Un aggiornamento del viaggio a Buenos Aires con tanti consigli utili per visitare con lentezza la città. Di Cristina Savi.
Le cose utili – i primi giorni
Racconto di una viaggiatrice pivella che si muove a Buenos Aires grazie ai consigli di chi sa come muoversi qui.
1) Arrivando a Buenos Aires la prima cosa da fare è cambiare euro in pesos.
Così feci in aeroporto (presso la banca interna che si trova sulla destra uscendo dal ritiro bagagli), anche perché le altre banche in città non effettuano cambi a chi non possiede un conto presso l’Istituto bancario stesso. Questo l’ho verificato presso Santander Rio e Banco De Provincia.
Infatti poi bisogna cercare banchi di cambio, con l’attenzione a un cambio molto instabile e che varia nei giorni.
Cambio pochi euro alla volta.
100 euro valgono più o meno 1620 pesos.
2) Prendere taxi ufficiali. Più rintracciabili e se si viaggia soli, e soprattutto sole, è una buona forma di sicurezza. Le tariffe sono basse rispetto a quanto mi è capitato di sperimentare in Italia. Non è un problema trovare taxi, in centro sono ovunque e basta avvicinarsi o alzare un braccio. Da preferire i radiotaxi. Se ci si trova in altre zone basta chiamare un radio taxi e arriva in tempi che vanno dai 5 ai 20 minuti
3) Andare in edicola o nelle stazioni del treno o della metropolitana ad acquistare una tessera per i trasporti (si chiama SUBE) e permette, dopo averla caricata con pesos, di muoversi ovunque su treni e metropolitana. I viaggi non costano molto, io per i viaggi da Villa Devoto a Buenos Aires andata e ritorno (circa 30 minuti) spendo 6 pesos (poco più di 30 centesimi di euro), in metropolitana 4,50 pesos a tratta, stessa tariffa in treno per andare da Retiro a Mitre. E con la tessera SUBE è molto comodo. La si passa agli sportelli per accedere ai binari e la si ripassa all’auscita scalando così l’importo, oppure alla biglietteria si presenta la SUBE e si chiede il biglietto, in questo modo si accede poi da una porta antistante gli sportelli senza passare più la SUBE.
4) Portarsi un telefono trial band e acquistare una sim argentina. Io ho preso Personal, 25 pesos la sim e 75 pesos di ricarica (in tutto 6 euro). Utile per chiamare taxi, ristoranti eventuali, persone che si conoscono, milonghe, uffici vari, ecc.
5) Parlare con le persone del luogo, sono molto disponibili e ti dicono la loro visione di Buenos Aires, cosa potrebbe essere visto, cosa merita, come spostarsi. Ed è molto interessante l’opinione di ognuno, a volte, come ovvio i pareri sono contrastanti. Poi ci si sposta in base alle proprie attitudini
6) Sono mote le attività in città e fuori, dalla musica allo spettacolo, dalla cultura al tango, dall’arte al teatro, dai luoghi da vedere agli spostamenti da fare. Io seleziono qualcosa ogni giorno, come linea base, poi mi sposto e magari durante il programma cambio direzione verso qualcosa di maggiore interesse per me. Guardo i manifesti, il sito della Ciudad de Buenos Aires, i giornali, ascolto ciò che le persone dicono, mi lascio consigliare da chi frequenta e conosce Buenos Aires da molto tempo.
7) Non effettuare foto alla stazione di Ritiro. Io ho rischiato il sequestro della fotocamera e mi hanno fatto cancellare le foto. Per la sicurezza mi hanno detto. Non lo so. Ma non erano molto disponibili al confronto.
Stessa cosa vale nella banca dell’ aeroporto. Niente cellulare nè macchine fotografiche. Anche qui mi hanno chiesto di ritirare tutto.
8)Per nutrirsi le possibilità sono moltissime e i prezzi più bassi che in Italia. Con un ottimo rapporto qualità prezzo. La carne è sicuramente un alimento prestigioso in Argentina ma non la unica alternativa. Sono riuscita a gustare insalate, empanadas (da provare assolutamente), sandwich che ricordano i tramezzini ma dal gusto e dalla morbidezza straordinari (il migliore che ho mangiato è pane nero con Salmon y palta, che sarebbe l’avocado). Consiglio Brunette a Villa Devoto davanti alla stazione della linea San Martin. Per le empanadas ne ho trovate buone un po’ ovunque, sia in una bottega al Tigre, sia in Devoto, che in centro. La pizza è molto alta e ricca di formaggio, un po’ pesante per me. Soprattutto se mangiata, come capita qui, alle 23.
Il miglior ristorante provato sin ora (25 marzo) e con un rapporto qualità prezzo senza paragoni è SARKIS, cucina armena, in zona Armenia, quartiere Palermo. Ci si presenta li, vi è una lista di attesa, circa di un’ora e poi si viene chiamati per entrare. In attesa consiglio di andare a bere una cerveza al vicino locale El Benny.
Il mio locale preferito:
– Cafe Vinilo in Gorriti
Due le curiosità:
– 🙂 gli ambulanti sui mezzi di trasporto, che vendono dagli spazzolini, ai dolci, alle penne.
– 🙁 le case che si vedono prima di arrivare a Retiro. E mi dicevano che ora sono già fortunati ad averle di mattoni, prima erano vere e proprie baracche. Paiono evidenti il degrado e la povertà. Così vicini al c’entro nevralgico della città. Così in contrasto con i prezzi delle boutique in Palermo.
Due App:
– Como llego – per muoversi a Buenos Aires. Utile per scoprire il tragitto e i mezzi. Ovviamente ci vuole wi-fi. In alcune zone wi- fi libero Telecentro. Oppure in quasi tutti i bar, ristoranti, cafe.
-Hoy Milonga. Per chi vuole sapere dove andare a ballare Tango Argentino.
A presto per nuovi aggiornamenti.
Besos!!
Cristina
Leave a Reply