Tutti noi abbiamo un anziano parente, o almeno un vecchio amico che è stato nella Jugoslavia degli anni 80’. Veniva sempre descritta come un paese selvaggio, tutto da scoprire, dove si poteva arrivare al confine con uno zaino in spalla, e girarla con mezzi di fortuna, magari in autostop. Si narra che si dormiva in stanze affittate dalla gente del posto, dove potevi mangiare con la nonnina che ti cucinava Cevapci (il loro piatto tipico) nel giardino di casa, sorseggiando la loro fortissima Rajka, il liquore locale. Poi purtroppo è arrivata la guerra, e il paese si è diviso in diversi stati, e da lì molte cose sono cambiate.
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