Un grido di riscatto per le periferie abbandonate
Le periferie italiane sono spesso sinonimo di marginalità, abbandono e invisibilità. Eppure, grazie alla forza di artisti come Flavio Ghetto Eden e Davide Lorrè, questi luoghi diventano ora spazio di resistenza e voce potente che rifiuta l’abbandono e rivendica il diritto di essere ascoltata. “SPERONE167” è il loro nuovo brano musicale, un messaggio sociale, politico e poetico nato dall’incontro tra Salento e Sicilia, due terre cariche di storia, tradizioni ma anche di problemi quotidiani.
L’idea
“SPERONE167” prende vita attraverso l’energia collettiva dell’associazione ETS SPERONE167, che ha scelto di investire sull’arte come veicolo di denuncia e strumento per riaccendere speranza nei territori dimenticati. È una sfida contro la narrazione che vede le periferie come luoghi senza possibilità, senza bellezza e senza futuro. Nel video, realizzato sotto la regia di Antonio Macaluso e supportato da VediPalermo, il quartiere Sperone di Palermo, oltre che fare da sfondo, diventa un richiamo che risuona da Palermo a ogni periferia globale. Con autenticità e rispetto, il video cattura un ritratto fedele della vita di queste aree, mostrandole come realtà vive e palpitanti di umanità, nonostante l’assenza di risorse e supporto istituzionale.
La produzione
Prodotto da Princevibe (Ciro Pisanelli), il brano affonda le sue radici nella tradizione reggae, una musica che l’UNESCO ha recentemente riconosciuto come patrimonio culturale immateriale per il suo valore universale di pace e giustizia. SPERONE167, però, non si limita a celebrare il reggae: lo reinterpreta in chiave meridionale, con i dialetti salentino e siciliano che danno vita a una lirica sincera e viscerale. Un linguaggio che parla da e per la gente, con l’anima del Sud. Come nella tradizione rastafariana, “Babilonia” rappresenta l’oppressione, di quella politica vuota e delle istituzioni che si limitano ai proclami senza mai sostenere realmente le comunità vulnerabili. Flavio Ghetto Eden e Davide Lorrè puntano il dito contro questa “Babilonia”, chiedendo giustizia sociale e la fine dell’indifferenza verso chi abita i confini della società.
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Le immagini del video portano lo spettatore in un viaggio che va oltre Palermo e oltre Lecce: rappresentano un passaggio attraverso tutte le “Sperone” e le “167” del mondo.
Il risultato è un’opera artistica, capace di connettere realtà locali a questioni universali, facendo dell’arte una forma di solidarietà concreta. “SPERONE167” è un tributo agli abitanti di questi quartieri e a tutte le persone che lottano per migliorare le proprie comunità, come il compianto Davide Currao, fotografo e attivista recentemente scomparso, a cui è dedicato il brano.
La dichiarazione dei due artisti è chiara e accorata:
“Abbiamo voluto creare una voce che parli dal cuore delle periferie, dove spesso ci si sente dimenticati e invisibili. Vogliamo che questo brano ispiri chi vive ai margini, ricordando loro che il cambiamento è possibile.”
Con queste parole, Flavio Ghetto Eden e Davide Lorrè parlano a tutte le “periferie dell’anima” del mondo, portando un messaggio di resistenza e rinascita.
Speriamo che SPERONE167 oltre ad essere una musica di protesta e sensibilizzazione, diventi anche uno strumento di cambiamento che, in tempi di disuguaglianze crescenti e crisi di fiducia nelle istituzioni, trova nel potere dell’arte una via alternativa, capace di risvegliare la coscienza collettiva e di creare una rete solidale tra periferie, che, anche se distanti, condividono le stesse difficoltà.
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