Il viaggio lento nell’antichità

- foto di Brigitte Werner

Nell’antichità, la natura stessa del viaggiare imponeva un ritmo ineludibilmente lento

Nell’antichità, tutti i viaggi erano, inevitabilmente, lenti. Viaggiare significava immergersi in un ritmo totalmente diverso da quello a cui siamo abituati oggi. Il viaggio tipico delle epoche passate era determinato non solo dalla mancanza di mezzi di trasporto moderni, ma anche da una diversa concezione del tempo e dello spazio.

Il trasporto terrestre di merci era un’impresa ardua.

Pare che un viandante comune poteva trasportare tra i 20 e i 30 kg per brevi distanze. Per carichi più pesanti, si ricorreva a muli, asini o carri trainati da buoi. Questi mezzi erano decisamente lenti: un carro percorreva in media solo 12 km al giorno.

Ad esempio, un viaggio da Parma a Modena, che oggi richiede meno di un’ora, in antichità richiedeva fino a quattro giorni per un mercante con un carro​​. [1]

Viaggio lento nell'antichità

Un esempio storico?

La letteratura antica ci offre interessanti esempi di viaggi lenti.

Nel 37 a.C., Orazio accompagnò Mecenate e Cocceio Nerva a Brindisi, un viaggio che, nonostante l’uso dei migliori mezzi disponibili e la levatura sociale dei viaggiatori, durò otto giorni. Questo itinerario si snodava lungo la via Appia, con tappe ben definite e pause per la notte​​. [2]

Via Appia, oggi – foto di Dolcevia

Il viaggio Etrusco e il turismo nell’Antichità

Gli Etruschi seguivano un metodo preciso nel loro modo di viaggiare, conosciuto come il Modulo di Viaggio Etrusco. La giornata di viaggio era divisa in tratte di 9 km, con una durata di circa un’ora e mezza seguita da una pausa di mezz’ora. Questo schema si ripeteva tre volte al giorno, per un totale di circa 27 km percorsi quotidianamente​​. [3]

Nonostante la lentezza dei viaggi, l’antichità conobbe anche forme di turismo, principalmente tra le élites urbane.

Durante il periodo della pax romana, la maggiore sicurezza e l’efficienza delle strade e delle rotte marittime facilitarono gli spostamenti, permettendo viaggi più sicuri e confortevoli. Siti turistici erano spesso dotati di guide e souvenir, e si svilupparono servizi specifici per i viaggiatori​​. [4]

Quali erano le mete turistiche più ambite nell’antichità?

Parlare di “turismo” nell’antichità non è certo del tutto appropriato, ma useremo questo termine per semplicità. Nell’antichità, le élite e i nobili viaggiavano per vari motivi, tra cui l’educazione, la cultura, e il piacere.

I patrizi romani possedevano spesso ville sia nell’entroterra laziale sia sulla costa tirrenica, con Napoli che era considerata una località di primo piano. Il golfo di Napoli era un importante centro culturale che attirava artisti, filosofi e studiosi. Le destinazioni più lontane ed esotiche per i romani ricchi e avventurosi includevano la Grecia, l’Egitto e la penisola Anatolica (l’attuale Turchia e Siria), considerate “il mondo antico” prima dell’egemonia romana. [5]

Spostandoci un po’ più avanti nel tempo, nel XVIII secolo, l’Italia era una meta privilegiata per l’élite nord europea, soprattutto britannica. L’obiettivo del Grand Tour era principalmente educativo, con giovani aristocratici e uomini di stato che visitavano monumenti antichi, come il Colosseo a Roma e le eruzioni del Vesuvio vicino a Napoli. Questi viaggi erano anche un’occasione per l’iniziazione culturale e sessuale dei giovani [6]

colosseo, stilizzato
– illustrazione di Clker-Free-Vector-Images

Anche i faraoni dell’antico Egitto viaggiavano?

I faraoni dell’antico Egitto non viaggiavano nel senso moderno del termine, ma piuttosto governavano e amministravano il loro regno e attraverso le loro opere, conquiste e influenze culturali, lasciarono un’eredità che ancora oggi possiamo osservare e studiare.

I faraoni erano considerati intermediari sacri tra le divinità e gli esseri umani, con compiti sia terreni che spirituali. Dovevano gestire ogni aspetto della vita quotidiana per evitare il caos nella civiltà. Ogni volta che un nuovo sovrano prendeva il potere, per gli antichi egizi iniziava un nuovo mondo, e questo spiega la mancanza di una cronologia esatta e un conteggio delle date preciso nell’Antico Egitto [7]

I faraoni avevano il compito di mantenere il corretto Maat, ovvero l’ordine universale, in modo da distruggere il caos e mantenere l’armonia tra gli dei e gli uomini. Questo avveniva principalmente attraverso riti e offerte prescritti dal culto. La morte di un faraone sconvolgeva l’ordine del cosmo, quindi erano necessari numerosi rituali e la mummificazione per assicurare la continuità e l’incoronazione del successore [8] .

L’Egitto odierno offre numerosi siti e monumenti legati ai faraoni, tra cui le piramidi, i templi lungo il Nilo, la Valle dei Re e la Valle delle Regine a Luxor, e le necropoli come quella di Saqqara. Questi luoghi rappresentano i viaggi e le conquiste dei faraoni, così come il loro impatto culturale e religioso sull’antica civiltà egiziana. [9] [10]

Viaggio lento nell'antichità
Viaggio lento nell’antichità – foto di Vicki Hamilton

Anche se i faraoni non viaggiavano nel senso moderno, la loro influenza si estendeva oltre i confini dell’Egitto attraverso conquiste militari, scambi commerciali, e la diffusione della cultura e della religione egizia.

Mezzi di trasporto nell’Antica Roma

A Roma, i mezzi di trasporto variavano in base all’uso e alla destinazione.

In città, dove era vietato l’uso di mezzi a trazione animale, le persone più ricche utilizzavano lettighe portate da schiavi. Fuori dalle mura cittadine, venivano impiegati diversi tipi di carri e calessi per il trasporto di persone e merci. Per viaggi più lunghi e per il trasporto di bagagli, si utilizzavano veicoli a quattro ruote come la rheda e la carruca​​. [11]

Viaggio lento nell'antichità

Viaggio lento nell’antichità – foto @VCL

I viaggi degli antichi pellegrini dal medioevo a oggi

Fin dal Medioevo, esistevano alcuni tipi di viaggiatori religiosi che, con profonda fede e devozione, intraprendevano viaggi lunghi e faticosi che li avrebbero condotti verso luoghi sacri, come Santiago de Compostela, Gerusalemme, o Roma. Questi viandanti erano allora, e sono tutt’oggi, noti come pellegrini.

Viaggio lento nell'antichità
– foto @VCL4

Queste peregrinazioni erano soprattutto di natura spirituale.

 

I pellegrini dovevano affrontare vari pericoli e sfide, come malattie, ladri, e difficili condizioni meteorologiche, nella speranza di trovare crescita spirituale, fare penitenza, o ottenere miracoli. Ancora oggi, dopo secoli e secoli, s’intraprendono pellegrinaggi, ma questo tipo di viaggi sono diventati più sicuri e accessibili; inoltre è rimasta la loro essenza spirituale. Oggi, persone di tutte le fedi e culture intraprendono pellegrinaggi, cercando soprattutto momenti di personale introspezione e connessione con la storia e la natura.

Come viaggiavano i cavalieri dei tempi medievali?

Durante il Medioevo, i cavalieri viaggiavano per motivi spesso legati a doveri feudali, imprese militari o religiose, come le Crociate. Si spostavano quindi principalmente per affrontare guerre, partecipare a tornei o per adempiere ai loro obblighi feudali. Erano spesso accompagnati da un seguito di armigeri e servitori. Durante le Crociate, numerosi cavalieri viaggiarono verso la Terra Santa, come nel caso di Guglielmo il Maresciallo, un esemplare cavaliere dell’epoca che combatté per due anni a fianco dei Templari. [12]

Viaggio lento nell’antichità – foto di Dorota Kudyba (via Pixabay)

I cavalieri viaggiavano principalmente a cavallo, sia per i viaggi (che per le battaglie). I cavalli medievali erano classificati in base al loro uso, ad esempio, cavalli da guerra, palafreni (cavalli da sella/passeggio), e cavalli da tiro o da soma​​.

E le dame?

Le dame del Medioevo, spesso di alta nobiltà, si spostavano per ragioni matrimoniali, per visitare le loro proprietà o per accompagnare i loro mariti in occasioni importanti. I viaggi potevano includere la partecipazione a eventi di corte, come tornei e cerimonie.

Ma era pericoloso viaggiare nel Medioevo?

Viaggiare nel Medioevo era piuttosto pericoloso a causa di delinquenti, animali selvatici, strade inadeguate e condizioni meteorologiche avverse. I viaggiatori spesso cercavano ospitalità in monasteri e altre istituzioni religiose che offrivano rifugio e cibo​​. [13]

I viaggi comunque erano un importante aspetto della vita medievale e influenzavano la cultura, l’arte e la letteratura dell’epoca. Molte dame e cavalieri erano coinvolti nelle arti, come Ulrich von Liechtenstein, noto non solo per le sue imprese militari ma anche come poeta e Minnesänger (cantore)​​. [12]

Il viaggio lento nell’antichità, insomma, era un’esperienza profondamente diversa da quella odierna.

Non era solo una questione di mezzi di trasporto meno sviluppati e scopi diversi, ma anche di una diversa percezione del tempo e della distanza.

I viaggi erano pianificati con attenzione, le tappe erano ben definite e ogni spostamento richiedeva tempo e risorse. Questo ritmo lento, però, non impediva gli spostamenti, anzi, era parte integrante dell’esperienza di viaggio, un aspetto che oggi riscopriamo nella pratica del “viaggio lento“. Gli antichi, probabilmente, aspiravano ad arrivare più rapidamente a destinazione. Per loro, un viaggio non era sempre motivo di gioia: avevano famiglie da nutrire, beni preziosi da trasportare e compiti ardui da svolgere. Dalla loro dedizione dipendeva il benessere di famiglie intere, comunità e villaggi. In contrasto, nel mondo contemporaneo, spesso si dà per scontate le necessità basilari per la sopravvivenza, e molte persone anelano a ritornare a un viaggio più lento soltanto per assaporare i benefici di questo approccio: l’esplorazione serena e non affrettata della natura, il brivido dell’avventura e della scoperta, la sfida di affidarsi alle proprie forze e capacità per orientarsi, e la gioia degli incontri inaspettati – tutti aspetti che, ahimè, mancano spesso nel turismo convenzionale.

Crediti foto: pexels


  • [1] https://www.athenanova.it/blog/vita-quotidiana/il-mondo-antico-viaggiava-lento-e-piedi
  • [2] https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/materie-lettere/storia-geografia-aule/inseguire-la-velocita-viaggiando-con-lentezza
  • [3] https://www.veja.it/2019/06/24/modo-viaggiare-nellanichita/
  • [4] https://www.larapedia.com/turismo/Viaggi_e_viaggiatori_dell_antichita.html 
  • [5] https://montanaritour.it/il-turismo-nellantica-roma/
  • [6] https://www.informagiovani-italia.com/grand_tour.htm
  • [7] [8] https://www.archetravel.com/blog/faraoni-egizi-antico-egitto/
  • [9] https://www.nationalgeographic.it/alla-scoperta-dell-egitto-cosa-vedere-dove-dormire-e-altri-consigli-utili
  • [10] https://stories.weroad.it/cosa-vedere-in-egitto/
  • [11] https://www.sapere.it/sapere/approfondimenti/storia/antica-roma/curiosita-antichi-romani/come-si-spostavano-antichi-romani-trasporti.html
  • [12] https://www.storicang.it/a/cavalieri-medievali-tra-storia-e-leggenda_16251
  • [13] https://www.studenti.it/viaggiare-nel-medioevo-mezzi-di-trasporto-ospitalita-pericoli.html

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