Humans of Ecovillages è un progetto fotografico di ritratti e interviste raccolte negli ecovillaggi di tutto il mondo.
È iniziato nel novembre 2018 all’ Ängsbacka course & festival center in Svezia con il fotografo Ken Buslay dall’idea di Marc Domingos – Ecovillage Europe Tour. L’obiettivo è condividere storie sulle comunità intenzionali, a partire da quella di Ängsbacka. Alla fine del percorso verrà creata una mostra nomade per presentarla nelle città e nelle aree rurali.
[Vuoi partecipare? Clicca qui (in inglese)]
Le prime storie:
Humans of Ängsbacka # 1: Cherie, 22 anni dalla Danimarca
“Ho sentito la necessità di connettermi più profondamente con me stessa quando vivevo in città, lavorando con creatività e studiando metodi di guarigione attraverso l’agopuntura. Da questa esperienza è nata la mia curiosità sui modi in cui ci connettiamo con gli altri esseri umani e con noi stessi; allo stesso tempo non sono riuscita ad approfondire gli altri come volevo. Tutti erano impegnati con le attività quotidiane e il lavoro. Sentivo che potevo fare di più.
Ho quindi iniziato a viaggiare e ho goduto dell’intensa possibilità di incontrare persone in ambienti nuovi, vibranti, ma volevo soprattutto trovare un’esperienza di comunità veramente profonda, radicata e connessa. Ecco, volevo puntare su questo, cercando di cogliere ogni occasione per vivere un’avventura eccitante e, poi, passare a quella successiva, come stavano facendo tutti i viaggiatori che mi circondavano. L’apertura e la felicità, mia e di altre persone, sono un modo facile per conoscere le persone durante i viaggi; ma stavo lasciando fuori una parte di me che doveva anche essere espressa, accettata e amata. Non mi era possibile infatti costruire la fiducia e la sicurezza con gli altri, quando mi spostavo continuamente… ” [Leggi la storia completa qui in inglese].
Humans of Ängsbacka # 2: Eggy, 30 anni dalla Romania
“Dopo aver lasciato il mio lavoro, ho iniziato a viaggiare e mi sono interessata al movimento Ecovillage. Ho investito molte energie nell’idea di fondarne uno, ma ho capito che avevo bisogno di provare a viverci in un progetto già avviato, per vedere cosa avrei trovato in quell’esperienza comunitaria. Poi sono andata a Ängsbacka per tre settimane mentre facevo volontariato attraverso il programma SVE per la conferenza GEN-Europa che si è tenuta qui nel 2017 e ho deciso di restare. Venendo da un passato di gestione alberghiera ho scoperto che potevo attuare le mie conoscenze e essere di supporto a questa comunità.
Come bilanciare vita e affari della comunità era ciò di cui ero veramente curiosa…
Ciò che mi ha fatto rimanere in questo eco-villaggio è stato il senso di famiglia, o tribù, che ho sentito.
Ho aperto parti di me stessa che non ho mai mostrato al mondo perché avevo troppa paura. Ora riesco a vedere gli altri nel loro modo di essere, gioire, arrabbiarsi o esprimere tristezza, poiché siamo tutti specchi l’uno dell’altro. Sapere che tutte queste emozioni sono sostenute dalla comunità, ed essere in grado di restituire il supporto nei loro processi è meraviglioso … ” [Leggi la storia completa qui in inglese].
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