Cos’è la Sharing Economy?
L’economia della condivisione – Potremmo definire la Sharing Economy come un sistema economico basato su piattaforme che permettono la condivisione di beni e risorse tra individui. Gli individui possono usare queste piattaforme online per scambiare, condividere, affittare o donare beni e servizi.
Si potrebbe anche semplicemente definire come “un sistema economico basato sulla condivisione di beni e servizi da parte di una comunità di persone, sia gratuitamente che a pagamento, di solito utilizzando internet per organizzare i vari servizi.
Un articolo pubblicato sul sito del World Economic Forum, descrive l‘Economia della Condivisione come
“l’attenzione verso la condivisione di beni sottoutilizzati, monetizzati o meno, in modi da migliorare l’efficienza, la sostenibilità e la comunità”.
Riformare, impossessarsi o distruggere il mercato?
La Sharing Economy ha sconvolto molte delle principali industrie offrendo ai consumatori un accesso comodo e conveniente alle risorse senza la necessità di possederle. Per esempio, le imprese peer-to-peer stanno diventando sempre più popolari negli alloggi a breve termine (Airbnb), nel trasporto urbano (Lyft, Uber) e nel finanziamento delle imprese (Indiegogo, Kickstarter). Ci sono ora diverse aziende nella S.E. che hanno un fatturato annuo di più di 1 miliardo di dollari, tra cui
Caratteristiche principali della sharing economy
Secondo un rapporto intitolato The economics of the Sharing Economy alcune delle principali caratteristiche del modello di business della S. E. includono:
- una piattaforma di condivisione che abbina due lati frammentati di un mercato
- una struttura many-to-many (la probabilità di un match aumenta all’aumentare del numero di pari)
- gli abbinamenti sono generalmente istantanei per fornire servizi “on-demand
- un alto livello di fiducia tra gli individui
Alcuni benefici della Sharing Economy:
- permette alle persone di fare un uso produttivo dei loro beni;
- flessibilità ed efficienza ai consumatori – beni e servizi sono accessibili solo per il tempo necessario;
- una maggiore qualità del servizio attraverso sistemi di valutazione;
- espansione dell’imprenditorialità e dell’innovazione.
Critica
Un articolo pubblicato su The Harvard Business Review sostiene che il termine “economia della condivisione” sia improprio. Gli autori Giana M. Eckhardt e Fleura Bardhi hanno detto nel loro rapporto che dovrebbe piuttosto essere chiamato economia di accesso (access economy).
Hanno poi aggiunto: “Quando la condivisione è mediata dal mercato – quando cioè c’è una società che fa da intermediario tra consumatori che non si conoscono – non si tratta più una condivisione. Infatti i consumatori stanno pagando per accedere a beni o servizi di qualcun altro”.
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