L’idea di trasformare la scuola in un’esperienza in movimento non è più solo un sogno alternativo, ma una realtà concreta che prende forma in progetti come Strade Maestre. In questo modello educativo, la classe non ha pareti, la cattedra è il sentiero, e il libro di testo è il paesaggio stesso. Giovani studenti delle scuole superiori, zaino in spalla, camminano per settimane — a volte per mesi — accompagnati da insegnanti ed educatori ambientali, imparando dal territorio, dagli incontri e dalla natura.
Il viaggio diventa il cuore del processo educativo. Ogni tappa è un’occasione di apprendimento: si studia geografia osservando il paesaggio, si riflette su storia e attualità parlando con le comunità locali, si coltivano relazioni umane che vanno oltre le dinamiche scolastiche tradizionali. L’educazione torna ad essere esperienza viva, sensoriale, significativa.
Proporre una scuola itinerante significa anche interrogarsi sui ritmi dell’insegnamento, sull’importanza della lentezza, sull’equilibrio tra corpo e mente. Camminare è un atto fisico, ma anche meditativo. È un modo per fare spazio al pensiero critico, alla creatività, al silenzio che permette di ascoltare davvero.
Strade Maestre non è l’unico esperimento in questa direzione, ma è uno dei più emblematici in Italia. E dimostra che sì, un’altra scuola è possibile — una scuola che si muove, che respira, che cresce con i suoi studenti. Una scuola in cammino, letteralmente e simbolicamente.
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Scuola in cammino: si conclude il primo anno del progetto Strade Maestre 🌿
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