Quando iniziò la civiltà?

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foto di Karl Oss Von Eeja via pixabay

Il primo segno di civiltà in una cultura secondo Margaret Mead

La domanda sulla natura della civilizzazione e su ciò che la definisce ha affascinato gli studiosi per secoli. Ma è stata la risposta dell’antropologa Margaret Mead che ha offerto una prospettiva unica e commovente sul tema. Alla domanda su quale fosse il primo segno di civiltà in una cultura, l’antropologa poteva citare la creazione di strumenti, l’arte, la lingua o i riti religiosi. Invece ha parlato di un femore guarito. [1]

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Foto: wikipedia. Clicca sull’immagine per saperne di più.

Un femore, l’osso della coscia, che si era rotto e poi è guarito. A prima vista, questo potrebbe sembrare un indicatore sorprendentemente semplice per una questione così complessa come la civilizzazione. Eppure, la spiegazione di Mead rivela una comprensione profonda della natura umana e della compassione.

Nel regno animale, come ha spiegato Mead, rompersi una gamba significa la morte. Un animale con una gamba rotta non può sfuggire al pericolo, non può raggiungere un fiume per bere o cacciare cibo. Diventa una preda facile per gli animali predatori. Nessun animale sopravvive abbastanza a lungo con una gamba rotta affinché l’osso possa guarire.

Quindi, cosa significa trovare un femore antico che mostra segni di essere stato rotto e poi guarito? È la testimonianza tangibile di un atto di compassione e di cura. Indica che qualcuno ha scelto di rimanere al fianco di chi era caduto, ha medicato la ferita, ha portato la persona in un luogo sicuro e l’ha assistita durante la sua convalescenza. In un mondo dove la sopravvivenza spesso dipendeva dalla velocità e dall’agilità, prendersi cura di un compagno ferito era un lusso. Eppure, qualcuno ha scelto di farlo.

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Il primo segno di civiltà? Un femore guarito! –Illustrazione di pixabay

Questo gesto di cura e solidarietà rappresenta molto di più della semplice guarigione di un osso. Rappresenta l’emergere di una comunità e di legami sociali. Dimostra la capacità di vedere oltre le proprie necessità immediate, di comprendere il valore intrinseco della vita umana e di agire di conseguenza.

La visione di Mead ci porta a riflettere sulle nostre definizioni di civiltà. Sono molte le culture che possono vantare monumenti imponenti, opere d’arte magnifiche o progressi tecnologici, ma sono forse questi gesti di umanità e cura reciproca che veramente definiscono cosa significa essere “civili”.

L’importanza della compassione

Il concetto espresso da Mead ci ricorda l’importanza della compassione nella nostra società moderna. In un’epoca in cui la tecnologia avanza rapidamente e le culture si interconnettono come mai prima d’ora, è fondamentale ricordare il valore della semplice umanità. La capacità di prendersi cura degli altri, di vedere oltre le proprie necessità e di agire con empatia e compassione è ciò che ci distingue e ci eleva.

La riflessione di Margaret Mead sul femore guarito come il primo segno della civilizzazione non è solo una lezione di antropologia, ma una potente riflessione sulla natura umana. Ci ricorda che, al di là dei nostri progressi e delle nostre realizzazioni, è la nostra capacità di amare, di curare e di connetterci con gli altri che veramente definisce la nostra essenza. E, forse, è questa la lezione più importante di tutte.

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Illustrazione di Bao Yi Wong

Fact-check della redazione ❗


NOTA REDAZIONALE – Sebbene l’aneddoto legato all’antropologa Margaret Mead, in cui si afferma che il primo segno di civiltà in una società sia un femore umano che ha guarito, risuoni profondamente e sia fonte d’ispirazione, è essenziale sottolineare alcune incertezze riguardo alla sua autenticità. Diverse ricerche [2] indicano l’assenza di prove concrete che Mead abbia realmente espresso questa visione. Oltre a ciò, l’interpretazione del termine “civiltà” potrebbe non rispecchiare pienamente le sfumature storiche e culturali del concetto. Pubblichiamo volentieri i testi dei nostri lettori, soprattutto quando sono ispiratori, edificanti e stimolanti; tuttavia, abbiamo la responsabilità di verificare i contenuti e metterli al vaglio dei fatti. Nonostante queste incertezze, abbiamo scelto di non rimuovere l’articolo poiché riteniamo che il messaggio che veicola sia profondo e possa offrire uno spunto di riflessione interessante. La storia, vera o meno, sottolinea l’importanza dell’altruismo e della cooperazione, pilastri dell’umanità. Vi esortiamo a riflettere su questa storia con spirito critico, ma anche a riconoscere l’inalterabile rilevanza dei valori fondamentali che essa promuove.


[1] https://www.forbes.com/sites/remyblumenfeld/2020/03/21/how-a-15000-year-old-human-bone-could-help-you-through-the–coronavirus/

[2] https://www.sapiens.org/culture/margaret-mead-femur/


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About Davide Fiore 21 Articles
Mi chiamo Davide. Sin da sempre ho coltivato uno spirito indipendentista e ribelle che mi ha spinto a lavorare come programmatore in modalità remota. Oltre alla mia passione per il coding, mi dedico alla fotografia nel mio tempo libero e naturalmente adoro il cinema. Amo immergermi nell'atmosfera dei concerti (adoro la musica dal vivo e l'energia che si sprigiona da essi). Faccio migliaia di altre cose, ma sarebbe impossibile scriverle tutte qui!

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