Trekking a Cala Goloritzè – Sardegna con lentezza

Cala Goloritzè

Cala Goloritzè è una tra le più famose cale del comune di Baunei, celebre per la sua acqua cristallina, la composizione della sabbia e i mille pesci che sono osservabili. È diventata meta di escursionisti, amatoriali e non, e, durante i mesi estivi, viene concretamente inondata di turisti. Paradiso naturalistico merita di essere visitato almeno una volta nella vita (NON NEI MESI ESTIVI), raggiungendolo a piedi… o a nuoto, per i più pigri. Sconsigliatissime le gite in barcone, i carri merci del 2015. A quel punto meglio andare in veliero o gommone, soluzioni più costose ma senza dubbio migliori.

Il sentiero per Cala Goloritzè parte dall’altopiano del Golgo e si snoda per 3.5 km raggiungendo il livello del mare. Il dislivello è di circa 400 metri, percorribile in un’ora e trenta in discesa e due ora circa la risalita. Se siete amanti della natura e bravi fotografi preparatevi perché di ore ce ne metterete almeno tre (in entrambi i casi).

Goloritzè

Essendo un percorso molto battuto, il sentiero è adatto ad escursionisti amatoriali, purché dotati di buone scarpe da trekking ed è perfettamente tracciato. Prestare attenzione però; il rientro risulta molto più faticoso dell’andata, essendo in salita, quindi occorre non consumare tutte le energie in spiaggia (anche se è difficile non farlo). Pronti a iniziare?

Come arrivare all’imbocco del sentiero

Seguire le indicazioni per Baunei, entrare in città e percorrere la strada principale, seguendo le indicazioni per Tortolì. Ad un certo punto della strada si arriva in prossimità di una Chiesa (Chiesa Parrocchiale di San Nicola) dove si presenta un bivio. Svoltare a sinistra per la strada in salita e da qui in poi seguire le indicazioni per la piana del Golgo.

NB: La strada è stretta e ripida, occhio a non prendere macchine basse o infinitamente larghe.

Dopo aver percorso numerosi tornanti ripidi si arriva in un altopiano dove, oltre al meraviglioso panorama, troviamo una strada asfaltata di circa 7 km. Dopo di che è tutto sterrato quindi non datevi pena di lavare la macchina prima di questa escursione. Lo sterrato si imbocca alla destra della Chiesetta campestre di San Pietro e va percorso fino ad arrivare al Bar “Su Porteddu” in cui si può lasciare l’auto nel parcheggio custodito.

Da questo punto inizia il trekking a piedi.

Alla destra del parcheggio c’è una sbarra bianca da superare, da lì in poi inizia un sentiero. La prima parte dell’itinerario interamente in salita consente di raggiungere la piccola sella ed il punto più alto della nostra escursione (470 m.). La vista spazia dall’ampia vallata di Golgo, fino a intravedere il mare.

Cala Goloritzè

Iniziamo la discesa.

Il sentiero non è segnato ma è evidentissimo e non è difficile orientarsi in quanto in alcuni punti sono stati innalzati dei muretti laterali per meglio evidenziarlo e sono presenti delle frecce disegnate su alcune pietre. Il sentiero di per se è tutto un panorama. Oltre alle rocce dalle forme più strane si trovano delle casupole/ripari scavate nella roccia e fatte dai pastori.

Ad un certo punto della discesa si sorpassa un arco di rocce e ci si inoltra fino ad arrivare in un boschetto, costeggiato a destra da delle pareti rocciose. Quando arrivate a vedere “Punta Caroddi” l’aguglia di Goloritzé, il monolite di calcare, meta ambita di numerosi free climbers, vorrà dire che il trekking è quasi finito. Infatti, una volta superata questa si arriva finalmente alla spiaggia a cui si può accedere attraverso una ripida ma agevole scaletta.

OCCHI APERTI DUNQUE. Non avete ruzzolato finora, non iniziate agli ultimi due metri!

La spiaggia è davvero incantevole, dominata dall’enorme aguglia e con dei colori che spaziano dal celeste turchese del mare al bianco della sabbia che si alterna a distese di rocce anche esse bianchissime. Prendetevi un attimo per ammirare la sabbia, composta da mille sassolini bianchi che sono assolutamente NON raccoglibili!!!!!!!

Per cui, se già avete pensato di decorare il vostro acquario o portare un souvenir ai nipoti, lasciate perdere. Magari in spiaggia nessuno vi noterà ma state sicuri che le multe sono salate come vi beccano in aeroporto. E noi sardi non vediamo l’ora che accada, per cui state certi che vi segnaleremo volentieri.


CONSIGLI PRATICI

  • Scendere con almeno due litri di acqua a testa, uno zaino leggero NO borse a tracolla
  • Vestiti traspiranti, si suda sia in salita che in discesa
  • Scarpe da trekking sono obbligatorie
  • Evitare ombrelloni e quanti più ingombri possibili perché il sentiero cambia continuamente conformazione e si passa da massi a terriccio a pietraia sdrucciolevole.

Siete anche voi amanti dei viaggi lenti e dei percorsi da fare a piedi?

Raccontateci le vostre avventure e scriveteci i vostri consigli! Li pubblicheremo qui, su Viaggiare con lentezza.

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About Michela Guicciardi 5 Articles
Nata a Udine nel 1991. Sarda di acquisizione e di accento, risiedente a Milano per necessità. Fin dai primi anni ho amato la lettura, la buona musica e il perder tempo. Dopo 26 anni non è cambiato nulla, ma si è aggiunta qualche passione in più. Adoro viaggiare, fotografare e guardare film e serie tv. Lotto quotidianamente contro la pigrizia e mi metto sempre in discussione. Laureata in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi, ho collaborato come Research Assistant prima all’UNIDO poi all’Università Bocconi. Attualmente gestisco il marketing e le comunicazioni di AIFO – Associazione Italiana Family Officer – e collaboro con lavoce.info per la parte di lead generation e fund raising. Autrice di un blog di Econometria sull'uso di Stata.

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