
Chi ha inventato la pizza Margherita? 🍕
C’è chi giura che la pizza Margherita sia nata nel 1889 grazie a Raffaele Esposito, pizzaiolo napoletano, che la creò per onorare la regina Margherita di Savoia. Ma sarà davvero andata così?
La leggenda è conosciuta da tutti: il buon Raffaele Esposito, proprietario della pizzeria Brandi, volle omaggiare la regina con una pizza che portasse i colori della bandiera italiana – rosso (pomodoro), bianco (mozzarella), verde (basilico). La regina ne fu talmente colpita da scrivergli una lettera di ringraziamento, e nacque così la “pizza Margherita”.
Suona bene, no? Romantico, patriottico, e perfetto da raccontare ai turisti. Peccato che… non ci siano molte prove concrete a sostegno di questa storia.
Cosa sappiamo davvero? 🔍
1. Una pizza “patriottica” esisteva già prima
Già nel 1858 – ben 30 anni prima dell’incontro con la regina – lo scrittore Francesco De Bourcard descriveva a Napoli una pizza con “pomodoro, mozzarella e foglie di basilico”.
Sì, esattamente quella.
2. La famosa lettera reale è… sospetta
La lettera che la regina avrebbe inviato a Esposito esiste, ma è stata analizzata da storici come Zachary Nowak, che hanno sollevato numerosi dubbi sulla sua autenticità: timbri incoerenti, carta non ufficiale, assenza nei registri reali…
Un’ottima trovata pubblicitaria?
3. La pizza Margherita è (forse) una storia ben raccontata
Insomma, più che un’invenzione, la Margherita era una delle tante pizze popolari tra i napoletani.
La “mossa” di dedicarla alla regina è stata geniale, ma probabilmente non è stato un atto spontaneo di creatività, bensì una strategia di marketing ante litteram.
Chi ha inventato la pizza Margherita? Raffaele Esposito presenta la pizza Margherita alla regina – Scena storica immaginaria
Quindi, dobbiamo smettere di mangiarla? 🤔
Assolutamente no!
La pizza Margherita resta uno dei simboli più belli e buoni della nostra cucina. Ma ogni tanto fa bene ricordare che anche dietro le storie più “autentiche” si nascondono ricostruzioni, invenzioni e, perché no, qualche bella bufala.
Approfondimenti: Chi era la Regina Margherita di Savoia? 👑
Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia (1851–1926) fu la prima regina consorte d’Italia, moglie di Umberto I di Savoia e madre di Vittorio Emanuele III. Divenne regina nel 1878, al momento dell’ascesa al trono del marito, e fu una figura pubblica di grande rilievo nell’Italia post-unitaria.
Margherita non fu una regina passiva.
Coltissima, colta, attiva nel promuovere la cultura, la beneficenza e l’istruzione, rappresentava l’immagine moderna della monarchia italiana in un periodo in cui la giovane Italia unita cercava simboli capaci di consolidarne l’identità nazionale.
Il contesto storico: una nazione in costruzione 🇮🇹
Nel 1889, anno in cui si colloca la famosa leggenda della pizza Margherita, l’Italia unita aveva solo 28 anni. Era un paese ancora fragile, segnato da forti differenze sociali e culturali tra Nord e Sud, e con una monarchia che cercava legittimazione presso il popolo.
Il viaggio a Napoli di Umberto I e Margherita rientrava in una strategia di rafforzamento della presenza della casa reale anche nel Mezzogiorno. In questo contesto, associare una regina amata e rispettata a un piatto “popolare” come la pizza fu un gesto altamente simbolico: una regina che si lascia conquistare da un cibo del popolo, un’unione tra le classi sociali, tra alta e bassa cultura, tra monarchia e tradizione popolare.
La regina Margherita e la pizza: mito o realtà?
Di fatto, non esistono fonti storiche dirette che riportino le impressioni della regina sulla pizza che oggi porta il suo nome.
La famosa lettera di ringraziamento è firmata da un suo funzionario, non da lei, e come già detto presenta varie incongruenze.
È probabile che la regina abbia davvero assaggiato la pizza, come parte del cerimoniale durante la visita napoletana, ma non ci sono prove che ne fosse particolarmente entusiasta o che abbia promosso in qualche modo la pietanza.
Detto ciò, il suo nome rimase legato alla pizza non per sua volontà diretta, ma perché qualcuno – probabilmente Raffaele Esposito stesso o i gestori successivi della pizzeria – ebbe la brillante intuizione di associare la pizza ai colori dell’Italia e a una figura amata del tempo.
Sulle tracce della leggenda: dove andare a Napoli 🗺️
Che si tratti di storia vera, leggenda popolare o brillante trovata promozionale, la storia della pizza Margherita è ormai parte dell’anima di Napoli.
Se vi trovate in città e volete toccare con mano i luoghi legati a questa tradizione, il punto di partenza è senza dubbio la Pizzeria Brandi, in Salita Sant’Anna di Palazzo, a due passi da Piazza del Plebiscito. Qui, secondo la tradizione, Raffaele Esposito avrebbe preparato la famosa pizza per la regina Margherita di Savoia nel 1889. All’interno troverete la celebre lettera (autentica o no, lasciamo a voi giudicare) incorniciata alle pareti e un’atmosfera che sa di storia e orgoglio napoletano.
Ma Napoli non finisce certo lì.
Per un’immersione completa, fate una passeggiata lungo Spaccanapoli e tra i Quartieri Spagnoli, dove ogni forno a legna racconta la propria versione della “Margherita”. Non esistono musei permanenti dedicati esclusivamente alla pizza, ma in città vengono spesso organizzati eventi temporanei, mostre e degustazioni che celebrano questo simbolo culinario. Infine, non perdete l’occasione di entrare in una delle pizzerie storiche come Antica Pizzeria da Michele o Trianon, luoghi dove sapori, gesti e profumi vi faranno capire perché Napoli è la patria indiscussa della pizza.
Lo sapevi? L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio dell’umanità 🍕
Lo sapevi che la pizza, o meglio l’arte di prepararla secondo la tradizione napoletana, è stata riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO? È successo nel 2017, ma non si tratta semplicemente della pizza come piatto: il riconoscimento va all’arte del pizzaiuolo napoletano, fatta di gesti antichi, sapere tramandato, cottura nel forno a legna e un profondo legame con la cultura e la vita quotidiana della città.
Non è la Margherita in sé ad essere “protetta”, ma tutto ciò che la rende viva: il mestiere, la maestria, e quel modo di fare la pizza che a Napoli è molto più di una ricetta, è un rito, una storia collettiva, una forma di appartenenza.
La pizza più fraintesa d’America: perché gli italiani odiano la Pepperoni (ma per i motivi sbagliati – clicca sull’immagine qui sopra per approfondimenti). 🤣
Fonti e approfondimenti 📚
- “Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti” – Francesco De Bourcard, 1858
- Zachary Nowak, Harvard University – Ricerca sulla presunta lettera della regina
- Wikipedia: Pizza Margherita
Questo articolo è stato inserito nella sezione “Bufale” di ViaggiareConLentezza.com, che raccoglie storie spesso tramandate come verità, ma che meritano uno sguardo più attento. Non per smontarle con cinismo, ma per esplorarle con spirito critico e affetto, riconoscendo il valore delle tradizioni anche quando si rivelano più leggenda che fatto.
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