E’ una mattina qualunque di luglio e grazie a una fortunata offerta Flixbus ci troviamo a partire da Bergamo su un autobus verde diretto a Ljubljana: città nuova, paese nuovo e una settimana a disposizione, con zaino e tenda in spalla e nessun programma particolare se non quello di andare alla scoperta.
Alla stazione degli autobus di Ljubljana ci aspetta la nostra host trovata su couchsurfing, una donna sulla settantina che ha iniziato ad ospitare viaggiatori qualche anno fa quando il figlio si è trasferito all’estero: sarà la migliore esperienza di couchsurfing che io abbia mai avuto fino ad ora. La donna, ex insegnante, ci dice fin da subito che ci farà scoprire la Lubiana segreta, quella che i turisti non vedono, quella di chi lì ci è nato e ci ha passato una vita. Sul cammino verso casa ci si ferma in un luogo incredibilmente verde (come tutta Lubiana del resto) lungo il fiume, appena fuori dal centro città, dove i locali si trovano per rilassarsi o per fare sport: il classico luogo che sulla classifica “10 cose da fare a..” non trovi.
Il tragitto verso casa si trasforma in una lezione di storia e già iniziamo a riconoscere le case bifamiliari costruite subito dopo la guerra. La nostra host ci offre molto più di un divano, abbiamo una stanza ed un bagno tutto per noi in un piano separato della casa, luogo incantevole. Aiutiamo a preparare la cena e ci accorgiamo che le verdure vengono dall’orto, che il cibo è fresco, saporito. Restiamo in piedi fino a tardi per parlare della storia recente dei Balcani.
La mattina ci alziamo presto con l’idea di visitare la città in compagnia della nostra nuova amica slovena e poi dirigerci nel primo pomeriggio a Bled, dove campeggeremo per la notte. La prima tappa della nostra visita è un luogo surreale: il quartiere Metelkova vicino alla stazione, centro culturale alternativo della capitale, ex squat, luogo di aggregazione per giovani e alternativi della città. E’ mattina presto e lo troviamo deserto, ma ci stupisce positivamente trovare questo luogo, con le sue case colorate ricoperte di graffiti, estremamente pulito. Alcuni ragazzi volenterosi stanno raccogliendo i pochi rifiuti rimasti dalla sera prima, l’idea è che la comunità si prenda cura collettivamente di questo luogo magico a cui è affezionata. Passiamo un sacco di tempo incantate a Metelkova a scattare fotografie, è uno dei quartieri alternativi più colorati io abbia visto viaggiando.
Viaggiare con qualcuno del posto significa scoprire più di quello che gli occhi vedono, e scopriamo ad esempio che i pannelli che ricoprono uno degli edifici sono stati dipinti da bambini rom in un progetto di inclusione, che i giovani organizzano a turni per prendersi cura di questo quartiere; difficilmente qualcuno la sera lascerà una bottiglia di birra per terra o un mozzicone di sigaretta, perché il senso del bene comune, qui, è sviluppatissimo.
La nostra giornata prosegue con una serie di tappe obbligatorie tra cui il castello, in cui ci imbattiamo però in un’esperienza inattesa: quando la signora ci dice che all’interno del castello è ospitata una mostra sulle api e ci chiede se ci interessi vederla, non sappiamo bene cosa rispondere, ma alla fine si rivelerà un’esperienza altamente formativa in cui apprendiamo, grazie alle sue parole, tantissimo sull’apicultura e la tradizione delle api in Slovenia, argomento a me completamente estraneo. Dopo la mostra ci dirigiamo nella parte bassa della città e facciamo tappa al mercato locale, per poi pranzare insieme. Io e la mia compagna di viaggio siamo grandi appassionate di fotografia e la nostra host riserva per il pomeriggio la sorpresa migliore: ci porta ad una mostra di Sebastiao Salgado a cui via messaggio le avevo detto di voler partecipare. Il pomeriggio trascorre rapido, alla scoperta di portici e cortili segreti dietro a porte che la donna apre con nonchalance nelle cicerone in giro per la città. Nonostante aver già macinato molti chilometri, si offre spontaneamente di accompagnarci a Bled in auto, a 1 ora e mezza da Lubiana, e prima di lasciarci al nostro campeggio ci porta in un antico cafè con vista sul lago dove si dice venga prodotta la miglior Cremschnitte -un dolce tipico- di tutta la Slovenia.
Dopo una giornata così, la mia fiducia nel genere umano non può che crescere all’infinito. Quasi facciamo fatica a separarci una volta arrivate al campeggio, con il desiderio di passare più tempo con lei.
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