siamo anche divertiti molto. Questa esperienza rimarrà per sempre nel nostro cuore.
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Tornare alla vecchia vita
Tornare alle nostre vite normali è stato assai difficile. Accettare la routine, la normalità è stato più difficile di quanto pensassimo. Appena giunti in Italia dal viaggio, man mano che ci avvicinavamo alle nostre case, abbiamo osservato il via vai frenetico di automobili. Uomini e donne di corsa verso il lavoro: mentre facevamo autostop, mostrando i pollici in su, quasi nessuno ha pensato di fermarsi per aiutarci. Erano tutti talmente di fretta che probabilmente non ci avevano nemmeno notato. Questo ci ha rattristato molto, assieme al pensiero che presto (forse) avremmo fatto parte anche noi di quella matassa frenetica.
Pensiamo che sia assurdo vivere sempre in questa maniera, di fretta, in ansia, in competizione, senza libertà, tutti i giorni facendo le stesse identiche cose. Pensiamo che non sia troppo scorretto parlare di schiavitù. In una città son tutti così di fretta e in ansia che è cosa ben rara vedere automobilisti accostare col veicolo per accogliere due autostoppisti… Quei due autostoppisti potrebbero avere bisogno di aiuto (per esempio hanno perso il pullman o gli si è rotta la macchina, ecc. ). Ma nessuno si ferma. Sembriamo di vivere in una società dove solidarietà, amore e pace sono solo parole vuote. Pochissime sono le persone che le mettono in pratica.
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Che cosa ne sarà di noi ora?
Dopo questa incredibile avventura cosa ne sarà di noi? Metteremo da parte tutto il bagaglio di esperienze vissute per tornare alla normalità, oppure ci daremo da fare per vivere una vita diversa, più sobria e meno frenetica? Cercheremo di vivere una vita simile a quella delle persone che ci hanno ospitato durante il viaggio? Oppure continueremo a viaggiare e a cercare posti dove si vivono stili di vita decrescenti e alternativi?
Il nostro futuro è un incognita. Probabilmente cercheremo di realizzare qualche progetto di vita orientato alla semplicità, inoltre continueremo a cercare nuove strade e nuovi posti dove vivere. Comunque vada, è impossibile, per noi, dimenticare quanto abbiamo visto e vissuto. La nostra avventura ha profondamente e inevitabilmente cambiato il nostro modo di vedere il mondo. Ogni nostra iniziativa futura sarà inevitabilmente influenzata da questa bellissima indimenticabile esperienza di viaggio senza spendere soldi. Se sarà possibile, continueremo a tenervi aggiornati.
I post del viaggio senza spendere soldi dall’Italia al Portogallo: 🗺️
- Primo aggiornamento di viaggio ✔️
- Racconto del primo viaggio in autostop ✔️
- Una cartolina dalla Francia ✔️
- Vita da montanari ✔️
- Una casa scolpita nella roccia ✔️
- In Ardeche con lentezza e senza soldi ✔️
- Avventure medievali a Carcassone ✔️
- Downshifting: la storia di Saveria ✔️
- Il nostro “segreto” per viaggiare senza soldi ✔️
- Aggiornamento di viaggio: Infortunio di Roberta ✔️
- I buon samaritani dell’autostop ✔️
- Alla ricerca dell’autosufficienza: storie di cambiamento ✔️
- Aggiornamento di viaggio: Buon compleanno Roberta! ✔️
- Gli aspetti negativi del viaggio senza soldi ✔️
- Aspetti positivi del viaggio senza soldi ✔️
- Dalla Francia alla Spagna in autostop ✔️
- Avventure in autostop in Spagna ✔️
- Los Olivos: una coraggiosa fattoria biologica ✔️
- L’attacco degli scorpioni ✔️
- Breve risposta alle critiche ✔️
- Vita di campagna (Los Olivos – seconda parte) ✔️
- l’arrivo in Portogallo ✔️
- Il ristorante Paladar ✔️
- Tinklebell Garden – Il Giardino delle Fate ✔️
- Esistenze fuori dal sistema ✔️
- Il Mercato Medievale di Castelo de Vide ✔️
- Incontri del destino ✔️
- Lisbona, vita moneyless in una grande città (prima parte) ✔️
- Lisbona (seconda parte) ✔️
- Ospiti del Conte di Agolada ✔️
- Missione compiuta ✔️
- Farewell party ✔️
- Tre giornate di autostop dal Portogallo all’Italia: il viaggio di ritorno ✔️
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