Nei social media, l’apparizione di Venere o di altri pianeti genera commenti sorprendenti, spesso divertenti o persino preoccupati.
Alcuni pensano di vedere UFO, altri si meravigliano di fenomeni come la Luna visibile di giorno. Questa mancanza di consapevolezza è parzialmente dovuta all’inquinamento luminoso che rende difficile l’osservazione del cielo, ma anche alla nostra vita frenetica, concentrata su questioni quotidiane.
Non siamo più in grado di riconoscere stelle e pianeti? Leggi il post 🔍
L’immagine di due persone sotto un cielo stellato, accompagnate solo da un treppiede e dal silenzio della notte, è l’essenza di questa esperienza: fermarsi, respirare, guardare.
In questo mondo “veloce” l’astronomia ci insegna la pazienza. La luce delle stelle che vediamo oggi ha viaggiato per migliaia, a volte milioni di anni prima di raggiungere i nostri occhi. Con questa consapevolezza, guardare il cielo diventa un momento di umiltà oltre che di conoscenza e di meraviglia.
Però, forse, sotto questa volta celeste, non siamo poi così piccoli.
Forse, siamo parte di qualcosa di più grande, che aspetta solo di essere letto con calma.
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