C’è un luogo sparso nella Cina sud-occidentale che solo a guardarlo fa rabbrividire. Non per paura ma per emozione. Un luogo magico dall’aura misteriosa, sospeso tra il verde della foresta e il bianco delle nuvole. È il Fanjingshan, o riserva naturale del monte Fanjing, nella provincia del Guizhou. Si trova nella catena montuosa del Wuling, con i suoi 2.572 metri di altezza, dove vivono ancora oggi molte specie di piante, alcune risalenti addirittura all’era terziaria. Qui vivono anche molti animali, compresi esemplari considerati a rischio.
Non è un caso che nel 2018 la riserva naturale del monte Fanjing sia diventata patrimonio dell’umanità dell’Unesco, che l’ha classificata come riserva della biosfera: unico ecosistema di foresta primaria che a questa latitudine si è conservato quasi intatto. Ma non è solo la bellezza naturale che lo contraddistingue, perché il monte Fanjing è anche un luogo sacro. Il punto forse più famoso è quello dove sono situati i suoi tempietti. I cinesi lo chiamano il bodhimaṇḍa (o “luogo dell’illuminazione”) del Buddha Maitreya. Ci sono numerosi templi antichi per i pellegrini devoti, alcuni distrutti, altri ancora intatti. I primi costruiti sul sito risalgono alla dinastia Tang, dal VII al X secolo.
I templi del monte Fanjing in breve
- Situato a Tongren, nella provincia di Guizhou, è la vetta più alta delle Montagne Wuling nella Cina sud-occidentale.
- Fanjing è la vetta più alta delle Montagne Wuling, che si estende per 2560 metri sopra il livello del mare.
- Per raggiungere i templi bisogna salire più di 8.000 gradini a piedi o con una funivia.
- Il monte Fanjing è considerato una montagna sacra del buddismo cinese.
Il buddismo arrivò per la prima volta nella regione nel 639 durante la dinastia Tang, e i templi furono probabilmente costruiti dopo.
- I templi furono parzialmente distrutti alla fine del 1500 durante la ribellione di Bozhou, ma sono stati restaurati.
- È stato nominato patrimonio mondiale dell’UNESCO nel luglio 2018.
Approfondimenti
Situato nel sud della Cina, nella provincia di Guizhou, Fanjingshan fa parte della regione biogeografica della foresta subtropicale cinese. La topografia della riserva è caratterizzata da un terreno montuoso, le cui cime principali fanno parte della catena montuosa Wuling. L’altitudine varia da 480 metri a 2.570 metri sul livello del mare.
Caratteristiche ecologiche
Il clima del Fanjingshan è caratterizzato da umidità e monsoni medio-subtropicali. La riserva della biosfera è nota per le sue grandi foreste di protofiti, l’unico ecosistema forestale primitivo ben conservato a questa latitudine nel mondo. A Fanjingshan si trova la più grande area al mondo dell’albero dei fazzoletti (Davidia involucrata) e anche la specie di Abies fanjingshannensis è endemica della regione. Le foreste pluviali subtropicali e temperate, così come i sistemi misti di montagna e altopiano, sono i principali ecosistemi della riserva.
Fauna
L’area ospita popolazioni di Rhinopithecus brelichi (rinopiteco dal mantello bianco) in via di estinzione. La riserva della biosfera si è concentrata sulle attività di ricerca a partire dalla sua istituzione nel 1986 e ha fatto notevoli progressi nella ricerca sull’ecologia, l’addomesticamento, la riproduzione e gli habitat del rinopiteco. Altre specie faunistiche presenti nella riserva includono il Neofelis nebulosi (leopardo nebuloso, o leopardo delle nuvole, vedi immagine qui sotto).
Caratteristiche socio-economiche
Circa 1.100 persone vivono permanentemente nell’area centrale della riserva della biosfera di Fanjingshan e 15.000 residenti sono stati registrati nella zona cuscinetto (dati del 1999). La riserva è situata in una delle aree più povere della Cina – le attività economiche nella zona cuscinetto includono l’estrazione mineraria, l’allevamento di bestiame e l’agricoltura. Oltre ai Tujia, Miao e Dong, gli Han rappresentano il gruppo etnico più grande. Le città principali più vicine sono la contea di Jiangkou, la contea di Yinjiang e la contea di Songtao.
L’area è un luogo sacro per il buddismo che risale alla dinastia Ming, ed è anche una popolare destinazione turistica, attirando circa 80.000 turisti nazionali all’anno (dati del 1999).
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