Couchsurfing – 10 consigli per “navigare bene sul divano”

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Couchsurfing consigli – Non so voi, ma durante un viaggio preferisco di gran lunga farmi ospitare da una persona del posto! Couchsurfing, non lo conoscete? Allora dovete assolutamente provarlo!

“Navigare sul divano”, ottimo come concetto.

Il principio è semplice. Vogliamo andare a Parigi (faccio pubblicità alla mia città preferita)? Andiamo su www.couchsurfing.com, creiamo un profilo e chiediamo ai couchsurfers di Parigi se possono ospitarci. Bisogna però considerare che solitamente i padroni di casa sono disposti ad ospitare viaggiatori per non più di due giorni, a volte di più, a volte di meno.

Navigare sul divano, dunque, il messaggio è chiaro: non bisogna aspettarsi il comfort di un albergo; si dorme su un cuscino nella cuccetta/divano del padrone dell’alloggio. Nonostante questo, al netto di tutte le mie esperienze, raramente ho dormito in un posto che non offrisse una stanza privata.

Il racconto di una mia esperienza

Settembre 2012: quando sono entrata a casa di questo perfetto sconosciuto, ho notato la sproporzionalità della sua grande casa… era persino una donna single! La host mi ha rapidamente spiegato che i suoi figli se ne sono andati via di casa, così lei aveva posto per ospitare gente. Però perché ospitava stranieri? La signora aveva fatto la camionista e ora era in pensione. Durante i suoi viaggi più lunghi, bussava alle porte chiedendo se poteva fare una semplice doccia. Le persone raramente la lasciavano entrare. Couchsurfing è la sua occasione per dare il buon esempio.

“Che bella la vostra casa, splendidamente decorata.”

Girando per il soggiorno, noto due grandi foto incorniciate: “Questi sono i tuoi figli? Che belli”.
Con grande dolcezza nei suoi modi, la signora mi spiega che suo figlio si è arruolato nell’esercito e che sua figlia è morta in un terribile incidente stradale.  Couchsurfing, per lei, è un modo per tenere il cuore aperto e andare avanti.

Quella notte abbiamo parlato, riso e cantato intorno a un barbecue dove ha convocato tutti i suoi amici con il pretesto di uno “scambio culturale”.

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Il giorno dopo, quando sono ritornata per la mia strada, le ho chiesto cosa potevo fare per restituire ciò che mi aveva offerto. Lei mi ha risposto:

“Due cose”

  1. Da questo giorno, dì sì ad ogni avventura che ti si para davanti. Dire di sì nella vita è dire di sì alla vita.
  2. Secondo, aiuta il prossimo. Non si può restituire ciò che si ha ricevuto”.

Le nostre strade non si sono mai più incrociate, ma noi, nomadi dei tempi moderni, condividiamo momento autentici, genuini quanto effimeri. Dedico questo articolo a questa straordinaria signora e ai suoi due suddetti consigli che cercherò in futuro di seguire alla lettera!

E ora via con 10 consigli di couchsurfing per i futuri surfer:

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  1. Leggete bene il profilo delle persone a cui chiedete ospitalità.
  2. Meglio inviare una richiesta personale e personalizzata rispetto a un messaggio copia-e-incolla inviato a diversi padroni di casa di Couchsurfing.
  3. Scegliete i sobborghi, o anche le piccole città intorno alle grandi città, per aumentare le possibilità di essere ospitati.
  4. Leggete le referenze e leggete anche “tra le righe”. Sono poche le persone che lasciano un’opinione negativa per paura di rappresaglie.
  5. Ragazze sole, state attente, alla fine della giornata dormirete con uno sconosciuto. Di nuovo, leggete bene le referenze. Quando io viaggio da sola, scelgo come target coppie o donne single.
  6. Pianificare alcune settimane in anticipo non è un optional. Poche persone riescono a trovare “un couch” all’ultimo minuto.
  7. La moda dei siti di incontro ha purtroppo invaso anche questo sito. Per quanto mi riguarda, non voglio andare da uno sconosciuto che ha intenzioni diverse rispetto allo “scambio culturale”… Di nuovo, leggete bene i profili e i commenti.
  8. Ogni couchsurfer ha il suo stile: a volte, mi è capitato di visitare la città con i miei host; di andare anche al ristorante con loro e condividere momenti indimenticabili! A volte, però, ho dormito a casa di persone molto impegnate, con cui parlato solo per 5 minuti!
  9. Spesso pago la colazione al bar, o compro una piccola bottiglia di vino per la sera, donandola alle persone che mi ospitano. Voglio assicurarmi che la mia visita non sia onerosa per chi mi ospita, quindi mi adeguo e mi comporto di conseguenza.
  10. Non saremo mai in grado di restituire ciò che ci è stato dato: possiamo, però, fare lo stesso con le altre persone. Il modo più semplice per farlo è diventare host a nostra volta, quando non viaggiamo. Come tutti voi ora sapete, avrete solo bisogno di un divano!

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Cinque anni fa, grazie al wwoof, ho fatto un corso di Permacultura nel sud Italia e da allora curo il mio orto personale, nella mia piccola fattoria. Cerco di autoprodurre il più possibile e mi piace scambiare il surplus di prodotti con i miei vicini. Il mio sogno è ottenere presto gli spazi necessari per ospitare viaggiatori, nomadi e contadini da tutte le parti del mondo.

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