Non siamo più in grado di riconoscere stelle e pianeti?

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Questo fenomeno non rappresenta nulla di eccezionale per un appassionato di astronomia. Ma per una persona comune? La fine del mondo!

L’apparizione di Venere nel cielo scatena a tratti reazioni sorprendenti e persino casi di isteria. Riporto di seguito alcuni dei commenti più divertenti che ho letto ieri nel gruppo Facebook della mia città.

Alcune risposte (sbagliate):

Per qualche motivo misterioso, molte persone credono che la stella polare sia la stella più luminosa nel cielo. Questa è una credenza comune ma in realtà errata. La stella Polaris, conosciuta anche come Stella del Nord, si classifica solamente al 48º posto tra le stelle più luminose nel firmamento [1] . Pertanto, essa non è affatto la più luminosa e neppure la prima ad apparire durante la serata. Di solito, i primi a farsi vedere sono i pianeti, in particolare Marte e Giove, seguiti da stelle con un’elevata magnitudine apparente, come Vega, Sirio, Procione, Betelgeuse e così via.

Di nuovo: wrong! Si, è trattato proprio di Venere. Sirio, effettivamente, è la stella più luminosa del cielo notturno, ma comunque non appare “tutte le sere”, in quanto stella occidua e bassa nell’orizzonte.

L’osservatore perplesso.

Questo commento rappresenta in modo eloquente quel momento di epifania in cui scopriamo l’ampia varietà di oggetti celesti nel cielo notturno, un momento che molti di noi hanno sperimentato. Raramente prestiamo attenzione al cielo notturno finché, per qualche motivo, improvvisamente ci colpisce come un lampo e ci rendiamo conto dell’esistenza di pianeti, galassie e stelle. È successo anche a me, molti anni fa.

“Non ho mai visto brillare nulla del genere.”

È proprio così, Venere è l’oggetto celeste più luminoso nel cielo notturno e può essere osservato solo in determinati periodi dell’anno, spesso con finestre temporali piuttosto brevi. A volte appare poco prima dell’alba, mentre in altri momenti come quello di ieri sera, emerge al tramonto per poi scomparire rapidamente a ovest. Non è una coincidenza che Venere fosse considerata dagli antichi come il simbolo della bellezza, dato che la sua luminosità è talmente intensa che in alcune serate particolarmente chiare riesce persino a proiettare una tenue ombra sugli oggetti sulla Terra. Inoltre, vanno menzionate anche le luminosità di Marte e Giove, anche se in questo periodo saranno visibili solo per brevi intervalli al mattino presto, tra le 6 e le 7 del mattino, finché il cielo è ancora buio.

Intendersene, ma-non-abbastanza

Un altro cittadino che scopre “il cielo notturno”. In realtà, questo commento è stato modificato dall’utente, poiché nella sua prima versione non c’era la parte che menzionava Venere fra parentesi:

Un U.F.O.?

Ragazzi a leggere i commenti su Facebook, a volte, c’è davvero da divertirsi! 👦📖🔍💬 😂🎉

Ogni volta che appare Venere, (e talvolta anche Marte, o Giove) nei gruppi Facebook locali appare una sfilza di messaggi simili, pieni di stupore, meraviglia e a volte, addirittura, terrore: come quando, diverso tempo fa, una mia amica era impallidita dopo aver visto la Luna in pieno giorno, come se fosse stato un malaugurato evento, o l’anticipazione di un’imminente catastrofe.

Sulle chat Facebook americane è anche peggio, fra terra-piattisti, creazionisti e cospirazionisti vari. Secondo la NASA e la polizia Statunitense, Venere è spesso il motivo per cui le persone chiamano le autorità per segnalare un oggetto-non-identificato nel cielo!

Mi interrompo qui.

Non siamo tutti esperti dell’universo, e neanche io lo sono a pieno titolo. Perciò, nessun tono superiore.

Ho condiviso alcune curiosità per evidenziare come molte persone non siano pratiche nel “decifrare” il cielo. E va bene così. Da amante degli astri, mi dispiace un po’, ma la soluzione sta in un buon libro.

L’importanza di saper leggere il cielo

Alla fine, è una questione di comprensione: cosa ci circonda, da dove proveniamo e quale ruolo abbiamo nell’universo. E magari, dove ci potrebbe portare il futuro.

Il nostro indirizzo potrebbe essere “via Rossi, Castrocaro, 10000, FC, Italia”, ma dovremmo anche aggiungere, almeno idealmente:

  • Continente: Europa
  • Pianeta: Terra;
  • Sistema stellare: Solare;
  • Galassia: Via Lattea;
  • Superammasso di galassie: Laniakea;
  • Universo: universo?
  • Multiverso?
Leggere il cielo
Leggere il cielo – Foto di Tomas Anunziata via pexels

E a che serve sapere tutte queste cose? A ben vedere, proprio a nulla!

La maggior parte delle persone ha a cuore questioni più immediate: arrivare a fine mese, saldare i conti, cercare opportunità lavorative, fare carriera, o magari fare una bella impressione sugli altri.

Questo, combinato con l’effetto dell’inquinamento luminoso che opacizza le nostre notti, spiega perché molte persone oggi non sappiano riconoscere le costellazioni o non ne siano interessate. E non c’è motivo di giudicarle.

Tuttavia, limitarsi solo a ciò che vediamo immediatamente non arricchisce la nostra prospettiva. È come essere pesciolini in un acquario, pensando solo al prossimo pasto, senza rendersi conto dell’immensità dell’oceano che là fuori.

Pesciolino in una vasca, boccia di vetro
Crediti foto: Mart Production via pexels

Scoprire il nostro posto nell’universo ci spinge a una riflessione profonda, a interrogarci e a ridefinire la nostra esistenza. I bisogni e le priorità si trasformano.

La meraviglia di essere vivi non viene più data per scontata. L’immensità dell’universo può farci sentire minuscoli, ma paradossalmente, ci fa anche sentire più grandi: sapere dove ci troviamo e da dove veniamo conferisce una forza unica. Come ha eloquentemente dichiarato un noto divulgatore scientifico:

“We are part of this universe; we are in this universe, but perhaps more important than both of those facts, is that the universe is in us.”

Neil deGrasse Tyson, divulgatore scientifico, leggere il cielo
Foto di Neil deGrasse Tyson – Lo scatto è di  John Zipperer via pixabay

Siamo parte di questo universo; siamo in questo universo, ma forse più importante di entrambi questi fatti, è che l’universo è in noi.

Il mio obiettivo qui non è tanto divulgare, ma piuttosto stimolare una curiosità. Se, da stasera, guarderete al cielo con una prospettiva rinnovata, allora questo post avrà raggiunto il suo scopo.

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Figli delle stelle – Foto di Masha Raymers via pexels

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About Davide Fiore 20 Articles
Mi chiamo Davide. Sin da sempre ho coltivato uno spirito indipendentista e ribelle che mi ha spinto a lavorare come programmatore in modalità remota. Oltre alla mia passione per il coding, mi dedico alla fotografia nel mio tempo libero e naturalmente adoro il cinema. Amo immergermi nell'atmosfera dei concerti (adoro la musica dal vivo e l'energia che si sprigiona da essi). Faccio migliaia di altre cose, ma sarebbe impossibile scriverle tutte qui!

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