L’espressione “on the road” proviene dall’inglese e letteralmente significa “sulla strada.” Tuttavia, nel contesto culturale, ha assunto un significato più profondo e complesso. Si riferisce a un tipo di viaggio, sia fisico che esistenziale, caratterizzato dall’idea di movimento continuo, scoperta, libertà e spesso ribellione contro le convenzioni sociali.
Il termine è diventato particolarmente celebre grazie al romanzo “On the Road” di Jack Kerouac, pubblicato nel 1957, che è considerato un manifesto della Beat Generation. In questo libro, i protagonisti intraprendono un viaggio attraverso gli Stati Uniti alla ricerca di esperienze autentiche, in contrasto con la vita ordinaria e conformista. Il viaggio diventa così una metafora della ricerca di se stessi e di un significato più profondo della vita.
Oggi, “on the road” è utilizzato per descrivere un tipo di viaggio avventuroso, spesso improvvisato, che esula dai percorsi turistici tradizionali.
Evoca l’idea di una fuga dalla routine quotidiana, verso l’ignoto, dove l’esperienza del viaggio stesso diventa più importante della destinazione finale. Rappresenta una modalità di viaggio in cui l’interazione con il mondo circostante e con le persone incontrate lungo la strada è parte integrante dell’avventura.
In sintesi, “on the road” è sinonimo di libertà, esplorazione e ricerca personale, un concetto che affascina e continua a ispirare viaggiatori, artisti e sognatori di ogni epoca.
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