The Witcher è una serie di romanzi fantasy creata dall’autore polacco Andrzej Sapkowski, al centro della quale troviamo Geralt di Rivia, un cacciatore di mostri professionista. L’ispirazione per la creazione di Geralt proviene da una antica leggenda polacca, in cui un coraggioso calzolaio affronta creature terrificanti, tra cui streghe e draghi. La storia del calzolaio ricorda il viaggio di Geralt attraverso un mondo pieno di mostri e malvagità, ponendo l’accento sul coraggio, l’intelligenza e la determinazione.
L’ispirazione per il personaggio di Geralt lo strigo affonda le sue radici in un’antica leggenda polacca che narra le gesta di un modesto ma coraggioso calzolaio. Esistono diverse interpretazioni di questa storia. In una versione, il calzolaio sconfigge una strega malvagia che aveva imprigionato una splendida principessa, mentre in un’altra è l’uccisore di un drago. Il resoconto scritto più antico di questa storia risale al XII secolo.
La leggenda narra che il giovane fosse il figlio di un umile calzolaio. A causa della povertà della famiglia, i genitori furono costretti a mandarlo via, o forse fu cacciato per altri motivi. In ogni caso, divenne un vagabondo, alla ricerca di lavoro nel vasto mondo. Un giorno, raggiunse un regno che stava subendo le devastazioni di un drago che divorava tutto il bestiame.
Il drago di Wawel, illustrazione tratta da Cosmographia universalis S. Munstera, 1559 [1]
Numerosi cavalieri e guerrieri avevano tentato, senza successo, di abbattere il drago. Il calzolaio, tuttavia, dimostrò il suo coraggio e la sua intelligenza, offrendosi volontario per uccidere la bestia. Imbevendo le pelli del bestiame in zolfo ardente, riuscì a farle ingoiare al drago che ne morì. Sulla roccia dove il drago trovò la morte, la popolazione edificò una città che oggi conosciamo come Cracovia.
Il castello di Wawel a Cracovia, edificato sulla “pietra del drago”
In un’altra versione della leggenda, il drago fu ucciso dai figli del re che, lottando per il trono, finirono per uccidersi a vicenda, lasciando la corona alla sorella Wanda.
Foto di Eirne da Wikipedia – Self-photographed, Public Domain, [2]
Nella reinterpretazione di Sapkowski della leggenda, i mostri non vengono sconfitti da un eroe casuale o dai cavalieri (l’autore sosteneva che i cavalieri fossero troppo ingenui), ma da un assassino professionista, un individuo addestrato specificatamente per questo compito. Pertanto, ricorre all’archetipo del ranger solitario, figura ricorrente nelle leggende popolari, nella letteratura e anche nel cinema occidentale, molto amato dai lettori di tutto il mondo. Aragorn de “Il Signore degli Anelli” e Han Solo di “Star Wars” sono esempi eccellenti di ranger solitari. Sapkowski ha scritto per la prima volta la storia di Geralt per suo figlio, ma poi, nel 1986, ha partecipato a un concorso indetto dalla rivista Fantastyka.
L’autore riteneva la sua idea innovativa, ma si è scoperto che il 90% delle storie inviate a Fantastyka avevano come protagonisti ranger solitari che combattevano mostri.
White Wolf
Per quanto riguarda il soprannome “White Wolf”, o “Lupo Bianco”, ha origine dai miti europei. I lupi rivestono un ruolo centrale nelle mitologie slave, celtiche e norrene. Sono, o almeno erano, animali selvatici comuni nel nord Europa.
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