Fede e architettura nell’Etiopia medievale
Nel cuore delle montagne dell’Etiopia settentrionale, sorge un sito che affascina e stupisce i viaggiatori da secoli: le chiese rupestri di Lalibela. Scolpite direttamente nella roccia tra il XII e il XIII secolo, queste straordinarie strutture rappresentano una delle meraviglie architettoniche più incredibili del mondo e un punto focale del cristianesimo ortodosso etiope.
La storia di Lalibela
Lalibela prende il nome dal re della dinastia Zagwe che regnò nel XII secolo. Secondo la leggenda, il re Lalibela ebbe una visione di Gerusalemme e si propose di creare una nuova Gerusalemme in Etiopia, dopo che i pellegrinaggi cristiani in Terra Santa furono ostacolati dalle conquiste musulmane. Con l’aiuto divino – alcuni dicono addirittura con l’aiuto degli angeli – Lalibela e i suoi artigiani intrapresero l’ambizioso progetto di scolpire un complesso di chiese direttamente nella roccia.
La maestosità delle chiese
Tra le 11 chiese monolitiche di Lalibela, una delle più iconiche è la Chiesa di San Giorgio (Bete Giyorgis).
Con la sua struttura a forma di croce, perfettamente preservata, è scolpita da un unico blocco di granito e circondata da un fossato scavato nella roccia. I visitatori possono accedere alla chiesa tramite un tunnel che si apre in un cortile impressionante, dove le finestre a forma di croce e gli intricati dettagli architettonici catturano immediatamente l’attenzione.
Ogni chiesa a Lalibela ha una sua unicità.
Bete Medhane Alem, la più grande, è caratterizzata da un colonnato interno che ricorda l’architettura classica. Bete Maryam, una delle più antiche, è caratterizzata da bellissimi affreschi e interessanti dettagli scolpiti.
Lalibeia, patrimonio dell’umanità
Oltre ad essere monumenti storici, le chiese rupestri di Lalibeia sono luoghi di culto attivi. Ogni anno, migliaia di pellegrini etiopi si recano a Lalibela per partecipare a celebrazioni religiose come il Genna (Natale etiope) e il Timkat (Epifania). Si tratta di eventi che permettono ai viaggiatori di immergersi pienamente nelle atmosfere della fede ortodossa etiope e di osservare rituali che risalgono a secoli fa.
Nel 1978, le chiese rupestri di Lalibela sono state designate come Sito Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dopo che è stato loro riconosciuto lo straordinario valore storico. Questo riconoscimento ha contribuito a preservare queste meraviglie architettoniche per le future generazioni e ha posto Lalibela sulla mappa come una delle destinazioni turistiche più importanti dell’Africa.
Visitare Lalibela
Per chi desidera visitare Lalibela, il periodo migliore è durante le festività religiose, quando le chiese sono animate da canti, preghiere e celebrazioni. In queste occasioni, l’accoglienza della città si fa più calorosa anche grazie ad una varietà di alloggi e ristoranti che permettono di gustare le prelibatezze della cucina locale. Una visita a Lalibela è un’immersione nella spiritualità così come un incontro ravvicinato con l’arte e la storia di una delle civiltà più antiche del mondo.
Le domande più frequenti sulle chiese rupestri di Lalibeia
Lalibela era inizialmente chiamata Roha. Fu poi rinominata in onore del re Lalibela, che governò nella regione durante il XII secolo. Secondo la tradizione, il re ordinò la costruzione delle chiese e potrebbe aver avuto l’intenzione di far diventare Roha una città di grande importanza, sostituendo Aksum.
Lalibela è una delle Meraviglie del Mondo?
Lalibela è un Sito Patrimonio dell’Umanità che alcuni considerano l’ottava meraviglia del mondo a causa delle antiche chiese scavate completamente da un’unica massa di roccia vulcanica. Le 11 chiese furono costruite in 23 anni durante il XII secolo per ordine del re Lalibela.
Chi costruì Lalibela in Etiopia?
Il re Gebre Mesqel Lalibela.
La tradizione etiope attribuisce la costruzione dell’intero complesso al regno del re Gebre Mesqel Lalibela (ca. 1181–1221). Secondo la hagiografia del re (gadl), Lalibela scolpì le chiese nel corso di ventiquattro anni con l’assistenza degli angeli.
Cosa significa “Lalibela”?
Il nome “Lalibela” significa “le api riconoscono la sua sovranità” in antico Agaw. Questo nome fu scelto a causa di una profezia, ma il re Lalibela fu successivamente costretto all’esilio a causa dell’ostilità di suo zio Tatadim e di suo fratello Kedus Harbe, che era il legittimo sovrano.
Furono i Cavalieri Templari a costruire le chiese rupestri di Lalibela?
Esistono diverse teorie riguardanti la creazione di questi straordinari luoghi di culto. Alcuni ritengono che le chiese siano state scavate dai Cavalieri Templari, crociati cristiani che, durante il XIII secolo, periodo in cui le chiese furono costruite, erano al culmine del loro potere. Tuttavia, non ci sono prove concrete del loro coinvolgimento.
Lalibeia è sicura da visitare?
Il rischio è basso.
Lalibela è generalmente un luogo sicuro per quanto riguarda i reati minori. Sebbene possano verificarsi occasionalmente episodi di borseggio e furto di borse, si tratta di episodi rari e si verificano principalmente in aree affollate.
Fonti e approfondimenti
- https://whc.unesco.org/en/list/18/
- https://www.bbc.com/travel/article/20170817-ethiopias-miraculous-underground-churches
- https://travelladies.app/safety/ethiopia/lalibela
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