
Una nuova esperienza di volontariato
E così siamo arrivati in Portogallo, a Castelo de Vide, e finalmente abbiamo conosciuto la nostra nuova host olandese, Emilie. Questa donna ha quasi 40 anni, ma al primo incontro abbiamo pensato di parlare con una nostra coetanea. Emilie è in un periodo di transizione: tra una settimana lascerà il suo ristorante e il suo ruolo di cuoco per cambiare vita. Anche lei -che strana coincidenza- è alla ricerca di una vita più… lenta! Come tutti gli altri personaggi che abbiamo incontrato finora durante il nostro esperimento sociale.

D’altronde il lavoro dietro ai fornelli è tutt’altro che una favola.
Certo, abbiamo pareri abbastanza diversi riguardo questa professione: Roberta è una cuoca bravissima ed è appassionata di cucina, in particolare di pasticceria: un impiego del genere sarebbe quasi il suo sogno (Emilie è entusiasta del suo aiuto).
Simone invece è piuttosto impacciato, meno predisposto a stare dietro ai fornelli (che italiano deludente!).
Lavorare in un ristorante
Gestire un ristorante è senza dubbio stancante, lo stress e la fatica si fanno sentire presto, soprattutto quando si è sotto la costante presenza della clientela e del suo “giudizio critico”. E’ importante saper cucinare tanti piatti diversi contemporaneamente, dare il meglio di sé, farlo più in fretta possibile ma anche con più amore possibile (un controsenso forse?). Quando sei il solo cuoco e i clienti da soddisfare sono più di una decina le cose possono diventare molto difficili!
A parte la fatica, è stato bello conoscere nuove ricette, “assaggiare paesi diversi” attraverso le differenti spezie e i vari sapori, mettere alla prova le proprie capacità e creare nuovi piatti, infine vedere i clienti soddisfatti e increduli per la bontà. Ad esempio, qui tutti sono pazzi per la famosa Chocolate Pie di Emilie (Roby ha imparato la ricetta e non vede l’ora di farla assaggiare a tutti al suo ritorno). Al primo assaggio della torta seguono sempre cori e mugulati di apprezzamento.
Una nuova vita per Emilie
Il clima, nonostante l’imminente chiusura e l’adrenalina da lavoro, è piuttosto felice e gioioso.
La nostra cara host olandese è entusiasta del nostro aiuto. Anche se Simo crede di non poter realmente aiutare, è stato proclamato “Miglior Lavapiatti” dell’anno per il suo grande apporto di energie con la spugna e il detersivo! È triste chiudere l’attività ma i progetti per il futuro di Emilie sono molto interessanti e avremo modo, -speriamo-, di parlarne nel prossimo post (Il giardino delle Fate).
Altre foto
Se siete interessati a vedere più foto tratte da questo viaggio, potete anche cliccare qui:
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