Il mito di Koko: realtà o esagerazione sulla “gorilla parlante”?

Gorilla, etologia

Koko, gorillaKoko, una gorilla di pianura occidentale nato nel 1971, divenne famosa a livello internazionale per la sua presunta capacità di utilizzare la lingua dei segni americana (ASL). Sotto la guida della psicologa Francine Patterson, si dice che abbia imparato oltre 1.000 segni e potesse comprendere circa 2.000 parole inglesi parlate.

L’estensione delle sue capacità linguistiche è stata oggetto di dibattito nella comunità scientifica ❗

Sebbene Koko fosse in grado di usare i segni per comunicare desideri ed emozioni di base, ci sono poche prove che dimostrino che comprendesse strutture linguistiche complesse o la grammatica. Alcuni ricercatori ritengono che i suoi segni fossero spesso il risultato di un’imitazione dei suoi addestratori piuttosto che una vera comprensione del linguaggio. Si ritiene che molte delle sue risposte fossero influenzate dai ricercatori, simili a un effetto “Clever Hans” (il cavallo che sembrava saper contare ma in realtà reagiva inconsciamente ai segnali del suo addestratore).

Inoltre, alcune narrazioni su Koko sono state oggetto di scrutinio. Ad esempio, un video intitolato “Le ultime parole di Koko all’umanità” è circolato online, affermando di mostrare il suo messaggio finale sulla conservazione ambientale. Fact-checker hanno smentito questa affermazione, chiarendo che il video non rappresenta realmente le sue ultime parole.

Sebbene le interazioni di Koko abbiano fornito preziosi spunti sull’intelligenza e sulla capacità emotiva dei primati, le affermazioni secondo cui avrebbe pienamente acquisito e compreso il linguaggio umano rimangono controverse.

Molti esperti mettono in guardia contro l’errore di attribuire comportamenti umani agli animali senza un’adeguata validazione scientifica.


✅ Fatti confermati su Koko la Gorilla


  • “Koko ha imparato una forma di linguaggio dei segni” – Usava una versione modificata dell’American Sign Language (ASL) con oltre 1.000 segni.
  • “Capiva l’inglese parlato” – Secondo i ricercatori, comprendeva circa 2.000 parole in inglese.
  • “Dimostrava intelligenza emotiva” – Espremeva affetto, tristezza e attaccamento verso persone, oggetti e animali.
  • “Aveva forti legami sociali” – Era molto legata alla sua addestratrice, la dottoressa Penny Patterson, e mostrava empatia.
  • “Era in grado di risolvere problemi” – Usava i segni per fare richieste e combinava parole in modo creativo (es. “braccialetto dito” per descrivere un anello).
  • “Interagiva con altri gorilla e animali domestici” – Aveva un gattino di nome All Ball, che trattava con affetto e per il quale ha mostrato segni di lutto dopo la sua morte.
  • “Ha vissuto più della media dei gorilla” – È vissuta fino a 46 anni, mentre la media in cattività è di circa 35-40 anni.

❌ Cose romanzate, esagerate o smentite


  • “Koko usava il linguaggio come un essere umano” – Anche se comunicava con i segni, non ci sono prove che comprendesse davvero la grammatica o la sintassi.
  • “Sosteneva conversazioni vere e proprie” – Il suo uso dei segni era più che altro associativo (collegava parole a oggetti o emozioni), non un discorso strutturato come il nostro.
  • “Poteva esprimere pensieri profondi” – Alcune dichiarazioni suggerivano che avesse idee filosofiche, ma probabilmente si trattava di interpretazioni dei suoi addestratori.
  • “I suoi segni erano sempre spontanei” – Molti scienziati credono che i suoi addestratori abbiano, anche involontariamente, influenzato le sue risposte (Effetto Clever Hans).
  • “Aveva una piena consapevolezza di sé” – Anche se riconosceva il suo riflesso nello specchio, non ci sono prove che avesse un senso del sé paragonabile a quello umano.
  • “Poteva parlare del passato e del futuro” – Non ci sono prove scientifiche che capisse concetti astratti come il tempo al di là delle necessità immediate.
  • “Ha chiesto un gattino con una frase completa” – È vero che ha segnalato interesse per i gatti, ma l’idea che abbia esplicitamente “chiesto” un gattino è probabilmente un’esagerazione.

Verdetto finale

Koko è stata una gorilla straordinariamente intelligente e comunicativa, ma le affermazioni secondo cui avrebbe padroneggiato il linguaggio umano sono state esagerate. Gran parte di ciò che il pubblico ha visto è stato influenzato dall’interpretazione degli addestratori e dall’enfasi mediatica.


Koko bufala & critica – fonti e approfondimenti:

  • https://scibabe.com/daily-mos-the-myth-of-koko-the-talking-gorilla/
  • https://apnews.com/article/fact-check-koko-gorilla-last-words-631101544696
  • https://medium.com/brain-labs/kokos-final-message-to-humanity-the-real-version-d59fbdfd1d5c
  • https://www.koko.org/about/gorilla-koko/
  • https://freakinfacts.com/koko-the-gorilla-chat/
  • https://youtu.be/e7wFotDKEF4 (​Il video esplora le capacità comunicative, le interazioni, le emozioni espresse e le controversie riguardanti la reale comprensione del linguaggio umano da parte di Koko).

Scienza, non sensazionalismo: la lezione di Koko 🦍💚🌍


Koko era senza dubbio un animale intelligente, che ci ha insegnato molto. Ma ci ha mostrato anche quanto sia facile cadere nell’illusione che gli animali siano uguali a noi.

La voglia di credere a storie meravigliose, la tendenza a umanizzare il comportamento animale e il desiderio di comunicare con loro ci rendono vulnerabili a interpretazioni errate, esagerazioni mediatiche e vere e proprie distorsioni della realtà scientifica.

Il caso di Koko è emblematico: era indubbiamente un gorilla straordinario, ma molte delle affermazioni sulle sue capacità linguistiche sono state romanticizzate e, in alcuni casi, esagerate. L’uso della lingua dei segni solleva ancora oggi più domande che certezze, e la mancanza di studi rigorosi indipendenti ci lascia con seri dubbi sulla reale portata delle sue abilità.

Essere ecologisti e amanti degli animali non significa accettare acriticamente tutto ciò che si legge su internet. Anzi, proprio perché li amiamo e rispettiamo, dobbiamo impegnarci a conoscerli per ciò che sono realmente, senza proiettare su di loro le nostre aspettative umane.

📢 La scienza è il nostro alleato migliore per proteggere la natura. Fidiamoci dei dati, non dei miti.


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