Le “bufale” su Internet, note in inglese anche come “hoax”, sono informazioni false o ingannevoli diffuse online con l’intento di ingannare o manipolare gli utenti. Queste possono assumere diverse forme, tra cui notizie inventate, teorie del complotto, truffe o scherzi, e spesso si diffondono rapidamente attraverso i social media e altre piattaforme digitali.
Bufale è anche sinonimo di fake news, ovvero notizie false presentate come reali, che possono influenzare l’opinione pubblica e persino avere ripercussioni politiche. Durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016, ad esempio, la diffusione di notizie false ha avuto un impatto notevole sul dibattito pubblico. Un altro caso emblematico fu quello del “Pizzagate”, una teoria del complotto infondata che sosteneva l’esistenza di un giro di traffico di minori legato a una pizzeria di Washington D.C. Questa bufala portò gravi conseguenze, inclusa un’azione armata da parte di un individuo che ha creduto alle voci false.
Le bufale possono anche riguardare eventi di cronaca. Dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, si sono diffuse online numerose teorie del complotto e informazioni false sugli eventi che hanno distorto la percezione pubblica di quanto accaduto.
Per contrastare la diffusione delle bufale, è fondamentale sviluppare un pensiero critico e verificare le fonti delle informazioni. 🕵🏻
In alcuni paesi, come la Finlandia, sono state implementate campagne educative per sensibilizzare la popolazione sui rischi della disinformazione e fornire strumenti per riconoscerla. Le bufale che girano online sono un problema dell’era digitale che non possiamo permetterci di trascurare poiché possono influenzare negativamente la società. È quindi essenziale promuovere l’alfabetizzazione mediatica e la verifica delle informazioni per mitigare il loro impatto.
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