Autostop e mete improvvisate
Momento degli addii alla IHP in Toscana. Mattinata in Autostop. Alcuni si fermano, altri non si fermano. Aspettiamo qualche secondo, poi qualche minuto. Minuto che diventa ora senza nemmeno accorgersene. Basta cantare un po’ e l’attesa è meno dura. Sacchi di plastica coprono i nostri zaini e li riparano dalla pioggia incombente, il sorriso non si spegne anche dopo esser sopravvissuti ad un esercito di gente che ti dice no, ad una marea di sguardi che corrono frettolosamente verso il lavoro e nessun cenno d’incoraggiamento. Espressioni fredde, perse nel vuoto, immerse nei pensieri e nelle preoccupazioni che affliggono chi è costretto a vivere nella frenesia di una grande città.
Buon samaritani
Poi arrivano Paolo, seguito da Angelita, Salvatore, Christian, Monica, Simone. Uomini e donne che non si conoscono, che non hanno niente in comune tra di loro, e che non vogliono nemmeno sapere chi siamo, che lavoro facciamo, cosa studiamo, quanti soldi abbiamo nel conto corrente o cosa stiamo cercando. Ci accolgono nelle loro macchine, senza esitazione, chi sorride, chi si sfoga con le chiacchiere, chi si compiace del bottino guadagnato… di nuovi amici incontrati per strada.
(Di buon samaritani avevamo parlato anche in questo post).
Grazie a loro raggiungiamo Lucca. La esploriamo. Con Lentezza. Il giorno seguente ripartiamo. Un autista ci accoglie in macchina. Dice che va verso Siena. Ebbene, che Siena sia!
Siena alternativa
Dunque giungiamo a Siena, un po’ per caso, un po’ per sana curiosità culturale. Uno dei luoghi più ammirati e visitati d’Italia, piena di pellegrini, turisti, studenti, giovani viandanti… come noi. Visitiamo la piazza del Palio, poi il complesso museale del Duomo, all’interno del quale vengono custodite opere di artisti che ci rendono orgogliosi di essere Italiani: Michelangelo, Donatello, Bernini, massima espressione del Rinascimento Italiano. Si racconta che lo stesso Richard Wagner fu visto piangere per la commozione di fronte ad una cattedrale così bella!
Ci affascina il pavimento a commesso marmoreo con interessanti illustrazioni figurate, compresa questa simpatica lumachina simbolo della lentezza (vedi foto).
10 cose gratis da fare a Siena
Nell’avventura del 2011 avevamo viaggiato completamente senza soldi. Per l’Italia con Lentezza Tour non saremo così estremi, ma cercheremo di spendere meno soldi possibile. Per questo motivo, una volta arrivati a Siena, abbiamo cercato di vivere la città quasi a costo zero. Abbiamo stilato una lista di cose GRATIS da fare a Siena: non le abbiamo fatte tutte (per mancanza di tempo) ma ve le elenchiamo comunque qui sotto.
1. Rovine romane e buche puntaie
La fondazione di Siena ha origine mitiche: secondo la leggenda sarebbe stata fondata da Senio, nipote di Romolo. Più attendibile è la datazione storica della fondazione della città che risalirebbe al I secolo d.C. Prove sono i numerosi resti di antiche mura presenti nella città. Da Via Dei Montanini fino a Banchi Di Sopra e Piazza del Campo si possono rintracciare le prove del passaggio degli antichi Romani nelle strutture degli edifici, nei materiali e nelle iscrizioni. Basta fare attenzioni ai mattoni con le macchie rosse, piccole pietre cremisi mischiate con il cemento: una tecnica di costruzione romana che risale al I secolo d.C.
Buchi di forma quadrata possono anche essere notati in molti edifici della città: si chiamano buche pontaie. Qui gli operai del medioevo ci fissavano pali per costruire palizzate durante la costruzione degli edifici.
2. Cercare le Contrade
Siena ha 17 distretti, ognuno con il proprio colore, simbolo, bandiera, tradizioni e persino rivali. Si tratta di usi e costumi che risalgono a tempi medievali. Questi clan si chiamano Contrade. Oggi le contrade vivono in pace e caratterizzano lo stile di vita unico, rilassato e culturale di Siena. Non li abbiamo visti tutti ma voi potete provare a scovare tutti i 17 simboli delle contrade: il Bruco, il Dragone, l’Aquila, la Foresta, la Giraffa, l’Oca, il Gufo, la Pantera, il Porcospino, L’Ariete, La Conchiglia, La Lumaca, la Tartaruga, la Torre, l’Unicorno, l’Onda e il Lupo.
Non è raro imbattersi in un gruppo di Contrada durante le esercitazioni per la parata annuale.
3. Parapetti nascosti
Il passato di Siena è un susseguirsi di battaglie, eserciti e casati che hanno lasciato il loro segno e le loro cicatrici. Ogni nuovo governante della città ha contribuito con diversi stili, che si riflettono nella varietà del paesaggio urbano di Siena. Merli e parapetti Guelfici e Ghibellini possono essere rintracciati un po’ ovunque. Gli abitanti di Siena sono ben felici di indicarvi dove poterli trovare. Ma potete anche mettervi alla prova e allenare i vostri occhi: quanti dettagli storici interessanti riuscite a scorgere e riconoscere?
4. Scalare le mura della città
Antiche mura circondano Siena. Un tempo garantivano difesa e sicurezza ai residenti contro gli eserciti invasori.Si può camminare per la città semplicemente seguendo il perimetro di queste mura. Ci vanno tre ore per fare tutto il percorso, ma almeno si può vedere la vera città lontano dalle vie turistiche.
5. Studiare la storia di Siena
Ci sono molte gallerie d’arte, musei e affascinanti edifici da esplorare a Siena. Un museo gratuito è l’Archivio di Stato. Qui vi aspettano vecchi documenti storici pieni di informazioni e dettagli sullo stile di vita perduto della città.
6. Visita la fonte medievale
Sotto la chiesa di San Domenico c’è la Fontebranda (risalente 1193) che un tempo fungeva da bagno per migliaia di residenti. No, non ci si può fare il bagno ma non è curioso farci una visita? Alcuni bevono ancora la sua acqua, perciò è anche un buon punto dove rinfrescarsi. La fonte segnala anche uno dei maggiori punti del complesso di gallerie sotterranee della città. Queste fornivano la città di acqua nei secoli passati. Pensate che erano state scavate a mano con attrezzi rudimentali!
7. Segui i passi dei condannati
Per vivere una Siena alternativa visitate Piazza del Mercato – dietro il Museo Civico e Piazza del Campo. Troverete l’Orto dei Pecci. Da qui, secoli fa, i criminali condannati a morte proseguivano fino al luogo dell’esecuzione.
8. La basilica di San Domenico
Se avete tempo la basilica di San Domenico merita una visita. I monaci domenicani fondarono il monastero nel 1125. L’entrata è gratuita e ci sono diversi tesori artistici e culturali da ammirare come l’affresco di Santa Caterina, l’unico ritratto apparentemente realizzato quando la santa era ancora viva. C’è anche la reliquia della sua testa in mostra nella cappella affianco alla chiesa. Dirigetevi qui verso sera durante il tramonto. Non si può osservare il sole tramontare, ma si può osservare uno splendido effetto di luci sopra la città. Il posto è anche meno frequentato dai turisti a quest’ora del giorno.
9. Il Palio
Il palio è l’evento annuale che ha reso famosa la città. Si celebra due volte all’anno, il due di luglio e il sedici di Agosto. Si può vedere gratis ma noi lo boicottiamo trattandosi di una corsa di cavalli dalla dubbia moralità.
10. La più grande esibizione vinicola d’Italia
Enoteca Italiana è un negozio vinicolo che ospita vini da tutta Italia. I visitatori possono esplorare ed assaggiare la più vasta offerta di prodotti, quindi provare un bicchiere o due di vino (pagando qualcosa). Si trova nei bastioni del XVI sec della fortezza di Santa Barbara dei Medici, vicino alla stazione principale deibus.
Prossima tappa
Siena è stata per noi un’indimenticabile emozione, immersi nell’arte di uno dei luoghi più belli d’Italia. Ora, però, chiudiamo la parentesi culturale, prendiamo il treno per Perugia e ritorniamo al nostro tour, Italia con lentezza, a caccia di stili di vita nuovi e decrescenti. Claudia e Michele ci aspettano a Tavernacce.
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