Parlare di ansia o depressione può far paura: c’è il timore di essere giudicati, di “pesare” sugli altri o di non trovare le parole giuste.
Il silenzio però alimenta l’isolamento. Romperlo si può, con passi piccoli e protetti. Scegli una persona fidata e chiarisci subito il bisogno: “non cerco soluzioni, ho bisogno di essere ascoltato/a”. Se la voce non esce, inizia da un messaggio o da tre appunti concreti (sonno, appetito, energia). Valuta canali riservati – medico di base, psicologo, numeri d’ascolto – se temi giudizi in famiglia o tra amici. Fissa confini: puoi interrompere la conversazione, chiedere una pausa o rimandare. Ricorda che chiedere aiuto non è un fallimento: significa prendersi sul serio.
Condividere il peso, anche solo un poco, riduce la vergogna e apre lo spazio per un percorso di cura più adatto a te.
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