Nuraghi, necropoli, tombe di giganti: viaggio lento alla scoperta della civiltà nuragica

Nuraghi, Davide La Torre, malta, muro a secco, meraviglia, archeologia, storia antica, età del bronzo
Nuraghe Albucciu

Un’isola di misteri e bellezze ineguagliabili

La Sardegna, un luogo dove il mare si fonde con formazioni rocciose uniche.

La spiaggia della balena - Capriccioli (Arzachena)
La spiaggia della balena – Capriccioli (Arzachena)

 

La bellezza e l’incanto della Sardegna però non si fermano a questo. L’isola cela un aspetto nascosto, quasi magico, che solo una manciata di turisti, viaggiatori ed esploratori si prendono il tempo di apprezzare veramente. Questa terra è stata, per millenni, la culla della misteriosa civiltà nuragica…

Veduta della Tomba di Giganti del complesso nuragico La Prisgiona ad Arzachena, con muri in pietra granitica e resti della struttura funeraria nuragica contro un cielo nuvoloso.
Qui siamo al complesso nuragico de La Prisgiona (Arzachena, Gallura), che include un nuraghe e la Tomba di Giganti.

…un popolo affascinante e avvolto nel mistero, i cui abili artigiani dominavano l’arte della lavorazione della pietra, dando vita a imponenti torri nuragiche dalle caratteristiche uniche e dalle dimensioni imponenti, che ancora oggi suscitano ammirazione e stupore.

Stele centinata in granito con cornice incisa e piccolo portello della Tomba di Giganti di Coddu Vecchiu ad Arzachena, ripresa frontale.
– foto crediti Davide La Torre

Ci sono ancora molti misteri da svelare riguardo le torri e le tribù nuragiche. È indiscutibile che la Sardegna rappresenti un unicum, essendo l’unica terra a custodire le antiche vestigia di questa civiltà. Qui si possono ancora trovare, in alcuni casi sorprendentemente intatti, i resti di abitazioni, tombe e piccoli templi costruiti in pietra.

Recinto ellittico in pietra del Tempietto di Malchittu immerso nella macchia mediterranea, con affioramenti granitici e lecci sul pendio, nord Sardegna.
Tempiu Malchittu nel nord della Sardegna

Gli archeologi di ogni angolo del globo guardano con un misto di invidia e ammirazione al popolo sardo, ereditiere di un patrimonio straordinario: innumerevoli testimonianze del Neolitico e dell’Età del Bronzo, un lascito storico di inestimabile valore.

Simone Dabbicco, Visitore accanto a una grande statua in pietra (dea madre) davanti all’ingresso del Museo Archeologico Giovanni Marongiu di Cabras, Sardegna.

Nessun altro luogo al mondo può vantare un simile privilegio: la Sardegna è un vero e proprio museo a cielo aperto, un tesoro vivente che racconta storie millenarie attraverso le sue pietre e i suoi paesaggi.

Ogni roccia in Sardegna narra una parte della storia; ogni angolo dell’isola cela segreti antichi. Frammenti, reliquie, statuine, vasi e resti mortali raccontano la vita di tribù risalenti a epoche remote; uno sguardo affascinante in un passato quasi dimenticato.

Circolo megalitico della necropoli di Li Muri ad Arzachena, con cista litica centrale e anello di pietre infisse nella macchia mediterranea.

Esistono circa 8000 Nuraghi disseminati in tutta la Sardegna, una quantità tale che i Sardi non si meravigliano quando ne scoprono uno nuovo.

Nuraghe Santu Antine al crepuscolo, la grande torre centrale in pietra basaltica illuminata da luci artificiali contro il cielo blu della sera, Torralba, Sardegna.
– foto crediti: Davide La Torre

Eppure, nonostante questa familiarità, c’è qualcosa di straordinariamente emozionante nell’imbattersi in una di queste maestose costruzioni in pietra; un’emozione forse più palpabile per chi studia l’antichità o per chi viene da lontano.

LT text Visitante che cammina in un corridoio interno del Nuraghe Santu Antine, volta a tholos formata da grandi blocchi di basalto illuminati da luci radenti.
– foto crediti: Davide La Torre

Come è stato possibile, circa 6000 anni fa, per questi popoli primitivi erigere massi giganteschi, assemblandoli uno ad uno senza calce né cemento?

Volto di uno dei giganti di Mont'e Prama, Oristano, Tharros, Sardegna, Nuraghi
– foto crediti: Davide La Torre

Hanno costruito migliaia di questi monumenti in tutta l’isola, con una maestria che si sarebbe poi persa nei secoli.

Vista dall’alto di una capanna nuragica in pietra a secco: muro circolare, anello di pietre chiare che indica il sedile perimetrale e pavimento battuto con tracce di focolare centrale; due visitatori all’interno.
– foto crediti: @VCL viaggiareconlentezza

Cosa accadeva all’interno di queste mura nuragiche? Come mantennero la pace con i popoli vicini nel Mediterraneo per millenni?Nuraghe Albucciu ad Arzachena immerso tra olivastri: muratura in blocchi di granito a secco, ingresso scuro sulla facciata e prato verde in primo piano.

Abbiamo dedicato tempo alla ricerca dei nuraghi, un viaggio che ci sta portando in luoghi sempre più affascinanti, rendendo ogni scoperta un’avventura.

Sardegna con lentezza
Trekking verso il Muru Mannu con un gruppo di speleologi

Quanto abbiamo scoperto finora suggerisce che la civiltà nuragica fosse molto più evoluta di quanto si possa immaginare…

Scala triangolare in blocchi di basalto che scende nel Pozzo Sacro di Santa Cristina, con cortile circolare e visitatore che entra nella camera sotterranea.
– foto crediti: Davide La Torre

…Tanto che alcuni ricercatori si lasciano tentare da teorie di contatti extraterrestri o rituali magici praticati da sacerdoti e sciamani, esperti dei moti celesti.

Pur mantenendo una certa distanza da queste ipotesi, continuiamo a indagare con la mente aperta.

Nuraghi
Un nuraghe visto da dentro

Affascinati e confusi, cerchiamo di rivivere la storia di millenni fa, calpestando la terra dove Tombe di Giganti, Nuraghi, Necropoli, Tempi, Pozzi sacri e Santuari erano parte integrante della vita quotidiana dei nostri antichi saggi antenati.

Primo piano delle mura in basalto del Nuraghe Santu Antine illuminate al crepuscolo, con il cielo che sfuma dal blu notte all’arancio dell’orizzonte, Torralba, Sardegna.
– foto crediti: Davide La Torre

  In fondo, il viaggio è una ricerca di nuove scoperte, e sotto questo aspetto, la Sardegna non smette mai di stupire.Escursionisti camminano sul fondo della Gola di Gorropu, tra pareti verticali di calcare alte oltre 400 metri, nel Supramonte della Sardegna.

SCOPRI DI PIU’ GUARDANDO IL VIDEO!

     

Galleria di foto sui Nuraghi catturate dall’obiettivo di Davide La Torre

Si ringraziano Valentina M. per l’ospitalità e la comunità di Calajami per il tempo libero, i suggerimenti e il veicolo messo a disposizione.

About Simone Dabbicco 35 Articles
Viaggiatore, volonturista e curioso nato a Torino. Dal 2009 esploro paesi, comunità e villaggi ecologici in Europa, raccontando storie di culture e stili di vita diversi. Scopri i miei racconti su VCL!

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