In viaggio con mamma e papà: Family adventure

Avventure di famiglia

Viaggiare in capo al mondo con la famiglia e realizzare un sogno

famiglia in viaggio

Sono passati ormai più di 2 mesi da quando la famiglia Durand – William, Gaëlle ei loro 3 figli, Yohan, 8 anni, Chloe, 4 e Eleanor, 1, hanno lasciato la loro fattoria di Ariège, nel sud della Francia.
Dopo la Lettonia, la Turchia e la Giordania, si parte per lo Sri Lanka! E il viaggio non  finisce qui: hanno intenzione di fare del workaway per ancora un altro anno in Asia, attraversando l’Indonesia, la Malaysia, la Thailandia, la Cambogia, il Vietnam, il Taiwan, le Filippine, la Cina e il Giappone.
Ma cosa ha potuto spingere una famiglia intera – in apparenza del tutto normale – a partire per un viaggio dall’altra parte del mondo con 3 bambini piccoli?  Incuriositi, volevamo saperne di più e loro si sono dimostrati disponibili a rispondere alle nostre domande.
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Parlateci  un po’ dei vostri piani. Qual è l’obiettivo?

 Abbiamo sempre desiderato fare un viaggio lungo, importante, scoprire altre culture. Ma non sapevamo come, perché nei viaggi precedenti abbiamo sempre avuto l’impressione di vedere la punta dell’iceberg, senza mai riuscire ad andare oltre i soliti scambi superficiali. Ci voleva un approccio diverso.  Oltre al desiderio di viaggiare, avevamo un sogno comune: costruire una fattoria autosufficiente con un forno per fare il pane all’interno. Lo scopo del nostro viaggio è di acquisire le conoscenze necessarie e, al ritorno, realizzare il nostro desiderio. 

Famiglia nomade

Mettersi in viaggio con 3 bambini è stato uno stimolo o un vincolo? Non è un po’ complicato?

 Viaggiare con 3 bambini cambia un po’ le cose. Bisogna fare i conti con la fatica, il caldo, il trasporto. Ovviamente ci sono momenti difficili, ma fortunatamente vengono ampiamente ripagati dalle numerose e preziose opportunità di scambio e condivisione che quest’esperienza ci offre.
 

 Quest’idea ci ballava in testa già da prima della loro nascita.  La loro presenza ci ha dato un ulteriore impulso a passare all’azione. Alla loro età, non ci sono barriere tra le persone. I giochi dei bambini sono universali perché il linguaggio è ancora secondario. Si possono creare forti legami con persone da ogni provenienza  e questo permette loro di vedere il mondo da un’altra prospettiva, lontana da statistiche e televisione. Un mondo in cui una famiglia può realizzare i propri sogni, sapendo che c’è sempre qualcuno, ovunque ci si trovi, pronto ad aprirti la porta per il puro piacere di condividere.

famiglia nomade
Laboratorio di bioedilizia

 Come vi siete preparati per il viaggio?

Temevamo di non trovare aziende agricole disposte a ospitare una famiglia con bambini. Abbiamo inviato alcune email in Turchia, un paese che eravamo sicuri di attraversare. Con nostra grande sorpresa abbiamo ricevuto ben 5 risposte, e tutti si dichiaravano felicissimi di poterci accoglierci.  Da quel momento in poi, abbiamo capito che il nostro era un progetto fattibile.

Durante i 12 mesi di pianificazione del viaggio, abbiamo seguito la logica geografica. Per scegliere le aziende agricole, ci siamo fidati principalmente al nostro intuito e delle impressioni che provenivano dagli annunci e dagli scambi di e-mail. Anche la posizione geografica e il fatto di trovare aziende agricole diverse tra loro, hanno avuto il loro peso.


Avete già prestato la vostra opera in quattro aziende diverse. Come è andata?

Ogni esperienza è stata unica, ma tutte avevano due cose in comune: i proprietari ci hanno accolto a braccia aperte e noi tutti, inclusi i bambini, abbiamo imparato molto da loro.
In Lettonia, da Thomas, Liga e i loro 3 figli, abbiamo fatto permacultura, costruendo una cucina di legno all’aperto, mungendo le capre e facendo il formaggio. Che esperienza incredibile!
In Turchia, da Nyhal, Ceyhal ei loro 2 figli, abbiamo imparato l’omeopatia, la bioedilizia e la permacultura. Tutte cose a immagine e somiglianza del loro paese: generoso e con il cuore in mano.
Da July e Jafar, nel deserto del Wadi Rum, abbiamo contribuito alla costruzione di una diga per l’irrigazione e abbiamo dormito sotto le stelle.
Nel nord della Giordania, da Muhammad, abbiamo ammirato le città di Gerico e Gerusalemme dai lucernari della sua casa. Lì, abbiamo contribuito a costruire un luogo di relax e ci siamo occupati della conservazione delle palme da dattero.

In tutte le aziende, abbiamo organizzato laboratori di panificazione e creazione di lievito naturale. Siamo anche ripartiti con 2 kg di sementi antichi, non ibridi e non sterili, che stiamo distribuendo ad altri agricoltori a ogni nuova tappa.

famiglia nomade
“Nel deserto è stato bellissimo, è andato tutto bene. Ho visto come si cuoce il pane nella sabbia. A casa provo a farlo anch’io” ha detto Yohan.

Gli scambi sono stati all’altezza delle vostre aspettative?

In termini di scambi umani e di apprendimento, siamo rimasti strabiliati. Oltre a creare forti legami con i nostri ospiti, abbiamo anche conosciuto altri volontari, alcuni dei quali si sono già prenotati per aiutarci a costruire la nostra fattoria, quando faremo ritorno in Francia!
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Fino a oggi che cosa avete imparato?

All’inizio arrivavamo con un programma in mente sul da farsi… ma poi abbiamo cambiato atteggiamento perché nulla è davvero prevedibile. Adesso viviamo più alla giornata e improvvisiamo a seconda della situazione.

Soprattutto, prendere esempio dalle persone che, nonostante la mancanza di risorse, hanno deciso di realizzare i propri sogni, ha rafforzato in noi l’idea di perseguire i nostri. Non tutto dipende dai soldi. Faremo tesoro di tutto ciò che ci ha ispirato lungo il cammino.

famiglia nomade
Lavoro di squadra

Che consigli dareste alle famiglie che desiderano partire per un viaggio lungo come il vostro?

Pianificare in anticipo e con cura i vari spostamenti. Prima di partire, è importante intrattenere una corrispondenza con gli ospiti, via e-mail o altro, al fine di evitare ogni malinteso. Bisogna prendere in considerazione le necessità dei bambini e scegliere i luoghi  più adatti. Personalmente, abbiamo preferito aziende che non erano troppo lontane tra loro, e abbiamo evitato le comunità. Un ultimo consiglio: fate volontariato piuttosto che turismo. Ma questa è la nostra esperienza. Ogni famiglia è diversa.
 
Grazie, a questi grandi avventurieri per seminare tanta energia positiva in tutto il mondo!
Che il raccolto possa essere abbondante, quando tornerete a casa!

 Seguite il loro blog o la loro pagina Facebook.
Articolo pubblicato a maggio 2016 su https://workawayblog.com/voyager-en-famille-au-bout-du-monde-et-realiser-ses-reves/
Tradotto da Emanuela Ciocchetti 
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About Emanuela Ciocchetti 10 Articles
Laureata in Lingua e cultura di impresa lingue inglese e francese . Attestato Corso di traduzione letteraria presso Fondazione Universitaria San Pellegrino di Misano Adriatico.(RN). Cambridge Proficiency in English. Sono traduttrice da Inglese a Italiano e viceversa di testi dal contenuto estremamente vario e di articoli per blog e magazine on line. Mi occupo anche di video captioning e sono stata traduttrice volontaria per la Rosetta Foundation di Dublino. Per me tradurre rappresenta qualcosa a cui non so resistere: una sfida del processo di comunicazione.

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