Trip Therapy include anche le Grotte Acsibi a Salta – Argentina
Nelle Valli Calchaquíes, vicino al villaggio di Seclantás, le Cuevas de Acsibi sono un corridoio di arenaria rossa modellato dall’acqua. Il nome, di origine diaguita-calchaquí, viene spesso tradotto come “luogo del fuoco” – quando il sole entra nel canyon, le pareti si accendono di arancio e rosa. Non sono “grotte” nel senso classico: sono strettoie e camere naturali dove la roccia si piega in onde e sculture morbide, con pavimento sabbioso e luce filtrata.
Accesso: si entra con guida locale perché il percorso attraversa proprietà privata e non è segnalato. La camminata (andata/ritorno) segue un letto di torrente asciutto per diverse ore, senza ombra continua: serve abitudine a terreni desertici, passo sicuro e autonomia. Da portare senza pensarci: 2–3 litri d’acqua a testa, cappello, crema solare, snack salati, scarpe con buona aderenza. Cellulare spesso senza campo – meglio avvisare prima di partire e portare contanti per ingresso/permessi.
Quando andare: l’inverno australe (mag–set) offre cieli limpidi e temperature più gestibili. In estate (dic–mar) possono formarsi temporali pomeridiani con piene improvvise nei cañones – se il meteo è incerto, si rinvia. Fascia oraria: da metà mattina al primo pomeriggio la luce raggiunge l’interno e satura i colori; al tramonto le ombre sono lunghe e il rosso diventa più cupo.
Foto e rispetto: grandangolo utile, ma non indispensabile. Attenzione alla polvere fine; una sacca o una bandana aiutano a proteggere l’attrezzatura. Non incidere la roccia, non spostare pietre “per la posa” e non lasciare tracce – qui l’erosione lavora da milioni di anni, le nostre scarpe da pochi minuti. Fauna discreta: lucertole, uccelli del deserto, qualche guanaco più lontano.
In sintesi: non è un’attrazione “mordi e fuggi”. La bellezza nasce dal silenzio, dal ritmo dei passi e da un paesaggio che gioca con la luce. Chi cerca scale mobili e bar del belvedere resterà deluso; chi accetta la fatica si porta a casa una giornata di geologia viva, colori pieni e la sensazione di camminare dentro un’opera scolpita dall’acqua.
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Leggi l’intervista a Claudio:

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