Staycation: cos’è e perché piace

Giovane viaggiatrice sul balcone al tramonto con tazza in mano, zaino, mappa e binocoli; lucine e piante in primo piano, skyline urbano sullo sfondo – esempio di staycation in città.

La staycation è, letteralmente, una vacanza che resta vicina: prendersi giorni di pausa e viverli a casa o a poche ore da casa, senza aerei né attraversate interminabili – ma con la stessa cura che dedicheresti a un viaggio “lontano” 🌿. Si tratta forse di una provocazione? No, perché nasce come una scelta, perché vuoi ridurre l’impatto ambientale e lo stress degli spostamenti, oppure perché vuoi esplorare la tua città con occhi nuovi.

La definizione, in inglese, parla proprio di vacanze “at home or near your home” – semplice e potentissima.

👉🏼 https://dictionary.cambridge.org/us/dictionary/english/staycation

Se c’è un equivoco da sciogliere è questo: Staycation non è “vacanza minore”.

È un modo diverso di viaggiare, più leggero sul portafogli e sul pianeta, che taglia voli e hotel lunghi, semplifica la logistica e libera tempo per te.

In questo periodo molti italiani accorciano il classico “veraneo” e puntano su fughe brevi, ed è proprio in questo contesto che la staycation torna utilissima. Tuttavia il suo valore sta nella scelta consapevole, non nell’obbligo. Alcuni dati fotografano il contesto: in Italia una quota significativa di famiglie rinuncia alla settimana intera fuori casa, spostando le uscite sui weekend; pesa il potere d’acquisto e la preferenza per micro‐evasioni vicine.

👉🏼https://elpais.com/sociedad/2025-08-18/el-ocaso-del-veraneo-en-italia-las-familias-ya-solo-van-a-la-playa-el-fin-de-semana.html

Cosa si fa, concretamente, in una staycation?

Si gioca “in casa”, ma senza routine: una giornata alle terme o alle spiagge e ai laghi a un’ora da te; un trekking al tramonto lungo un sentiero che rimandi da mesi; un giro nei musei o nei quartieri che non metti mai in agenda, magari chiudendo con un cinema all’aperto; un “spa day” in salotto con playlist e tisane, un brunch fatto come si deve, un corso di cucina che diventa pretesto per invitare amici; oppure una notte in un agriturismo dietro l’angolo per staccare davvero – o qualche giorno da parenti e amici trasformando il loro quartiere nel tuo micro‐mondo temporaneo.

Giovane viaggiatrice sul balcone al tramonto con tazza in mano, zaino, mappa e binocoli; lucine e piante in primo piano, skyline urbano sullo sfondo – esempio di staycation in città.

 

Per farla funzionare devi trattarla come vere ferie.

Stacca: niente email di lavoro, notifiche in pausa, via le app che ti riportano alla scrivania. Fissa un budget e scegli un tema che dia ritmo (arte, natura, cibo, movimento). E regalati una o due attività “wow” con prenotazione: l’osservatorio astronomico che hai sempre ignorato, il bagnetto alle terme storiche, la cena nel posto che tenevi nella wishlist da troppo tempo. Organizzare poco ma bene è il trucco, perché la staycation esplode nei dettagli: tempi morbidi, rientri a piedi, zero valigie e nessuna attesa al gate 😌.

Se ti chiedi “ma è davvero una vacanza?”, la risposta è sì – è un viaggio con le stesse regole di benessere, solo che il tragitto è corto e l’energia la spendi vivendo, non spostandoti. È anche un modo di sostenere i luoghi attorno a te: mercati rionali, piccoli teatri, guide del territorio, rifugi e parchi urbani che meritano tempo e attenzione. Nel Regno Unito, per esempio, la tendenza è ormai strutturale: nel 2024 il 77% dei britannici ha pianificato almeno una vacanza nel proprio paese, segno che “restare vicino” può essere una scelta a lungo termine, non un ripiego.

Leggi 👉🏼 https://www.sykescottages.co.uk/blog/wp-content/uploads/2024/06/Sykes-Staycation-Index-2024.pdf

Approfondimento – da dove arriva “staycation”?

La parola nasce in inglese come fusione di stay e vacation; le prime tracce scritte risalgono agli anni ’40 negli Stati Uniti, durante la guerra, quando si incoraggiavano vacanze “a casa” per risparmiare risorse.
Il verbo to staycation è attestato molto più tardi, dagli anni 2000, quando l’idea rimbalza nei media e nel linguaggio quotidiano.  📺
Tra alti e bassi, la pratica esplode nei periodi di crisi – dalla Grande Recessione al post-2020 – e in paesi come il Regno Unito diventa parte stabile delle abitudini di viaggio.

In breve: una staycation è il tuo passaporto a corto raggio (tempo di qualità, cura per te stesso e per l’ambiente, scoperta di ciò che ti circonda). Non serve andare lontano per sentirsi in viaggio: serve scegliere, staccare, e riempire i giorni di momenti che ricorderai a lungo 🌎.


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About Mika 40 Articles
Viaggiatrice seriale. Se non sono circondata da boschi, foreste e montagne mi vengono le crisi d'ansia. 🤭 Animale preferito: il cavallo. Mi piace leggere libri e scambiarli con gli amici. Infine condividere conoscenze & filosofie alternative con altri spiriti affini. In breve: una ragazza con uno spirito hippie e una forte sete d'avventura.

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