Workaway e Helpx: l’alternativa degli scambi alla pari

Scambi alla pari del nuovo millennio

 Una volta li chiamavano scambi “alla pari”…

…oggi le cose sono un po’ cambiate ma non tanto.

Per chi adora conoscere il mondo, i popoli, apprendere di nuove culture, assaporare cibi di altri paesi, ammirare paesaggi incredibili, incontrare persone, o meglio “personaggi”, con cui scambiarsi emozioni, racconti e vivere delle esperienze uniche, per chi infine ama conoscere un paese al di là degli schemi turistici, ecco che ci sono gli scambi alla pari del nuovo millennio.

Sto parlando di siti come wwoof, workaway o helpx.

workaway

Mi sento fortunata ad aver conosciuto questi social network, ad essermi iscritta e ad aver viaggiato in questo modo. Sono siti internet capaci di mettere in relazione le persone, i loro progetti e le loro necessità: in questo caso, si mettono in connessione gli host (cioè le famiglie che ospitano) con i volunteers ovvero coloro che si offrono volontari per dare una mano alla gente del posto in cambio di vitto e alloggio. Se pensate che questo tipo di viaggiare sia riservato solo ai più giovani, beh vi sbagliate. Io alla tenerissima età di 48 anni ho viaggiato per gli Stati Uniti, per 3 mesi, trovando ospitalità fra i diversi host di workaway e helpx. Ho vissuto delle esperienze incredibili che mai avrei potuto vivere se avessi viaggiato come una semplice turista… 

helpx
Helpx è una delle tante organizzazioni di scambi alla pari.
Per mettere a confronto le più importanti organizzazioni visita questa pagina.

Esperienze di vita

…Ed ecco che a New York mi trovo ad aiutare un’energica signora anziana che ha degli amici “demolitori di case”: ogni volta che devono demolire una casa la chiamano per chiederle se le serve qualcosa. Immaginate un’abitazione piena zeppa degli oggetti più disparati, di tutte le epoche, che lei poi vende su e-bay. In cambio della sua ospitalità il mio compito è stato di aiutarla a scattare foto e a pubblicare questi oggetti su ebay. Semplice, no? Un giorno mi è anche capitato di dover recapitare un vecchio, lungo e ingombrante segnale stradale “ONE WAY” all’acquirente. Così mi sono ritrovata ad aggirarmi per New York con questo grosso segnale stradale sotto il braccio, osservata da tutti in modo curioso.

 
wwoofing
Il wwoof è l’organizzazione di volontariato per i viaggiatori più ecologici

Il party rock e la comunità religiosa

Per non parlare di quando un’amica della signora, una cinquantenne rockettara, ci ha invitato ad un party per “celebrare” il funerale della mamma. Riuscite ad immaginare gli invitati? Tutti componenti della band musicale rockettara. Simpatici vecchietti che suonano canzoni americane anni ’60 con i loro vestiti di paillette, i lunghi capelli bianchi, infine i loro cappelli da cow-boy. Una serata indimenticabile. In tre mesi di scambi alla pari negli Stati Uniti posso dire di aver conosciuto gli americani veri, con i loro costumi, i loro modi di essere, i loro pregi e difetti. Li ho conosciuti con una lente diversa da quella tipicamente turistica. Vi faccio qualche altro esempio.
esperienze di vita
Rock ‘n’ roll all’americana.

A Buffalo ero ospite di una signora con un figlio di 5 anni. Voleva che insegnassi italiano al suo bambino. Dovevo solo parlare in italiano con lui, andarlo a prendere a scuola, accompagnarlo in biblioteca o in piscina. E’ così che ho avuto la possibilità di osservare i bimbi dell’asilo negli Stati Uniti. Tutti seduti e in silenzio ad ascoltare la maestra che legge per loro una fiaba. Nessuno che urla o che fa capricci, nessuno che corre indisciplinato. E’ risaputo che negli Stati Uniti un bambino che urla o corre non è un bambino sano: per questo lo si espone spesso a terapie psicologiche e farmaci… Mah!

esperienze di vita
Una comunità religiosa in america

Un’altra storia particolare è quella della caffetteria gestita da una comunità religiosa, le Twelve Tribes, un gruppo simile agli hamish. Anche qui facevo la volontaria e notavo con piacere come tutte le attività venissero svolte con amore: dalle decorazioni dipinte, agli arredi, ai menu, al cibo; l’unico libro ammesso, però, era la Bibbia.

Come iscriversi

Insomma, le situazioni in cui potreste ritrovarvi grazie a questi network di scambi alla pari sono parecchie. Sta a voi scegliere in base ai vostri gusti e alla vostra curiosità. Se la cosa vi stuzzica, iscriversi è molto semplice. Come descritto qui sopra, ci si può registrare come volontario oppure come host. L’iscrizione per il volontario costa circa 20 euro e vale per 2 anni: con workaway e helpx si ha la possibilità di scegliere gli host di tutte le nazioni del mondo. Questa è la grande differenza con il wwoof che invece, in genere, richiede un tesseramento per ciascuna nazione. Per iscriversi basta mettere una foto e fare una breve descrizione di sé.
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Come scegliere

esperienze di vitaUna volta iscritti si ha l’accesso alla lista dei contatti delle famiglie o delle comunità che ospitano. Si può scegliere l’host che si preferisce in base al luogo e al tipo di lavoro. Ad esempio, se voglio andare in Basilicata, scelgo dal menu a tendina la regione Basilicata: in questo modo usciranno fuori tutti gli host appartenenti a tale regione. Possono essere fattorie, o famiglie che cercano aiuto come babysitter, oppure altre realtà che vogliono imparare una lingua diversa; c’è chi infine chiede aiuto per riparare computer, o dogsitter per portare a spasso il cane. Insomma i lavori sono tanti e non necessariamente pesanti.

Dare una mano: quante ore di lavoro?

Si lavora 4 ore al giorno quindi si ha tutto il tempo per girare e visitare. Spesso sono gli host stessi che si offrono di accompagnare i volontari per mostrare loro le bellezze limitrofe. E quanti giorni alla settimana si lavora? Di solito si hanno 2 giorni liberi alla settimana. Uno scambio equo, no?

Lasciare una referenza

Quando l’ospitalità giunge al termine c’è la possibilità di lasciare un feedback, ovvero una recensione sull’esperienza stessa, in modo che il viaggiatore seguente potrà scegliere con più sicurezza e serenità. Lo trovo un modo meraviglioso per viaggiare e per conoscere realtà incredibili. Oltre a questo si impara sempre qualcosa di nuovo. In centro Italia ad esempio ho visto che c’è un’azienda che produce zafferano. Riuscite ad immaginare una distesa di crochi viola? Bellissima! E imparare a raccogliere i pistilli di questi fiori dev’essere molto interessante. In Sicilia un signore romano ha comprato una fattoria per coltivare erbe officinali e trasformarle in creme per il viso e saponi. Ora ha bisogno d’aiuto ed è pronto a ospitare gente da tutto il mondo. Ci sono poi laboratori di cioccolata che chiedono una mano per la produzione… un’opportunità per i più golosi. Insomma le scelte sembrano infinite.

L’importante è essere consapevoli che gli scambi alla pari non sono una vacanza! Lavorare sodo per 4 ore ed avere una mentalità aperta è tutto ciò che serve per vivere al meglio un viaggio insolito ma ricco di sorprese.

Quest’avventura è stata possibile grazie al Workaway

Per iscriverti al Workaway clicca qui.

Scopri di più sulle migliori organizzazioni di scambio alla pari:

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In quest’altro post, l’autrice di questo articolo vi racconta di un’altra interessante piattaforma che utilizza per viaggiare e ospitare, ed è una valida alternativa al couchsurfing.

About Alessandra Di Napoli 2 Articles
Viaggiatrice, host e imprenditrice. Ora, grazie a viaggiare con lentezza mi sono pure improvvisata autrice e scrittrice ed ho raccontato le mie esperienze di viaggio, ospitalità, e "cambiamento interiore". Grazie per leggere i miei racconti!

4 Commenti

  1. Ciao, come hai fatto ad andare a farlo negli Stati Uniti? È vietato con il visto turistico.. come si fa?? Vorrei anche io

    • Ciao Alessia è semplice vai sul sito workaway scegli una farm o una famiglia o quello che ti piace, contattali e chiedi se hanno bisogno di aiuto. Se accettano compri un biglietto e parti. Non ho capito cosa intendi con “è vietato con il visto turistico”. E’ vietato lavorare ma qui non stiamo parlando di lavoro ma di volontariato non si riceve un cent per l’aiuto che si dà

  2. Fai come fanno tutti: dichiara di essere negli Stati uniti come turista ma non dire che andrai a fare la volontaria in cambio di vitto e alloggio. Problema risolto.

    In realtà so che alcuni se la cavano anche dicendo di essere “volonturisti” ma è meglio non rischiare e dichiarare di essere negli USA solo come semplice turista. Per alcuni controllori il volontariato è una forma di lavoro per questo potrebbero voler un permesso speciale. Così stan le cose se non sbaglio🤦💁‍♀️

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