Illustrazione di G.C. via pixabay
La Notte di Valpurga, festeggiata il 30 aprile, è un’antica tradizione del Nord Europa e della Scandinavia, che segna l’arrivo della primavera. In Svezia, le persone si radunano attorno a falò e cantano canzoni primaverili. In Germania, la notte prende una piega più giocosa: la gente si traveste, fa scherzi e crea rumori forti per scacciare lo spirito del male. Non è raro vedere case e fienili adornati con fogliame benedetto o offerte come il pane spalmato di burro e miele, chiamato “ankenschnitt”, per placare i segugi spettrali.
In Finlandia, la festa si fonde con il Primo Maggio, dando vita a “Vappu”, una celebrazione che mescola tradizione e festa. Originariamente era un evento elitario, ma alla fine del XIX secolo, gli studenti, specialmente quelli di ingegneria, ne hanno fatto una grande festa. La serata del 30 aprile è ricca di brindisi, mentre il giorno successivo diventa un’occasione per trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici, consumando “sima”, un tipo di idromele.
La Notte di Valpurga affonda le sue radici nei riti pagani di fertilità. Successivamente, con l’avvento del cristianesimo, venne associata a Santa Walburga, una monaca inglese che divenne famosa in Germania per le sue opere di guarigione. La storia narra che la data della sua canonizzazione coincidesse con le celebrazioni pagane della primavera, permettendo alla gente di celebrare entrambe le occasioni in pace.
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