Viaggio in Kayak/Canoa sul lago di Como (seconda parte)

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foto crediti: viaggiareconlentezza

Il post che segue è la seconda parte del viaggio in Kayak/Canoa sul lago di Como ( estate 2020). Il racconto precedente si è concluso con una notte trascorsa in una spiaggia abbandonata del lago di Como, nella sponda Est del cosiddetto “ramo” (o bacino) di Como.

Cappuccino e Croissant

Riordinate le nostre cose, ci rimettiamo “in sella” alle nostre canoe. Uno degli appuntamenti più attesi dei nostri viaggi in Kayak è quello del cappuccino al bar di mattina presto. Non si può iniziare la giornata senza un buon cappuccino ed un buon Croissant, quindi torniamo alla spiaggetta di Carvagnana con la speranza di poter ordinare la colazione al “Crotto del Misto”. Purtroppo è un albergo e di mattina servono solo i clienti della struttura. Senza esitazione ritorniamo alle canoe per raggiungere Lezzeno poi lo superiamo fino ad arrivare nella frazione di Casate, all’altezza dell’Hotel Villa Aurora.

Parcheggiamo i nostri Kayak nella spiaggetta del relativo porticciolo.

Una volta messo piede in città, chiediamo alla gente del posto di consigliarci un buon bar. Così raggiungiamo il Bar La Cope che si trova a qualche centinaia di metri di distanza. Si tratta di un classico bar italiano dall’atmosfera piuttosto accogliente e dai prezzi “normali” (in una zona prestigiosa come quella del lago di Como è difficile trovare un cappuccino a meno di due euro). Un cappuccino e una brioche non ci bastano e ne ordiniamo altri, ma i croissant sono finiti! Il signore che aveva comprato l’ultimo croissant è lì vicino a noi quando ne facciamo richiesta e, forse cogliendo la tristezza nei nostri occhi, decide di farci contenti: quindi si avvicina al nostro tavolo, tira fuori uno dei suoi croissant dalla busta e ce lo mette nel piatto. –Toh’, tenete! Ci dice sorridendo. Senza aggiungere altro comincia a dirigersi verso l’uscita. Protestiamo un po’, ma lui ci ignora e se ne va.

Spesa

Al lato del bar c’è un supermercato ma troppe persone in coda (a causa dei metodi di prevenzione anti COVID-19). Per non aspettare troppo decidiamo di fare un altro pezzetto a piedi fino a Lezzeno in modo da raggiungere un altro piccolo negozio di alimentari. Dopo aver fatto la spesa (una spesa cara, ma vabbe’ siamo sul lago di Como…) ritorniamo alle nostre canoe. Il nostro prossimo obiettivo è  la grotta Azzurra di Lezzeno (chiamata anche Grotta dei Bulberi).

Grotta Azzurra di Lezzeno

Ne avevamo sentito parlare, perciò abbiamo deciso di provare a cercarla. Non è distante dalla città di Lezzeno, si trova poco più a nord, ma non è una vera e propria grotta. Si tratta piuttosto di una specie di cavità che crea degli effetti di luce particolare (quando il sole lo permette). Purtroppo la mattina in cui la visitiamo è piuttosto nuvolosa, per cui non riusciamo ad osservare i riflessi dell’acqua che l’hanno reso famosa. Secondo gli abitanti del posto, nel pomeriggio e in prima serata, quando la luce diventa più mite, il colore dell’acqua diventerebbe particolarmente incantevole. (EDIT: guarda questo video che lo dimostra)

La grotta Azzurra è anche legata ad una leggenda: qui si rifugiavano i pesci più grandi del lago, i mitici ‘Bulberi’ (da cui prende il nome la grotta) come descritti dallo storico di Como Paolo Giovio: grandi come un uomo, impossibili da catturare, perché la loro circonferenza lacerava le reti e la loro armatura di scaglie spezzava gli arpioni.

Una foto (non mia) delle grotte:

lago di Como in canoa
Foto di proprietà di: lakecomoville.altervista.org l

Ritorno alla sponda ovest del bacino di Como sul lago.

A questo punto riattraversiamo il lago per raggiungere la sua sponda ovest. C’è un piccolo promontorio sulla cui punta è stata edificata una villa interessante (Villa del Balbianello);

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Non vi sembra familiare? Se siete fan di James Bond (Casino Royale) o di Star Wars (Attacco dei Cloni) avrete sicuramente riconosciuto questa villa durante alcune scene dei rispettivi film.

Poco più a sud c’è un isola (l’isola Comacina) che si può visitare con una barca o un traghetto. Noi, ovviamente, la raggiungiamo con i nostri Kayak.

L’isola Comacina.

Per visitare l’isola è necessario munirsi di biglietto (acquistabile nell’ufficio turistico della città di Sala Comacina oppure all’ingresso dell’isola stessa). Ne vale la pena? Certo! Soprattutto se si è appassionati di storia e natura. “Parcheggiamo” le nostre canoe nella spiaggetta nord-occidentale dell’isola e poi, a piedi, risaliamo la collina dell’isola verso sud, prendendo il cosiddetto viale dei poeti.
Oltre ad offrire una passeggiata interessante immersa nel verde, un area dove fare picnic e addirittura un ristorante (nella zona sud, dove c’è l’ingresso e il ponte di attracco dei traghetti), l’isola conserva ancora una torre medievale ed una chiesa le cui fondamenta risalgono all’età Romana Imperiale II – III d.C.

La Casa-Torre Medievale è alta 3 metri, ha pianta quadrata (circa 5 metri di lato) ed è ricavata nella roccia per circa un terzo della sua altezza.


La Chiesa di San Giovanni, invece, pare sia stata costruita laddove prima, in epoca romana, era situata una villa, o forse un santuario. A partire dall’epoca alto-medioevale fu edificata una prima chiesa che con il tempo assunse diverse sembianze, secondo i gusti dei vari periodi storici, fino al 1680, quando raggiunse l’aspetto attuale.

Chiesa di San Giovanni - Isola Comacina
Oltre alla torre e alla Chiesa, sparpagliati per tutto il lato ovest dell’isola ci sono anche i resti di edifici intagliati nella roccia, ma anche murature e gradini che testimoniano la presenza di altre antiche costruzioni.

Lenno

Questa nostra seconda giornata di pagaiate è quasi giunta al termine.

lago di Como in canoa

Dopo la visita all’isola Comacina, ci dirigiamo di nuovo verso nord, risalendo il piccolo promontorio del lago capeggiato dalla villa di Balbianello fino a raggiungere le spiaggette della cittadina di Lenno. A Lenno ci sono una serie di monumenti interessanti da visitare fra cui spicca il battistero a pianta ottagonale di San Giovanni Battista in piazza XI febbraio.

Altri edifici storici da non perdere a Lenno (se si ha tempo e/o se si è giunti nel periodo giusto)

  • Abbazia dell’Acquafredda – aperta tutti i giorni
  • Abbazia di San Benedetto in Val Perlana (aperta il 1 maggio)
  • Battistero di San Giovanni Battista (visitabile previo accordo con la parrocchia)
  • Casa Brenna Tosatto (aperta da Marzo a Dicembre 10,00 – 19,00)
  • Chiesa della Santissima trinità – previo accordo con la parrocchia)
  • Chiesa di San’t Andrea – chiesa visitabile previo accordo con la parrocchia)
  • Chiesa di Santo Stefano (aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18)
  • Santuario della beata Vergine del Soccorso (tutti i giorni dalle 7 alle 19)
  • Torre Medievale (non aperta al pubblico)
  • Villa Aureggi (non aperta al pubblico)
  • Villa Balbianello (da metà marzo a metà novembre dalle 10 alle 19)
  • Villa Monastero (non aperta al pubblico)



Un’altra notte fuori

A Lenno c’è un campeggio presso il quale avevamo programmato di soggiornare ma si trova assai distante dalla spiaggetta e le nostre canoe pesano troppo per trasportarle a piedi fino al centro della città. Decidiamo quindi di dormire di nuovo all’aperto, nella nostra piccola tenda, in una delle spiaggette appartate di Lenno.

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Clicca qui per leggere l’ultima parte del racconto di viaggio


BONUS: Il lago di Como a piedi – Greenway del lago di Como


Greeway, lago di Como a piedi,

Lo sapevi? È possibile percorrere una dolce passeggiata da Colonno a Cadenabbia di Griante per scoprire ville e giardini, reperti di epoca romana, splendidi esempi di architettura, borghi antichi e incantevoli scorci naturali. Per gli spostamenti è possibile utilizzare anche il servizio di battelli della navigazione del lago di Como o l’autobus di linea che collegano tra loro i comuni del percorso.

English

A Leisurely and pleasant walk from Colonno to Cadenabbia di griante to discover villas and gardens, Roman findings, wonderful examples of architecture, ancient villages and charming natural views. It is possible to move amongst municipalities by using Lake Como’s navigation public transport and bus lines.



Clicca qui per leggere l’ultima parte del racconto di viaggio

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