Sapevate che all’interno di un quartiere della capitale danese di Copenaghen esiste una comunità intenzionale e indipendente chiamata Christiania? L’obiettivo dichiarato di questa comune è sempre stato:
“creare una società autogestita in cui ogni individuo è responsabile del proprio benessere e quello dell’intera comunità. La nostra società deve essere economicamente autosufficiente […].
Così recita la dichiarazione della Mission di Freetown Christiania.
Costruita sui principi della responsabilità individuale e dell’armonia comune, Christiania è famosa per essere il “paradiso degli hippie” della Danimarca, un luogo dove la cannabis viene venduta e consumata apertamente, dove si possono sempre trovare cerchi di tamburi e jam session all’aperto, e dove le persone che ne hanno abbastanza della società tradizionale possono trovare un posto dove vivere. Tuttavia non è tutto rose e fiori: lo stile di vita dei Christianiani (si chiamano così?🤷), è continuamente minacciato dalla burocrazia, dalla gentrificazione e dal turismo.
Storia di Christiania
Fondata sull’ex caserma militare di Bådsmandsstræde, Christiania è nata, come dice la storia, nel 1971 quando le famiglie delle zone circostanti abbatterono la recinzione di una zona inutilizzata del complesso, per farne un parco giochi per i loro figli. Da allora in poi, l’acquisizione divenne un movimento in risposta alla presunta mancanza di alloggi a prezzi accessibili nel paese. Nel giro di un anno venne redatta la dichiarazione di missione. Così la “Città proibita dei militari” divenne un rifugio per hippy, squatter, anarchici e chiunque, scontento della vita nel mainstream danese, cercasse rifugio fuori dal sistema.
Un esperimento sociale
Anche se i membri di Christania rifiutavano il controllo statale, furono presto messe in atto delle regole per assicurare l’armonia della comune. La violenza era bandita, così come il furto, le armi, i simboli dei motociclisti e le droghe pesanti. 👉
Il commercio di cannabis fu limitato al noto quartiere chiamato “Pusher Street”, dove la marijuana è ancora oggi venduta nelle bancarelle all’aperto. Vennero anche accolti tossicodipendenti e altri individui alienati dalla società per favorire una forma di autogoverno solidale. Christiania fu, ed è ancora oggi, un esperimento sociale; un tentativo di immaginare la vita al di fuori del controllo autoritario del governo. Tuttavia con il passare del tempo, l’idea di rifiutare il controllo autoritario cominciò presto a incrinarsi…
Declino e riforme fondiarie
Nel 2004, i Cristianiani hanno iniziato a pagare tasse e tariffe per l’acqua, l’elettricità, lo smaltimento dei rifiuti e altri servizi al ministero della difesa danese, che possedeva ufficialmente il terreno. Gli anni subito successivi furono un susseguirsi di violenze e scontri con la polizia, ed è così che è cominciato il declino dell’ideale anarchico.
Prima del 2011, i Cristianiani pagavano un “affitto” in una tesoreria comune che facilitava l’economia autosufficiente attraverso lavori non legati alla droga, come ad esempio servizi di pub e ristoranti, gruppi teatrali e classi di yoga, e simili. Nel 2011 venne ufficializzata la Fondazione Christiania attraverso la quale i residenti avrebbero acquistato la terra dal governo ad un tasso ridotto, diventando così proprietari legittimi. La fondazione è gestita da un consiglio di amministrazione che ha intrapreso vari progetti di ricostruzione e restauro per trasformare le ex caserme militari in luoghi per ristoranti e altre nuove attività.
Per poter pagare i progetti, i prezzi degli affitti sono aumentati e questo ha indotto molti dei più vecchi occupanti di Christiania ad abbandonare la comune. L’esistenza stessa di una comune come Christiania è assai notevole, soprattutto se si pensa a come sia annidata ad una città come Copenhagen. Comunque, le roulotte rozzamente costruite in mezzo a cespugli troppo cresciuti stanno lasciando il posto a camper decorati con gusto, e a una popolazione che è di classe media. Il processo decisionale comunitario ha lasciato il posto alla burocrazia, l’autosostentamento alla gentrificazione, e il malcontento che è venuto in risposta al controllo autoritario è stato sussunto all’interno del sistema contro cui si è ribellato. L’intoccabile Freetown, dove hippy e anarchici vivevano al di fuori della cornice della società tradizionale, forse, non c’è più.
Christiania oggi
Christiania è ora la quarta attrazione turistica più grande della Danimarca. Il costante afflusso di turisti ha minato la sua essenza anarchica. Il comune di meno di un migliaio di residenti è ora al servizio di più di 500.000 turisti all’anno. Una inevitabile conseguenza di ciò è un maggior controllo da parte delle autorità governative e civili. L’indipendenza volitiva che veniva dal malcontento dei fondatori di Christiania sembra ormai essere svanita.
Visitare Freetown Christiania a Copenaghen
Christiania si trova nella zona di Christianshavn. Si può raggiungere con una bella passeggiata dal centro della città, o si può prendere l’autobus 350S da Nørreport Street a Christianshavn Street.
I turisti e visitatori sono benvenuti. Si può mangiare e bere nei caffè e nei ristoranti della comunità. Rilassarsi in riva al lago, andare ad un concerto o partecipare ad una partita di basket improvvisata.
Diventare ricercatori a Christiania
Christiania Researcher in Residence (CRIR) offre la residenza ad artisti e ricercatori accademici che siano interessati a studiare la comunità. Lo scopo del progetto Christiania Researcher in Residence è quello di coinvolgere artisti, ricercatori e accademici in un dialogo aperto, critico e riflessivo intorno alla città libera di Christiania, anche per alimentare nel pubblico un nuovo tipo di pensiero creativo e critico. Negli ultimi anni la CRIR ha ospitato ricercatori provenienti da molte parti del mondo. L’intuizione e l’esperienza comunitaria di Christiania, l’architettura alternativa, lo stile di vita, la cultura, gli ambienti sostenibili, la qualità della vita, la democrazia e l’innovazione sono unici al mondo e potrebbero ispirare nuovi sviluppi dell’urbanità.
I ricercatori sono invitati a vivere a Christiania per brevi periodi, a seconda della natura e delle esigenze dei progetti da loro proposti. Si chiede agli studenti/ricercatori/artisti di contribuire al dibattito pubblico – che può essere sotto forma di testo accademico, conferenza pubblica, opera d’arte, conferenza o mostra. I residenti avranno accesso al supporto e alla guida così come a un archivio storico con l’aiuto di una rete di residenti di Christiania. Varie sedi e spazi pubblici possono essere disponibili per eventi, mostre e presentazioni pubbliche.
Informazioni sull’alloggio
L’appartamento CRIR si trova al primo piano di una casa. Ha 2 piccole stanze e un’alcova per dormire e un grande balcone coperto di fronte. C’è Internet e servizi comuni.
Per maggiori informazioni visita il sito 👉 http://www.crir.net/
- Durata: dipende dal progetto
- Costi: Il CRIR attualmente non fornisce borse di studio per la ricerca. (I ricercatori, quindi, sono tenuti a finanziare il proprio soggiorno a Christiania).
Linee guida per l’applicazione:
Per candidarsi è necessario:
- Descrivere il progetto.
- Spiegare a quale pubblico è destinato e il metodo di distribuzione in Danimarca o all’estero.
- Indicare il periodo di permanenza.
La tua domanda sarà valutata dal gruppo direttivo.
Sfoglia la Gallery fotografica
Per saperne di più sulla comune di Christiania
Sito web 👉https://www.christiania.org
Pagina FB di Christiania
Instagram 👇
Visualizza questo post su Instagram
Ti piacerebbe raccontare la tua personale esperienza in un eco-villaggio o comunità intenzionale? Scrivici!
Visita la sezione Eco-villaggi 🌞
Leave a Reply