
La Via degli Dei: da Bologna a Firenze
La Via degli Dei, i luoghi del percorso, le bestie feroci, incontri e spiritualità
Nei miei viaggi mi capitano spesso eventi e incontri particolari. Il più delle volte mi muovo in solitaria, e questo aiuta a catalizzare situazioni insolite da raccontare. Mi è successo anche durante un cammino di più giorni: la Via degli Dei. Lo percorsi in solitaria nel luglio del 2020, la prima estate Covid.
La Via degli Dei: da Bologna a Firenze
Innanzi tutto, non va confusa con il Sentiero degli Dei, che si trova in Campania. Può essere fatta a piedi, in mountain bike o a cavallo e unisce Bologna a Firenze. È un percorso di circa 130 km, che si può eventualmente accorciare partendo da Casalecchio (o San Luca) e/o arrivando a Fiesole.
Questo, però, a me non piace per niente. È tutta un’altra cosa partire da Piazza del Nettuno a Bologna e arrivare in Piazza della Signoria a Firenze. Ho conosciuto una ragazza che lo stava facendo di corsa in tre giorni, ma la maggior parte delle persone lo percorre in cinque o sei giorni. Un’idea interessante potrebbe essere fermarsi due giorni in una delle tappe per approfondire qualcosa dei dintorni.
Consiglio di partire da Bologna e arrivare a Firenze, ma lo si può fare in entrambe le direzioni. L’ottima e onnipresente segnaletica è la stessa in entrambi i sensi.
Per me è un’emozione unica, quando, superata la metà del percorso, si inizia a scendere e prima si intravede, poi si distingue sempre più nitidamente la cupola del Brunelleschi e il centro di Firenze che, passo dopo passo, diventa sempre più grande.
Oltre alla durata delle tappe, per cui serve un minimo di allenamento (gli Appennini non vanno sottovalutati e alcune salite sono impegnative), ho incontrato diverse persone che si sono arrese e non lo hanno terminato.
Un altro aspetto da considerare è il peso dello zaino. Io non avevo mai affrontato un percorso così lungo, e il primo giorno fu difficile. Ero abituato a camminate di uno o due giorni al massimo e non ero solito portare uno zaino così pesante. L’avevo ridotto al minimo indispensabile, calcolando di lavare tutto a metà percorso, ma comunque era più pesante del mio solito. Pur avendo deciso di dormire in hotel o B&B, quindi senza attrezzatura da campeggio come fanno alcuni, il peso si faceva sentire.
Attenzione anche al meteo. Le alluvioni del 2023 e del 2024 hanno dimostrato quanto sia una zona fragile e potenzialmente pericolosa in condizioni climatiche avverse. Attraversare gli Appennini in inverno può essere complicato o persino infattibile. In estate, invece, può fare troppo caldo, specialmente nella prima tappa, che per me è stata la più dura anche a causa dell’asfalto iniziale.
Sia d’estate (per l’eccessiva folla) che d’inverno (quando lo percorrono in pochi), è opportuno prenotare gli alloggi e quindi pianificare i tempi del percorso. Nei pressi delle tappe notturne ci sono diverse strutture ed è facile trovare informazioni per scegliere e prenotare. In primavera e autunno dovrebbe essere più semplice improvvisare, ma attenzione: il percorso è sempre più gettonato.
I luoghi del percorso
Si chiama Via degli Dei perché molti luoghi lungo il percorso portano nomi legati a divinità: dalla statua del Dio Nettuno al Monte Adone, fino alla (per me fantastica, dato che sono fissato coi nomi strani) Madonna dei Fornelli.
È un territorio ricco di storia, a cominciare dalle città di partenza e arrivo. È una buona occasione per allungare di qualche giorno il viaggio e visitare Bologna e Firenze, ma meritano anche zone limitrofe come il Santuario di San Luca, raggiungibile salendo i celebri portici, e Fiesole, ultima tappa prima della parte urbana che porta a Firenze.
Tra le deviazioni possibili, poco distante dal percorso principale, c’è il Parco storico di Monte Sole, che conserva le testimonianze delle stragi nazi-fasciste avvenute durante la Seconda guerra mondiale.
Un altro luogo significativo è Passo della Futa, che segna il confine tra Emilia-Romagna e Toscana e interseca il Sentiero 00, lungo il crinale geografico e politico tra le due regioni. Lì accanto si trova il cimitero militare germanico, che accoglie oltre 30.000 caduti della Seconda guerra mondiale. È un luogo che invita alla riflessione: tra i tedeschi, infatti, non c’erano solo criminali sanguinari, ma anche giovani normali, costretti alla guerra.
Questo tragitto è stato teatro di battaglie e grandi eventi storici. In parte si sovrappone alla Flaminia Militare, strada costruita dai Romani, di cui sono ancora visibili alcune tracce lungo il percorso.
Ma, ovviamente, è la natura a fare da padrona: splendidi e fitti boschi, panorami spettacolari su vallate e, infine, le dolci colline toscane.
La Via degli Dei: da Bologna a Firenze – foto crediti: Fabio Viroli
Le bestie feroci lungo la Via degli Dei
Non essendomi informato abbastanza su cosa avrei trovato, vicino al Monte Adone, al termine della prima tappa, ho avuto una sorpresa.
Come dicevo, la prima tappa per me fu tostissima: caldo, asfalto e uno zaino non ben allacciato. Ero così stanco che, pur addormentandomi all’istante, ho avuto una notte tormentata. Pensavo fossero incubi dovuti alla fatica, ma i versi e rumori strani che sentivo erano reali.
Al mattino, confrontandomi con altri camminatori (tra cui dei ragazzi di Faenza che mi diedero ottime dritte sullo zaino), abbiamo notato che i due pastori maremmani del B&B erano in allerta. Abbiamo fatto silenzio e… erano gli stessi suoni della notte!
Abbiamo poi scoperto di essere vicini al Centro Recupero Fauna Selvatica del Monte Adone. Quei versi non erano sogni: erano leoni e tigri, recuperati da circhi o privati. Nel centro vengono accuditi anche animali autoctoni, curati e poi liberati dopo incidenti.
La Via degli Dei: da Bologna a Firenze – foto crediti: Fabio Viroli
Incontri e spiritualità
Per me la spiritualità nasce dal rapporto con sé stessi e quindi da momenti di solitudine. A me questa esperienza è piaciuta tantissimo, ma proprio non capisco chi intraprende questo genere di esperienze, in particolar modo quelle più famose e in voga per trovare sé stessi o per qualsiasi forma di spiritualità.
Respirando l’odore della natura ed ascoltando il rumore del silenzio; solo così si entra davvero a contatto con sé stessi. Questo mi accade durante le camminate solitarie nei boschi che faccio nelle zone meno frequentate e quando per kilometri incontro più daini che umani.
Un cammino come la Via degli Dei, almeno durante la stagione calda o nei week end, è estremamente affollata, ed è quasi inevitabile avere contatti con altri. Pur essendo partito da solo, l’ho archiviata come un’esperienza di grande socialità. Tutti fanno lo stesso tragitto, e chi va più o meno piano; chi si ferma prima o dopo; durante quei 5/6 giorni incontri spesso le stesse persone o anche altri. Con uno ci fai colazione in hotel; con una pranzi sotto a leccio; con un gruppo ti confronti su una possibile scorciatoia; con tutti ci si ritrova a bere una birretta serale nel bar del paesello riempito di viandanti.
Io andai nella prima estate Covid, un periodo anomalo, dove c’era gente ma nemmeno tantissima. Non si poteva dormire nelle camerate, ma ricordo tutti gli ospiti di un piccolo hotel in una super tavolata a mangiare tagliatelle all’ortica fatte in casa. Ovviamente il cibo è ottimo e a tal proposito ricordo del gruppetto di Verona che ad un chilometro dal fine tappa si fermarono a mangiare tortelli e pollo fritto in un ristorante di strada; e ci misero tutto il pomeriggio ad arrivare in hotel perché troppo pieni.
Mi chiamo Fabio Viroli e ho un blog dove racconto avventure, incontri ed esperienze insolite che ho vissuto nei miei viaggi, alcuni lenti.
Altri link utili
- https://www.viadeglidei.it/
- https://enteparchi.bo.it/parco.monte.sole/
- https://www.flaminiamilitare.com/
- https://centrotutelafauna.org/
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