Sentiero per Cala Coticcio, un trekking mozzafiato a Caprera

Gli amanti del trekking e della natura possono godersi una conquista mozzafiato sul sentiero trekking per raggiungere Cala Coticcio e Tahiti, nell’isola di Caprera. Esperienza low cost e dalle forti suggestioni, adatta anche ad escursionisti poco esperti.

Ci sono dei posti in Sardegna dove ancora si respira un’aria selvaggia e dove la mano dell’uomo sembra non essersi mai depositata. Parliamo di Caprera, isola dell’Arcipelago della Maddalena famosa per essere stata la residenza di Garibaldi nei suoi ultimi anni di vita e oggi parte del parco naturale protetto della Maddalena.

Caprera è un’isola dove la natura regna indiscussa e incontaminata. Le uniche aree cementificate sono la Casa di Garibaldi e il museo a lui dedicato. Per il resto regnano il silenzio, le api e i cinghiali. Collegata all’Isola della Maddalena tramite un ponte è considerata uno dei punti più selvaggi dell’intero territorio Sardo. Meta famosa soprattutto tra gli stranieri per i numerosi sentieri di trekking che offre agli appassionati e per le piccole calette di acqua cristallina dove rinfrescarsi guardando il tramonto.

Una delle spiagge più famose dell’isola è Cala Coticcio, ma c’è n’è un’altra, ancor più riparata, nota anche come Tahiti per via dell’acqua cristallina. Questa caletta è raggiungibile solo via mare o tramite un percorso trekking di circa 50 minuti. Consigliata per il panorama mozzafiato, lo snorkeling e per la possibilità di incontri ravvicinati con capre di montagna. la strada per arrivare alla cala presenta dei punti irti sia in salita che in discesa, con un dislivello di circa 100 metri ed è pertanto consigliabile scendere e risalire in orari della giornata poco caldi, munirsi di molta acqua e, per i più intolleranti ai raggi solari, munirsi di un ombrello leggero poiché i punti d’ombra sulla spiaggia sono pochissimi.

Come raggiungere l’imbocco del sentiero trekking

In macchina si attraversa il ponte di Caprera proseguendo sempre dritti fino ad incontrare una biforcazione. Al bivio prendere la strada che indica il Museo Mineralogico e girare a destra. Sul percorso, svoltare a sinistra alla prima strada che si incontra. Dopo aver percorso circa un chilometro e mezzo su questa strada inizierete a vedere macchine parcheggiate sullo sterrato e arriverete in prossimità di un fazzoletto di terra considerato dai locali il parcheggio di Cala Coticcio. Lasciate qui la macchina e proseguite a piedi.

Infondo al parcheggio parte un sentierino abbastanza visibile con segnavia bianchi e frecce che conduce alla strada. Sono presenti alcune deviazioni ma non prendetele mai. Seguite sempre il percorso principale fintanto che troverete a terra una freccia disegnata su un sasso che invita a girare a sinistra.

Sentiero per Cala Coticcio, Photo credits: Riccardo Corrias

Qui arriva il punto complicato del percorso. C’è un piccolo dirupo con dei gradoni/grosse rocce da discendere. I punti di appoggio sono numerosi ma alcuni massi sono lievemente scivolosi e con orientamento irregolare. È consigliato procedere con prudenza, senza fretta e mantenere un’adeguata distanza di sicurezza dalle persone che con voi si stanno avventurando in questo trekking.

Una volta discesi troverete una spiaggia piena di detriti portati dal mare. Promettiamo che non è la vostra meta quindi proseguite il sentiero sulla destra fino ad arrivare in una spiaggetta, Cala Coticcio.

Cala Coticcio
Dettagli, Cala Coticcio – Photo Credits: Michela Guicciardi
Cala Coticcio, Isola di Caprera – Photo Credits: Alessandro Nicoletti

Questa spiaggia ripaga alla vista tutte le fatiche affrontate ma, se siete desiderosi di vedere un vero paradiso terrestre, non slacciatevi le scarpe e proseguite guardando il mare alla vostra sinistra, tra le rocce. Qui purtroppo non c’è un sentiero tracciato e dovrete provare a fare un po’ di Sali-scendi tra i vari punti. Per orientarvi tenete in considerazione di dover quasi fare una curva a gomito per arrivare a Tahiti. Essendo il lembo di spiaggia ancora minore rispetto a Coticcio, consigliamo di lasciare parte del gruppo nella prima spiaggia per evitare la triste sorpresa di non trovare spazio.

Tahiti,
Tahiti, Isola di Caprera. Photo Credits: Alessandro Nicoletti

Molte persone infatti raggiungono le cale a nuoto (i gommoni non si possono avvicinare) e, tramite ausilio dei materassini, caricano ombrelloni, asciugamani, gonfiabili e tutto ciò che si può.


CONSIGLI PRATICI

  1. Evitare di muoversi con macchine e mezzi di locomozione ingombranti (NO CAMPER). Muoversi per Caprera è assai complicato per le stradine piccole e spesso non asfaltate, i cartelli stradali a volte illeggibili e scarse indicazioni per raggiungere alcuni punti dell’isola.
  2. Usare scarpe da ginnastica o da Trekking per evitare rovi sul sentiero e scivolate gratuite
  3. Muoversi di buon mattino e risalire quando il sole non picchia
  4. Portarsi tanta acqua dietro anche tramite ausilio di mini borse frigo
  5. NON INQUINARE, se mangiate li portatevi una borsa di plastica dove inserire i rifiuti
  6. Non adatto ai bambini piccoli incapaci di scendere da soli per il sentiero.
  7. Non andate se c’è Scirocco, rischiate di perdervi tutta la magia del posto
  8. Se potete, non andate in alta stagione. Da giugno la spiaggia si affolla dalle prime ore del mattino (ricordando che lo spazio è poco, bastano 30 asciugamani per far sembrare questo paradiso uno dei lidi di Rimini).

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About Michela Guicciardi 5 Articles
Nata a Udine nel 1991. Sarda di acquisizione e di accento, risiedente a Milano per necessità. Fin dai primi anni ho amato la lettura, la buona musica e il perder tempo. Dopo 26 anni non è cambiato nulla, ma si è aggiunta qualche passione in più. Adoro viaggiare, fotografare e guardare film e serie tv. Lotto quotidianamente contro la pigrizia e mi metto sempre in discussione. Laureata in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi, ho collaborato come Research Assistant prima all’UNIDO poi all’Università Bocconi. Attualmente gestisco il marketing e le comunicazioni di AIFO – Associazione Italiana Family Officer – e collaboro con lavoce.info per la parte di lead generation e fund raising. Autrice di un blog di Econometria sull'uso di Stata.

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