La storia intitolata “L’orgoglio di pulire i culi” nasce come sfogo di un’operatrice socio-sanitaria che difende con fierezza il valore del proprio lavoro, spesso sminuito o ridicolizzato attraverso espressioni come “pulire i culi”. Questo post, inizialmente condiviso sui social, è diventato virale, attirando sia commenti di sostegno che riflessioni sulla percezione sociale delle professioni assistenziali.
Molti utenti hanno apprezzato il messaggio, elogiando la dedizione di chi si occupa di persone non autosufficienti, sottolineando quanto queste attività siano indispensabili e piene di umanità. Alcuni, invece, hanno usato il post per aprire un dibattito sull’importanza del rispetto verso tutte le professioni, anche quelle spesso denigrate.
Il messaggio originale è stato attribuito a un’operatrice spagnola e successivamente tradotto e diffuso su varie piattaforme, probabilmente per l’universalità del tema e la risonanza del discorso tra chi lavora in ambiti analoghi in diverse parti del mondo.
L’orgoglio di pulire i culi
Oggi ho sentito di nuovo “fai le pulizie dei culi”. Non è n’è la prima n’è l’ultima volta che lo sento. E sento il bisogno di rivendicare il mio lavoro e di gridare al Mondo quanto ne sono orgogliosa.
Sì, signore e signori, orgogliosi di pulire i culi, tagliare le unghie, lavare teste, vestire, fare la doccia, nutrire e prendersi cura di persone tra le altre cose, sì, PERSONE, che non possono farlo da sole e hanno bisogno di aiuto.
Ma riassumiamolo come “pulizia dei culi”.
Sono già un po’ stufa dei connotati negativi di questa espressione che è strettamente legata alla mia professione. È chiaro che non tutti siamo bravi in tutto. Ad esempio, non potevo lavorare in qualcosa che mi richiedesse di mentire, come un banchiere o qualcosa del genere. Eppure quella è una professione molto apprezzata, al contrario affrontare la mia è come l’ultima delle ultime.
Beh, io dico a voi utenti dei social, che nella vostra grande maggioranza non avete mai avuto bisogno che nessuno vi “pulisca il culo”, e spero che non abbiate mai bisogno di qualcuno che ve lo faccia. Ma dico alla maggior parte di coloro che ci classificano in quel modo che se arriverà il momento necessario, io o i miei colleghi socio sanitari saremo disposti ad aiutarvi e farvi avere la migliore qualità di vita possibile, sempre con buon umore e amore.
Ora decidete voi qual è il lavoro davvero importante per le persone come me o voi ma per favore, non usate l’espressione “culi puliti” con disprezzo, perché forse un giorno qualcuno dovrà farlo per voi e credetemi che gliene sarete grati.
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