I cavalli della Val D’Elsa. Esperienza di volontariato alla IHP

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Un’esperienza di volontariato a favore degli animali

Chi scrive si è sempre definito animalista ma non ha mai fatto nulla di concreto per essere davvero tale. Non basta esserlo solo a parole, servono i fatti. Per la nostra seconda tappa del tour Italia con Lentezza abbiamo dunque chiesto a Sonny Richichi di ospitarci nella sua associazione, la IHP (Italian Horses Protection Association), per avere finalmente l’opportunità di aiutare gli animali, in questo caso specifico, i cavalli, salvati da abusi e maltrattamenti.

Essere animalisti non significa impazzire solo per i cani e per i gatti. Amare gli animali è una filosofia di vita che comincia dalla dieta, passa dal modo di fare acquisti, fino a prendere parte in azioni significative per i loro diritti.

In realtà, ci siamo già occupati di cavalli durante le nostre avventure. A Barga, prima tappa dell’Italia con lentezza tour davamo loro da mangiare mentre i padroni inglesi erano via. Questo ci ha consentito di alloggiare in una casa in montagna, avvolti da un’atmosfera magica, immersi nella naturalezza, nel fascino e nell’incanto di una foresta di castagni. Quell’esperienza ci ha donato l’emozione di vivere, letteralmente, una vita sopra le nuvole.

Alla I.H.P. la situazione è nettamente differente, ma non meno affascinante. 

I cavalli della Valdelsa

Ci troviamo a Montaione, in provincia di Firenze e lavoriamo come volontari presso l’associazione di Sonny Richichi e del conte Antonio che in cambio ci offrono vitto ed alloggio. L’ambiente è quello della Valdelsa uno dei più bei territori di campagna in Toscana, fatta di colline verdi e tondeggianti.

Aiutare i cavalli
Italian Horse Protection association

L’IHP è l’unico centro italiano dove vengono ospitati i cavalli sequestrati dall’autorità giudiziaria in luoghi dove sono stati riscontrati abusi e maltrattamenti. L’associazione ospita circa 80 equini, lasciati vivere secondo natura in 110 ettari di terreno. Alcuni sono in terapia psicologica, costretti a ricevere quotidianamente cure e attenzioni da parte di veterinari e volontari. Quest’ultimi vengono qui da tutte le parti d’Europa per dare una mano e fare esperienza sul campo.

Il lavoro dei volontari è molto impegnativo, ma la passione per gli animali, la vista del paesaggio Toscano e la soddisfazione a fine giornata per aver compiuto qualcosa di buono rende tutti quanti molto orgogliosi. Francesco, uno dei volontari che abbiamo conosciuto qui a Montaione, ha affermato che “c’è qualcosa di profondamente magico e terapeutico quando si lavora con i cavalli. Io aiuto loro e loro allo stesso tempo aiutano me“.

Il downshifting del fondatore

Aiutare i cavalli
Sonny assieme a Roberta

Sonny Richichi è la figura centrale dell’associazione. Nel 2008 lascia la sua posizione di dirigente bancario per cambiare vita. La svolta arriva dopo l’incontro con il conte Antonio Nardi Dei Da Filicaja Dotti assieme al quale decide di fondare l’associazione e diventarne responsabile organizzativo. Dalle stelle alle stalle, come direbbe qualcuno: Sonny lavora tantissime ore, i cavalli gli riempiono le giornate, ma lo fanno sentire realizzato. Per noi è un grande esempio di dedizione, solidarietà ed umiltà. “Non tornerei indietro per nessuna ragione al mondo”, ci ha confessato Sonny.

Un castello circondato da nobili cavalli

Del conte, ahimè, sappiamo poco. Senza di lui la IHP rimarrebbe probabilmente un sogno. Infatti è stato grazie alla donazione delle sue terre che ora l’associazione è attiva e sufficientemente spaziosa per ospitare centinaia di animali. Si dice che il conte fosse molto affezionato ad un cavallo e che, alla morte dello stesso cavallo, abbia deciso di convertire i suoi terreni in un luogo di ospitalità e rifugio per gli equini.

Non è la prima volta che siamo ospiti nella casa di un conte. Vi ricordate la nostra permanenza alla casa del conte di Agolada?

Castello
L’entrata del castello del conte Antonio

Sebbene gli uffici della IHP si trovino all’interno del castello, i volontari, tuttavia, dormono in alloggi esterni. Durante l’inverno possono soggiornare in un appartamento di Montaione, mentre d’estate negli alloggi vicini al piccolo castello. Di solito è chiesto ai volontari un lavoro a tempo pieno. Ci sono giornate in cui si lavora poco (4-5 ore), altre in cui si lavora dall’alba fino alla sera. Tutto dipende dalle situazioni di emergenza che possono venirsi a creare e dalle esigenze dei cavalli. Per questo motivo è richiesta estrema passione e amore verso questi affascinanti animali.

Le mansioni

Per i cavalli, bisogna preparare almeno tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena. La maggior parte di questi equidi vive allo stato brado ma alcuni, quelli con particolari patologie, dormono in apposite stalle, che vanno pulite quotidianamente. Il volontario che soggiorna più a lungo può apprendere tecniche e manovre veterinarie e può diventare responsabile della cura di alcuni cavalli. Al volontario più esperto può essere assegnato il compito di dare ai cavalli medicinali ed effettuare punture in caso di emergenza.

Come aiutare i cavalli dell’associazione

Se anche voi siete interessati ad aiutare la IHP potete adottare un cavallo a distanza, o effettuare una semplice donazione. Con 5 euro è possibile l’acquisto di un farmaco anti-asma che serve a far stare bene il pony Arturo per 4 giorni. Con 70 euro all’anno è possibile adottare un cavallo e ricevere notizie sul suo stato ogni tre mesi.

Oltre a questo, ovviamente è possibile fare domanda per diventare volontari.

Per altre info: http://www.horseprotection.it/

L’invito della IHP

Vi lasciamo con queste belle parole dell’IHP:

Gli umani non imparano facilmente cos’è il rispetto della vita. Non considerano gli altri animali come compagni con cui convivere, ma come cose da utilizzare e buttare via subito dopo.

Il cavallo è la specie che più di tutte subisce questa cultura, che ha poco di naturale e molto di antropocentrico. Quasi mai il cavallo è considerato un amico, perché è sempre un “cavallo da”: da trotto, da galoppo, da salto a ostacoli, da dressage, da scuola di equitazione, da carrozza, da circo… da macello: anche la stessa terminologia sottolinea che, nella considerazione media, non esiste come individuo, ma solo in base alla sua utilità. Non ha diritti.

IHP è nata per tentare di favorire un cambiamento e per scuotere le coscienze della gente: è il nostro solenne impegno per gli equini, che con la loro delicatezza, la loro profondità e la loro fierezza ci hanno fatto diventare persone migliori. Scopri chi siamo e cosa facciamo.

GRAZIE I.H.P. PER QUELLO CHE FATE!

SFOGLIA LA GALLERY DI FOTO DELL’ESPERIENZA A IHP:


Scopri di più sul tour Italia con Lentezza 

Leggi il primo post

Oppure guarda il docu-film.




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