Tra le tante curiosità che circolano sul web, una in particolare continua a riscuotere grande interesse: l’idea che le scale a chiocciola dei castelli medievali fossero progettate in senso orario per ostacolare gli attaccanti destrorsi e favorire i difensori. Una spiegazione tanto affascinante quanto controversa, che trova ampio spazio in post virali, video divulgativi e persino su piattaforme educative come Focus Junior. Tuttavia, nonostante la sua popolarità, questa teoria poggia su basi piuttosto fragili.
Il problema principale? La mancanza di fonti storiche affidabili e la presenza di evidenze contrarie che emergono da studi più recenti.
Ecco il post in questione:
Perché le scale dei castelli sono progettate in senso orario?
Praticamente in tutti i castelli o fortezze militari, le scale a chiocciola sono costruite in senso orario mentre si sale, e in senso antiorario mentre si scende, oltre ad essere considerevolmente strette e con curve molto pronunciate.
Questa architettura medievale fu progettata non solo per la protezione dei cavalieri e dei soldati, ma anche per creare una strategia difensiva contro i possibili invasori: ostacolare il loro accesso alla torre, mentre loro conoscevano tutti i vantaggi.
Un’architettura difensiva
L’architettura medievale era premeditata con migliaia di dettagli progettati allo scopo di proteggere la fortezza, evitare possibili invasioni e garantire la sicurezza di tutte le persone che abitavano nel castello.
Questa disposizione aveva come obiettivo principale quello di rallentare gli attaccanti, che erano costretti a girare intorno ad ogni curva della parete interna. La distribuzione permetteva ai difensori di utilizzare la parete interna come una sorta di scudo mentre gli attaccanti erano molto più esposti.
I guerrieri, con le armature, avevano molta difficoltà ad accedere e salire in fila per le scale, un dettaglio che si aggiungeva alla mancanza di illuminazione nel luogo. L’oscurità rendeva più difficile per gli attaccanti mantenere l’equilibrio o prendere slancio mentre salivano.
Il senso orario
L’orientamento favoriva la difesa dall’alto verso il basso, l’attaccante aveva la mano destra ostacolata dalla struttura mentre il difensore poteva manovrare la sua arma con molta più libertà e, inoltre, da un’altezza superiore.
Queste scale furono anche progettate per avere un’altezza irregolare. Mentre gli abitanti del castello erano familiari con i modelli, gli attaccanti non conoscevano la struttura.
Il testo afferma che le scale a chiocciola dei castelli medievali erano progettate in senso orario per offrire vantaggi difensivi, ostacolando gli attaccanti destrorsi e favorendo i difensori. Questa spiegazione è stata ampiamente diffusa, ma recenti studi e osservazioni mettono in dubbio la sua validità.
L’architetto Lorenzo Manara, in un articolo del maggio 2024, ha analizzato questo mito, evidenziando che esistono numerosi castelli medievali con scale a chiocciola che salgono sia in senso orario che antiorario. Ad esempio, il castello di Norwich e la Torre di Londra, entrambi dell’XI secolo, presentano scale in senso antiorario. Manara sottolinea l’assenza di fonti storiche che attestino una correlazione tra l’orientamento delle scale e vantaggi difensivi specifici.
Inoltre, uno studio del 2011 ha identificato oltre 85 castelli in Inghilterra e Galles, datati tra il 1070 e il 1500, con scale a chiocciola in senso antiorario. Questo suggerisce che l’orientamento delle scale non seguiva una regola uniforme legata a strategie difensive.
Pertanto, l’idea che le scale dei castelli fossero progettate in senso orario per motivi difensivi appare più come una semplificazione o un mito piuttosto che una realtà storica documentata. È probabile che l’orientamento delle scale fosse influenzato da vari fattori, tra cui considerazioni strutturali, spaziali e funzionali, piuttosto che da una strategia difensiva uniforme.
Prima di abbracciare (e condividere) una teoria affascinante come quella delle scale a chiocciola progettate per difesa strategica, è fondamentale interrogarsi sulla provenienza delle informazioni e sulla presenza di fonti credibili. La storia di queste scale, pur interessante, è spesso raccontata senza alcuna verifica, il che ne riduce la solidità. È bene approcciarsi con spirito critico a ciò che leggiamo su internet, distinguendo tra aneddoti accattivanti e realtà storica documentata.
Non tutto ciò che è virale è anche vero.
Leave a Reply