Il testo che segue è stato pubblicato da Silvano Agosti, nella sua pagina Facebook. Silvano è un montatore e regista italiano. Si è diplomato nel 1962 al Centro Sperimentale di Cinematografia (C.S.C.), e dopo un inizio come regista di film documentari nel 1959, ha partecipato a numerosi film come montatore a partire dal 1963 e ha lavorato, tra gli altri, a With a Fist in His Pocket di Marco Bellocchio. Dopo aver diretto il suo primo lungometraggio nel 1967, che però uscì solo in forma abbreviata, a partire dalla metà degli anni ’70 si dedicò sempre più alla regia come regista indipendente e, oltre a documentari e produzioni televisive, realizzò una quindicina di lungometraggi. Il suo film più noto è probabilmente Runaway America (1982). Silvano è stato anche un viaggiatore lento. In numerose interviste ha dichiarato di aver viaggiato in lungo e in largo per il mondo facendo l’autostop.
Dal 1976 al 1978 è stato docente di montaggio cinematografico al C.S.C..
Riflessi su sei riflessioni di Silvano Agosti
Come augurio di un favorevole e rasserenante anno nuovo mi permetto di fare ai miei simili alcune domande.
Domanda numero1
Ma lo sapete che con il cinque per cento delle spese militari si potrebbe offrire Casa e Cibo gratuito garantendo così la salute a tutti gli abitanti del Pianeta?
Domanda numero 2
Nel decidere di ritenere normale e giusto investire l’80% del tempo di vita al lavoro hai tenuto presente che il tempo per vivere è breve e che in tutta l’eternità comunque vivi una sola volta?
Domanda numero 3
Lo sai che se chiedi a qualcuno se non sarebbe meglio dedicare al lavoro un’ora al massimo due ore al giorno lui dice immediatamente “Ma se non lavoro cosa faccio?” e se rispondi “Vivi, ecco cosa potresti fare.”
Lui ti guarda e mormora: “Cioè?”
“Impari qualcosa di nuovo! Giochi coi tuoi amici o i tuoi figli se ne hai, leggi un buon libro, passeggi, fai l’amore, scopri la tua creatività, ascolti buona musica, e per distrarti pulisci i pavimenti di casa. Infine scrivi un diario o inventi qualcosa di utile.
O a occhi ben chiusi scopri il miracolo della vista, o anche fingi di avere un corpo paralizzato e poi scopri la meraviglia di poterti muovere, del camminare”.
Domanda numero 4
Lo sai che una giornata di dodici ore contiene 7.200 (settemiladuecento) minuti? Hai mai provato a verificare quanto dura un minuto? Prova a trattenere il respiro per un intero minuto se riesci.
Domanda numero 5
Sei riuscito a capire che qualsiasi uomo o donna, vecchio o bambino, insomma qualsiasi Essere Umano, ma proprio chiunque è la creatura vivente più dotata e più straordinaria che ci sia nell’intero universo conosciuto?
Domanda numero 6
Lo sai che procurarsi almeno un orgasmo la settimana è salutare?
Qualcuno mi ha chiesto cosa stavo pensando a mezzanotte in punto dell’ultimo giorno dell’anno.
Con mio stupore mi sono reso conto che mentre le campane scandivano l’ultima mezzanotte dell’anno, ho avvertito il bisogno di pensare a Dio, semplicemente come si pensa a un amico lontano.
Allora mi sono chiesto ma questo Dio in realtà cosa mi rappresenta?
La risposta è stata immediata. “Considero che tutte o quasi le caratteristiche che vengono attribuite a Dio, in realtà fanno sì che Dio possa essere un progetto al quale qualsiasi Essere Umano può riferirsi e chiedere aiuto.
Dio è buono, è capace di perdonare, aiuta volentieri, è discreto (infatti raramente appare), è gentile e volendo è sempre vicino a noi, dalla nascita fino alla morte, spesso aiuta a trasformare la malinconia in serenità. Così anche gli esseri umani attraverso la bontà, il perdono, l’aiuto reciproco, la gentilezza possono rendere divino il loro comportamento.
Del resto il filosofo Tommaso D’Acquino dice, e lo dice in latino, “Anima potest quodammodo omnia fieri” cioè che l’anima umana può divenire in certo modo qualsiasi cosa.
Insomma, pensando Dio come un progetto che può essere di aiuto per tutti, ho avvertito un evidente sollievo e mi sono addormentato.
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