Dopo la furia della Battaglia delle Arance a Ivrea, le strade si trasformano in un vero e proprio campo di guerra agrumato: bucce schiacciate, succo che cola dappertutto e un tappeto arancione che ricorda più una spremuta gigante che un centro storico. Tra il profumo dolciastro della frutta marcia e quello – decisamente meno poetico – lasciato dai cavalli degli aranceri sui carri, l’aria diventa un mix “inedito” che solo chi c’è stato può davvero raccontare. Una scena tipica del dopo-battaglia: colori vivaci, vestiti a scacchi zuppi di succo e quell’odore inconfondibile che ti accompagna fino a casa… e oltre! 🍊💥🐴
In quale anno si è tenuta la prima edizione del Carnevale di Ivrea?
Il primo Carnevale di Ivrea, noto soprattutto per la sua tradizionale “Battaglia delle Arance”, risale almeno al XVII secolo.
Tuttavia, le origini esatte della festa e della battaglia stessa sono avvolte nella leggenda e nella storia locale, cosa che rende difficile determinare una data precisa per il primo evento. Le celebrazioni hanno radici che si perdono nel tempo, mescolando elementi storici e leggendari, inclusa la famosa storia della “mugnaia” che si ribellò contro un tiranno locale. Nel corso dei secoli, il Carnevale di Ivrea ha evoluto significativamente, diventando uno degli eventi carnevaleschi più unici e rinomati d’Italia.
Gli Scacchi – storia e identità del team di Ivrea
Tra le squadre più riconoscibili della Battaglia delle Arance, gli Scacchi devono il loro nome alla
livrea in bianco e nero, una scacchiera che salta agli occhi anche nella nebbia d’agrumi di fine giornata.
Il gruppo nasce come compagnia di aranceri a piedi legata al tessuto rionale di Ivrea: amici, famiglie e generazioni che,
di Carnevale in Carnevale, hanno dato forma a una comunità compatta e appassionata. Con il tempo gli Scacchi sono diventati
una vera “scuola di piazza”, dove si tramandano tecniche di getto, regole non scritte e rispetto per avversari e tradizione.
La loro filosofia è racchiusa nel nome: giocare di strategia. In piazza si muovono come su una scacchiera,
avanzando e ripiegando a blocchi, coprendosi a vicenda quando arrivano i carri e scegliendo il momento giusto per l’assalto.
I pantaloni arancioni richiamano il “munizionamento” simbolo della festa, mentre i quadrati bianchi e neri esprimono ordine,
disciplina e colpo d’occhio. Prima della battaglia non mancano i cori, il saluto alle autorità del Carnevale – Generale e
Mugnaia – e l’abbraccio con le altre compagnie, perché la rivalità resta goliardica e la sicurezza viene prima di tutto.
Oggi gli Scacchi contano centinaia di sostenitori tra aranceri, tamburini, addetti alla logistica e un’ampia famiglia di
simpatizzanti che si ritrova sotto gli stendardi a quadri. La squadra custodisce lo spirito più autentico di Ivrea:
radici popolari, orgoglio cittadino e quella miscela inconfondibile di energia, sudore e succo d’arancia che rende unico
questo Carnevale. Se li incontri a fine giornata, riconoscerai i volti macchiati d’agrumi, l’uniforme a scacchiera e un
sorriso stanco ma felice: la partita, per loro, è andata in scena ancora una volta.
Foto: @viaggiareconlentezza

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