Qualche statistica sul nostro viaggio in autostop. – Vorremmo scrivere un ringraziamento a tutte le persone “di buon cuore” che ci stanno aiutando a raggiungere le varie destinazioni e senza le quali il nostro esperimento sociale non sarebbe possibile. Si tratta di autisti, uomini e donne, che ci hanno caricato in macchina, senza avere pregiudizi, senza avere paure. Chi sono queste persone? Sono hippies? Sono individui religiosi? Si è trattato di persone giovani o anziane?
L’identikit del buon samaritano
Difficile costruire l’identikit del buon samaritano. Molti degli autisti che ci hanno caricato, hanno ammesso di aver fatto l’autostop in gioventù e per questo sono disposti ad aiutare due giovani con lo zaino in mezzo alla strada. Aver fatto autostop da giovane è -solitamente- una delle caratteristiche più comuni delle persone che ci hanno accolto in auto. Ma la solidarietà della gente ha numerose sfaccettature, anzi, numerose facce.
Gli hippie
Fra i buon samaritani ci sono soprattutto individui hippie. Quando vede un furgoncino, o un van molto colorato in avvicinamento, l’autostoppista esulta di gioia: sa che può contare sull’aiuto di uno o più individui hippie. Che sia un hippie moderno 2.0, o un anziano hippie degli anni ’60-’70, c’è sempre spazio in auto per un compagno di viaggio. Perché per una persona hippie la condivisione è tutto.
Gli hippie non si limitano soltanto a darti un passaggio: spesso ti invitano anche nella loro casa, oppure a fare campeggio con loro.
Madri con bambini piccoli
La maggior parte delle madri con bambini piccoli è, comprensibilmente, incerta e diffidente nei confronti degli autostoppisti. Tuttavia ci è capitato diverse volte che madri di famiglia con bimbi piccoli a bordo, si fermassero e ci accogliessero in macchina senza indugi. Incredibile! È decisamente un bell’esempio da dare ai propri figli, anche se può essere senza dubbio rischioso.
Extracomunitari
Talvolta, quando fai l’autostop nel tuo stesso paese, o all’estero, non è raro constatare che un buon numero di autisti/buoni samaritani non è gente del posto, ma persone extracomunitarie. Chi meglio di loro può comprendere le difficoltà e ristrettezze di un viaggiatore in un paese straniero?
Persone normali…
Fra gli autisti che ti accolgono in macchina quando fai l’autostop, ci sono tantissime persone che giudicheremmo “normali” . Padri di famiglia che si fermano mentre stanno andando a lavoro. Una coppia di pensionati che sta andando a trovare i nipoti. Un camionista che, nonostante i rischi assicurativi, decide di farti salire a bordo: così il viaggio sarà per lui meno noioso. Il contadino con una macchina trasandata piena di attrezzi: sui sedili c’è bordello, ma non è un problema, lui libera subito un po’ di spazio per farti salire!
Gli snobisti
Nel gruppo degli snobisti, cioè nel gruppo delle persone che NON accolgono in macchina gli autostoppisti ci sono:
- i pigri – quelli che non hanno necessariamente paura, però non hanno neanche voglia di fermarsi e di aiutarti. Pensano che se non si fermano loro, sicuramente si fermerà qualcun altro.🤔
- gli spaventati – quelli che vedono gli autostoppisti come una minaccia assoluta. L’idea di fermarsi e accogliere uno sconosciuto in macchina li terrorizza. Li riconosci dall’orrore nei loro occhi o dal loro sguardo sgomento. 😅
- gli snobisti – girano spesso con automobili lussuose, o comunque molto costose. Gli individui che guidano questo tipo di macchine raramente si fermano; evidentemente non vogliono che due sconosciuti puzzolenti e sudici sporchino gli interni della loro preziosa automobile! 😀
- I frettolosi – forse sono in ritardo per andare a lavoro, o semplicemente amano essere puntuali. Quindi non possono assolutamente fermarsi. Ti accorgi di questo gruppo di persone, semplicemente perché guidano molto velocemente e a malapena ti notano al lato della strada. ✋
- I colti di sorpresa – sono persone che rimangono completamente spiazzate di fronte alla visione di un autostoppista. Quando si accorgono che gli stai facendo segno, reagiscono nelle maniere più disparate: improvvisano un gesto con le mani, alzano le spalle, indicano strade a caso. 😅Ti fanno notare con le dita che vanno nella direzione opposta alla tua (anche se stanno andando esattamente nella tua stessa direzione), oppure ti fanno notare che non c’è posto in macchina, anche se in realtà ce n’è abbastanza.
Comunque, alcuni di loro dopo essersi ripresi, ci ripensano, fanno retromarcia e tornano indietro (se la strada glielo permette) per chiederti dove vai, o farti salire in macchina. Evviva!
- I bulli. – i bulli approfittano della loro posizione sicura e ben protetta per schernire i viaggiatori al lato della strada. I più buoni fra i bulli si limitano a salutare o prendere in giro con un sorriso, i peggiori fanno segni sconci e maleducati.💁♀️
A parte quest’ultima categoria, non biasimiamo nessuno di questi comportamenti. Anzi riteniamo che siano tutti abbastanza comprensibili. Per ciascuna di queste categorie, possono poi esserci delle eccezioni. Ad esempio, possono esserci alcuni hippie che appartengono alla categoria degli “spaventati” oppure alcune persone con automobili lussuose che si rivelano molto gentili e solidali, ecc. ecc.
Alla fine quel che conta…
Alla fine, al di là delle categorie, è bello sapere che si può ancora contare sul prossimo. Eravamo abbastanza convinti di questo anche prima di partire e ora, attraverso questo esperimento di viaggio, lo possiamo confermare.
Impossibile?
Precarietà
Quando una persona non si ferma a volte è difficile dire se si tratta di paura, pigrizia, fretta o indifferenza; in ogni caso non ci pare sia un buon segno: la precarietà che si sperimenta durante un viaggio in autostop è, per noi, un sintomo del malessere del nostro sistema. Malessere a livello umano e sociale. È difficile costruire un futuro migliore se non ci fidiamo gli uni con gli altri. Viviamo nell’epoca del consumismo più sfrenato e dell’individualismo più assoluto. In questo tempo, ognuno vive e pensa per sé. Sembra che possiamo manifestare amore e solidarietà, solo in spazi e tempi prestabiliti, quindi, forse, in modo meno autentico, perché in qualche modo condizionato.
Come ai tempi dei nostri genitori
Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!
Leggi l’aggiornamento di viaggio precedente
Oppure l’aggiornamento di viaggio successivo
Leggi anche:
Leave a Reply