Tracciato della Via degli Abati da Bobbio a Pontremoli attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano

Tracciato della Via degli Abati da Bobbio a Pontremoli attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano

La mappa del cammino della Via degli Abati, da Bobbio a Pontremoli, attraverso l’Appennino tosco-emiliano: un itinerario storico e spirituale che attraversa borghi, castelli e paesaggi montani.

La Via degli Abati è un antico itinerario medievale che collega Pavia a Pontremoli, attraversando l’Appennino tosco-emiliano. È lunga circa 190 km, ma il tratto più celebre e frequentato oggi è quello compreso tra Bobbio e Pontremoli, come mostra bene l’immagine.

L’immagine rappresenta una mappa stilizzata della Via degli Abati, che attraversa l’Appennino da Bobbio (Piacenza) a Pontremoli (Massa-Carrara). Il percorso attraversa una serie di borghi storici e paesaggi montani, molti dei quali un tempo erano sotto il controllo o l’influenza dell’Abbazia di San Colombano a Bobbio.

La Via degli Abati era una via di pellegrinaggio e comunicazione religiosa usata nel Medioevo, soprattutto dai monaci irlandesi di Bobbio per raggiungere Roma. Era un’alternativa montana alla più nota Via Francigena, più diretta ma anche più controllata dai poteri laici.

La Via degli Abati attraversa un territorio ricco di storia e natura, toccando località che custodiscono il fascino del Medioevo e della spiritualità monastica. Il cammino prende avvio da Bobbio, città simbolo del percorso e sede dell’antichissima Abbazia fondata da San Colombano nel VII secolo. Questo luogo rappresenta il cuore culturale e religioso del tracciato, punto di riferimento per tutto l’Appennino.

Proseguendo, si incontrano borghi come Coli, Mareto e Groppallo, piccoli centri della Val Nure situati in provincia di Piacenza. Questi paesi conservano un’atmosfera autentica e offrono scorci suggestivi, immersi in paesaggi montani spesso poco toccati dal turismo di massa.

Si giunge poi a Bardi, celebre per il suo imponente Castello dei Landi, uno dei meglio conservati del nord Italia. Questa tappa rappresenta un nodo cruciale lungo la Via degli Abati, sia dal punto di vista geografico che storico.

Il cammino prosegue verso Borgo Val di Taro, noto anche come Borgotaro, importante centro della valle, legato all’economia del territorio e famoso per il fungo porcino IGP. Qui il paesaggio si apre temporaneamente su zone più pianeggianti, una breve tregua prima delle nuove salite appenniniche.

Tra i passaggi più impegnativi si trova il Passo del Borgallo, uno dei punti più alti dell’intero itinerario. Questo valico segna anche il confine naturale tra l’Emilia e la Toscana, accompagnando il viaggiatore verso la parte conclusiva del cammino.

Infine si raggiunge Pontremoli, punto di arrivo (o di partenza, per chi compie il percorso in senso inverso). La città conserva interessanti elementi architettonici come portali in pietra e il famoso museo delle Statue Stele lunigianesi.

Dal punto di vista storico, la Via degli Abati era una via di pellegrinaggio e comunicazione religiosa già usata nel Medioevo, in particolare dai monaci irlandesi dell’abbazia di Bobbio che si dirigevano verso Roma. Si trattava di un’alternativa montana alla più frequentata Via Francigena, meno controllata dai poteri laici e più legata al mondo monastico.

Oggi la Via degli Abati è un itinerario escursionistico scelto da camminatori e pellegrini che desiderano vivere un’esperienza intensa, solitaria e autentica. Il cammino richiede in media dai sette ai dieci giorni per essere completato, attraversa sentieri fisicamente impegnativi e numerosi tratti di montagna, ed è ben segnalato grazie alla rete CAI. È inoltre possibile ottenere una credenziale del pellegrino e trovare ospitalità diffusa nei borghi attraversati, rendendo l’esperienza completa sia dal punto di vista spirituale che logistico.

La Via degli Abati cammino segreto tra borghi, boschi e leggende d’Italia


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