L’Aurora Boreale che ha incantato il sud Europa🌌

aurora boreale, northern lights
Foto di AdelinaZw (pixabay)

Il 5 novembre 2023, il cielo notturno dell’Italia, della Spagna, della Francia, della Romania e della Germania si è colorato di tinte magiche grazie alla danza delle aurore boreali. Questo incantevole fenomeno, solitamente osservabile solo alle latitudini artiche, ha fatto capolino nei cieli del sud Europa, regalando uno spettacolo tanto raro quanto affascinante.

Questo evento è pertanto un’occasione preziosa per approfondire la nostra conoscenza su cosa siano queste aurore, perché siano apparse così a sud e se ci siano motivi di preoccupazione.

Cosa sono esattamente le aurore boreali?

Comunemente chiamate  in inglese Northern Lights (luci del nord, per l’appunto), le aurore boreali sono il risultato di un affascinante processo cosmico. Quando il Sole è particolarmente attivo, come accaduto di recente, emette un flusso di particelle cariche, che insieme formano il cosiddetto vento solare. Queste particelle viaggiano attraverso lo spazio e, interagendo con la magnetosfera terrestre, provocano quel fenomeno di luce e colore che tanto è capace di lasciarci incantati.

Il magnetismo terrestre, infatti, funge da scudo, deviando le particelle verso i poli. Quando queste particelle collidono con gli atomi e le molecole della nostra atmosfera, eccitano gli elettroni che, ritornando al loro stato originale, rilasciano energia sotto forma di luce: è così che nasce l’aurora.

Un aurora boreale in Italia: dovremmo preoccuparci?

La vista delle aurore a basse latitudini potrebbe destare meraviglia e, in qualche caso, preoccupazione. Tuttavia, l’apparizione di questo fenomeno più a sud del solito non è necessariamente un segno di problemi imminenti. Sebbene intense tempeste solari possano influenzare le reti elettriche e i sistemi di comunicazione satellitare, l’aurora in sé non è pericolosa. Piuttosto, è il termometro di un’attività solare più intensa, un promemoria della relazione dinamica che abbiamo con la nostra stella.

Da settembre, un’intensa attività solare e potenti eruzioni hanno permesso alle aurore di manifestarsi anche a latitudini insolitamente basse. Questo fenomeno, solitamente confinato ai poli, ha potuto essere osservato anche in alcune regioni dell’America, come diretta conseguenza delle eruzioni solari eccezionalmente vigorose. [1]

In Italia, l’evento ha stupito molti.

Abitualmente, le aurore sono ospiti delle latitudini più settentrionali del paese, ma in questa occasione, le luci hanno danzato anche nei cieli di regioni centrali e meridionali. Un fenomeno non nuovo nella storia, seppur raro. Il cielo, d’altronde riserva sempre delle belle sorprese per chi ha la pazienza di rimanere ad osservarlo.

Ciò che rende l’aurora boreale un evento così straordinario è soprattutto la sua imprevedibilità e maestosità. Ogni spettacolo è unico, un quadro vivo dipinto dalla natura che sfida la nostra percezione del quotidiano. E mentre i ricercatori continuano a monitorare l’attività solare e i suoi potenziali impatti sulla Terra, non possiamo far altro che sperare di essere di nuovo spettatori di questo evento celestiale!


Ma si è trattato davvero di un aurora boreale?


In effetti non si è trattato proprio di un aurora boreale. Molti articoli e pubblicazioni sul web parlano di un’affascinante apparizione nel cielo del Sud Europa, identificata come un’aurora boreale, evento insolitamente meridionale per il fenomeno. Tuttavia, approfondimenti hanno rivelato che quello che ha incantato gli osservatori non era un’aurora nel senso classico. Durante le notti dell’8 e del 9 novembre, le condizioni di tempesta geomagnetica di classe G1, causate dall’entrata della Terra in un flusso di vento solare ad alta velocità proveniente da un foro nell’atmosfera solare, hanno suggerito la possibilità di avvistare aurore in alta latitudine. Sorprendentemente, le luci osservate fino alle basse latitudini, erano in realtà archi SAR (Stable Auroral Red arcs), un fenomeno scoperto nel 1956, che nonostante il nome, non è stabile né un’aurora.

Cosa sono gli archi SAR?

Gli archi SAR sono il risultato di energia termica che si disperde nell’alta atmosfera dal sistema della corrente ad anello terrestre, una struttura a forma di ciambella che trasporta milioni di ampere attorno al nostro pianeta. Questi archi si sono manifestati in seguito ad una tempesta geomagnetica di classe G3, che ha energizzato la corrente ad anello, sfociando in un evento globale con attività di archi SAR registrata dall’ Italia alla Nuova Zelanda.

La ricerca recente ha inoltre collegato gli archi SAR a un altro fenomeno, STEVE (Strong Thermal Emission Velocity Enhancement), un nastro color malva nel cielo che precedentemente non si pensava fosse correlato alla corrente ad anello terrestre. Tuttavia, osservazioni in Nuova Zelanda nel 2015 hanno documentato un arco SAR rosso trasformarsi in STEVE, un processo testimoniato anche nel Regno Unito. Questa connessione tra gli archi SAR e STEVE rimane enigmatica, ma è oggetto di intensa ricerca da parte di scienziati cittadini e ricercatori. Fonte: [2]

Pertanto, quello che è stato testimoniato in quelle notti non era l’aurora che conosciamo, ma un fenomeno altrettanto spettacolare che ancora cela molti segreti.


Aurora Boreale tra scienza e leggende


Nel vivace mondo dei social media, non manca mai una buona dose di interpretazioni creative e commenti esilaranti, fra chi vede nell’aurora un oscuro presagio e chi la confonde con un normale tramonto. 😅

screenshot, facebook, aurora boreale 5 novembre 2023

Ovviamente quest’ultima ipotesi cade di fronte all’evidenza geografica perchè la luce dell’aurora boreale proviene da nord, mentre il sole saluta la giornata sempre dall’orizzonte a ovest. Per quanto riguarda gli avvenimenti nefasti, è da secoli che le “Luci del Nord” affascinano e inquietano l’umanità, avvolte come sono in un velo di mistero e antiche credenze. Gli Inuit le interpretavano come gli spiriti degli animali cacciati, mentre i Sami vi vedevano le danze degli antenati tra le stelle.

Alcune culture le ritenevano presagi di guerre imminenti o carestie devastanti.

Oggi la scienza ci ha svelato che l’aurora boreale nasce dall’interazione tra le particelle solari e l’atmosfera terrestre, eppure le superstizioni di un tempo resistono, perpetuate da generazioni e ancora capaci di incutere soggezione e stupore. La visione delle Luci del Nord continua a essere avvolta in racconti che vedono in esse il ritorno degli spiriti o un’influenza sul destino umano, simboli di buona o cattiva ventura, talvolta fino al punto di attribuir loro poteri sovrannaturali, come quello di apportare fertilità o addirittura di rapire anime.

Questi miti, certamente, arricchiscono il fascino delle aurore e le rendono non solo uno spettacolo celeste ma anche un ponte verso un passato ricco di storia e misticismo. Eppure, al di là del loro potere incantatore, non dobbiamo dimenticare che restano, nella loro essenza, semplici miti e credenze popolari.


[1] https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/spazio_astronomia/2023/10/30/aumenta-lattivita-del-sole-il-picco-gia-nel-2024-_a68625d8-bf53-427c-bff2-f4a125b751a1.html

[2] https://spaceweather.com/archive.php?view=1&day=07&month=11&year=2023


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Mi chiamo Davide. Sin da sempre ho coltivato uno spirito indipendentista e ribelle che mi ha spinto a lavorare come programmatore in modalità remota. Oltre alla mia passione per il coding, mi dedico alla fotografia nel mio tempo libero e naturalmente adoro il cinema. Amo immergermi nell'atmosfera dei concerti (adoro la musica dal vivo e l'energia che si sprigiona da essi). Faccio migliaia di altre cose, ma sarebbe impossibile scriverle tutte qui!

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