
Viaggiare per sfidare i luoghi comuni
E’ stato un istante l’altro giorno che ci ha portato a pensare… Pensare porta ad altro pensare, e tutto ciò che si è raccolto nel nostro cervello ci ha portato a scriverlo! Viaggiare ci rende stranieri nella terra di altra gente, ma anche nella nostra stessa terra. Così facendo, diventiamo consapevoli, ogni giorno di più, che siamo le persone che verrebbero definite italiane nella mente della gente che incontriamo. Chi siamo veramente è irrilevante. Potrebbe essere confermato dalla moderna generazione che nella cultura media occidentale viaggiare è diventato un insieme di luoghi comuni. Ci sono ancora tanti abitanti di questo pianeta che non hanno mai viaggiato, non sono interessati a farlo, o non si spingono oltre le capitali delle loro nazioni. Sono costretti a formare le loro opinioni sui popoli e le religioni attraverso quella di altri o attraverso i film nelle televisioni, i documentari, le letture dei giornali ecc ecc. Tutta l’Italia potrebbe essere in qualsiasi momento giudicata attraverso le azioni di un singolo uomo (magari il politico che sta temporaneamente al governo) oppure attraverso le azioni di un viaggiatore straniero che loro vedono o incontrano di persona, o di un attore che vedono in un film. Si può fare di più, si può attribuire un’etichetta positiva o negativa a tutti gli appartenenti ad una religione. Una volta abbiamo sentito che qualcuno chiamava terroristi tutti i musulmani. Capiamo che un altro obiettivo del nostro viaggio lento è quello di spargere un messaggio. Rendere innocue le opinioni senza fondamento, rieducare, tenere lontano atteggiamenti bigotti, le stereo-tipizzazioni ignoranti. Vogliamo affermare che siamo tutti essenzialmente uguali. Abbiamo tutti gli stessi bisogni, dobbiamo tutti mangiare, lavorare, sorridere, amar, ed essere amati. Vogliamo presentare il viaggio come il più valido strumento educativo contro ogni razzismo e ogni altra forma di violenza ideologica.
PRATICARE IL VIAGGIO SOSTENIBILE

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