La via Francigena in Italia 🚶‍♂️⛪

via francigena

In un post precedente dedicato alla Via Francigena, ho illustrato le ragioni per cui ognuno di noi dovrebbe considerare, almeno una volta, l’esperienza di un viaggio lento, a piedi. Camminare portando con sé solo l’indispensabile, affidandosi unicamente alla propria forza fisica, può apportare numerosi benefici sia per il corpo che per la mente. Immergersi nelle piccole gioie quotidiane, lasciarsi incantare dalla Natura e accogliere le sorprendenti scoperte che il percorso ci offre, sono solo alcune delle ricompense di tale avventura. In questo articolo, desidero condividere ciò che ho scoperto lungo la Via Francigena italiana. Il mio obiettivo è stuzzicare la vostra curiosità e, magari, ispirarvi a intraprendere la vostra avventura personale a piedi, o anche in bicicletta, seguendo le orme di Sigerico.

Innanzitutto, cos’è la Via Francigena?

La Via Francigena è un itinerario europeo che, se percorso in totale, si estende per circa 1.800 km. Il suo racconto più antico ci viene dato da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel 990 d.C. la percorse in 79 tappe, collegando l’Inghilterra alla “città eterna”, Roma. Grazie al diario di viaggio di Sigerico, oggi conservato presso la British Library di Londra, possiamo conoscere i dettagli della Via Francigena. L’arcivescovo annotò meticolosamente ciascuna delle tappe, 44 delle quali attraversano l’Italia, e raccontò del suo incontro con il papa dell’epoca, che gli conferì il Pallium, il mantello simbolo dell’investitura vescovile.

Va precisato che al tempo di Sigerico non esistevano sentieri chiaramente delimitati come oggi. Piuttosto, i viaggiatori si affidavano alle indicazioni dei locali o modificavano il loro percorso in base alle condizioni geografiche o alle situazioni politiche del momento. La Via Francigena non era solo un collegamento tra Canterbury e Roma. Essa incrociava anche altri importanti percorsi di pellegrinaggio diretti verso i luoghi sacri del cristianesimo: Gerusalemme a est e Santiago de Compostela a ovest. Quest’ultima, nel tempo, è diventata una meta turistica molto frequentata.

La via Francigena oggi 

Al giorno d’oggi, la Via Francigena rappresenta un itinerario ben segnato e sicuro, sorvegliato e mantenuto grazie all’impegno di diverse associazioni sia europee che italiane, di natura laica e religiosa. Molti piccoli centri lungo la via offrono alloggio gratuito* negli ostelli dedicati ai pellegrini. Letti, docce e, in molti casi, anche pasti vengono messi a disposizione di chi viaggia a piedi o in bicicletta. Per questi servizi, si suggerisce di lasciare un’offerta come gesto di gratitudine verso il comune o la chiesa che li offre. Se desiderate approfondire sul tracciato ufficiale per pedoni, potete consultare questa pagina web o visitare www.viafrancigena.eu.

La Via Francigena mantiene ancora quell’aura d’avventura, di meraviglia e di scoperta che la caratterizzava ai tempi di Sigerico. Mentre si cammina, si è avvolti da atmosfere che evocano epoche passate, attraversando territori impregnati delle storie di viandanti, monaci, commercianti, cavalieri, uomini d’affari, soldati e audaci esploratori di ieri.”

L’identikit del pellegrino 🕵️‍♂️

La moderna carovana di pellegrini è un mosaico di volti e storie, rappresentativa di una vasta gamma di origini culturali, background e nazioni. Si incontrano pellegrini che camminano mosi dalla fede, sportivi in cerca di una sfida, occasioni passeggiate dominicali, e individui spirituali in una profonda ricerca interiore. La Via Francigena ospita pensionati, studenti, turisti che vengono da lontane terre come America, Australia, e Inghilterra, giovani scout, e quei viaggiatori instancabili che considerano ogni strada la loro casa.

Alcuni sono in viaggio non per scelta, ma per necessità, perché il viaggio stesso è diventato il loro rifugio. All’abbazia di Sant’Albino, ho avuto il privilegio di conoscere Sebastian, un eremita belga di spirito libero. Con il suo flauto sempre a portata di mano, da oltre un decennio, vagabonda per l’Europa, trovando ospitalità nei vari comuni lungo il suo cammino.

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–Sebastian non è un pellegrino qualsiasi. Mentre cammina, accompagna i suoi passi con le dolci note del suo flauto traverso. Da anni, i suoi piedi calpestano i sentieri della Via Francigena e le sue melodie si diffondono lungo il cammino, offrendo una colonna sonora unica ai paesaggi che attraversa. Il nostro incontro ha avuto luogo nell’ostello per pellegrini della Chiesa di Sant’Albino a Mortara. Una serata indimenticabile, in cui le storie e le note si sono intrecciate sotto lo stesso tetto.

Via Francigena per conoscere borghi autentici e comunità alternative

Il mio desiderio di camminare lungo la Via Francigena non era di percorrerla nella sua interezza, almeno non inizialmente. Ho scelto di iniziare con un tratto più accessibile: quello che va da Pavia, nel cuore della Lombardia, fino ai sereni laghi d’Ivrea, in Piemonte. La mia filosofia è quella di iniziare con passi misurati, saggiamente valutando le mie capacità, per poi, magari in futuro, estendere il mio percorso su altri segmenti di questa storica via.

La bellezza e la profondità dell’esperienza vissuta su questo breve tratto mi hanno talmente conquistato che ormai uno dei miei sogni è percorrere la VF nella sua interezza da Canterbury a Roma. Ma lungo il cammino, il mio desiderio è anche quello di immergermi nelle realtà locali, sia in quelle comunità radicate nel tempo e ricche di tradizioni, sia in quelle moderne, che hanno scelto di resistere al vortice consumistico e frenetico della contemporaneità. L’obiettivo? Scoprire e vivere stili di vita più lenti e alternativi.

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–L’ostello di Cavaglia è gratuito e messo a disposizione dal comune: è buon costume, tuttavia, lasciare un’offerta.

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–Basilica Sant’Andrea (Vercelli)

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–Un ostello dei pellegrini della via Francigena a Nicorvo.


Programmare un viaggio a piedi:  le domande più frequenti ❓🔍


La nostra avventura a piedi sulla via Francigena partendo da Londra!



About Simone Dabbicco 47 Articles
Viaggiatore, wwoofer e ragazzo curioso da Torino. In viaggio dal 2009, amo scrivere articoli su paesi, comunità, famiglie e villaggi ecologici dove si vivono culture e stili di vita diversi. Per saperne di più sfoglia il blog, oppure cercami su Facebook.

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