Wwoof: le domande più ricorrenti

Scritta "WWOOF info" su sfondo verde a quadretti, accompagnata da un'icona informativa bianca con la lettera "i" cerchiata – immagine utilizzata per indicare contenuti o articoli informativi sul volontariato in fattorie biologiche tramite la rete WWOOF.

La nostra guida al WWOOFing – domande frequenti, consigli e suggerimenti utili ✨

Quella che segue è la nostra FAQ (Frequently Asked Questions): una raccolta di risposte alle domande più comuni sul WWOOFing, pensata per chi è curioso di saperne di più o sta valutando di diventare un volontario WWOOFer.


Avvertenze ⚠️


Il movimento mondiale del WWOOFing nasce come realtà associativa e culturale, e pone al centro valori come l’agroecologia, la consapevolezza ambientale e lo scambio autentico tra persone. È importante tutelare questi principi, evitando di confondere il WWOOF con attività legate alla gig economy, a scambi a scopo di lucro o a forme di lavoro – anche non monetizzate – orientate unicamente all’interesse economico.

È vero: con il WWOOF si può viaggiare spendendo poco e le fattorie possono ricevere aiuto nelle attività quotidiane. Tuttavia, ridurre tutto questo a un semplice “scambio vitto e alloggio in cambio di lavoro” è fuorviante e rischia di snaturare l’identità di un movimento internazionale con una missione chiara e una visione etica ben definita.

Per saperne di più visitate il sito ufficiale del WWOOFing internazionale e del WWOOFing Italia.


0. Partiamo da zero. Cos’è il wwoof?  

Tre ragazze sorridenti raccolgono verdure in un orto biologico durante un’esperienza di volontariato WWOOF.

Il WWOOF (World Wide Opportunities on Organic Farms) è un movimento internazionale che promuove l’agricoltura biologica attraverso esperienze di volontariato nelle fattorie ecologiche di tutto il mondo.

Chi partecipa come volontario – chiamato WWOOFer – viene ospitato da una famiglia o comunità agricola biologica, ricevendo vitto e alloggio in cambio di qualche ora di aiuto al giorno. In cambio, non solo si lavora a contatto con la terra, ma si ha anche l’opportunità di apprendere tecniche agricole sostenibili, conoscere lo stile di vita rurale e immergersi nella cultura locale.

Il WWOOF non è un programma retribuito: si tratta di scambio culturale e formativo, non di lavoro. Lo spirito è quello della collaborazione, del rispetto e dell’apprendimento reciproco.

Gli associati ricevono una lista aggiornata di fattorie biologiche, ecovillaggi, progetti agroecologici e comunità che accettano volontari. Ogni host descrive le attività, le condizioni di ospitalità e il tipo di aiuto richiesto.

Il WWOOF è ideale per viaggiatori low-cost, studenti, persone in transizione o semplicemente per chi desidera fare un’esperienza diversa, significativa, e con un impatto positivo sull’ambiente.

👉 In questa guida ci concentreremo principalmente sul WWOOF, la rete più conosciuta e consolidata nel mondo del volontariato agricolo. Tuttavia, esistono anche alternative valide come Workaway, HelpX o Voluntouring.org, che offrono esperienze simili basate sullo scambio non monetario.

2. Come ci si iscrive?

Per iscriversi e accedere alla lista delle opportunità, è necessario registrarsi direttamente sul sito dell’organizzazione WWOOF nazionale del paese che si intende visitare.

Ad esempio:

👉 Clicca qui per la lista completa di tutte le organizzazioni nazionali WWOOF.
(Se il link non funziona, scrivici nei commenti: lo aggiorneremo il prima possibile.)

🌍 Esiste anche una mappa interattiva che mostra tutte le sedi delle organizzazioni WWOOF ufficialmente riconosciute nel mondo.

Nota importante:
Anche se tutte le organizzazioni WWOOF condividono valori comuni, ogni rete nazionale è autonoma, e può avere regole, costi di iscrizione e modalità operative diverse. Assicurati di leggere attentamente i dettagli prima di iscriverti.

3. Quanto costa iscriversi? 💳

Il costo dell’iscrizione al WWOOF varia in base al paese in cui si desidera fare volontariato. Si tratta di una quota associativa annuale, richiesta per accedere alla lista degli host e per poter partecipare legalmente alle attività.

Generalmente la cifra si aggira tra i 15 e i 35 euro all’anno, ma può essere leggermente più alta o più bassa a seconda dell’organizzazione nazionale.

💡 Ogni rete WWOOF è autonoma, quindi ti consigliamo di consultare il sito ufficiale del paese di tuo interesse per verificare il costo esatto e le modalità di pagamento aggiornate.

4. E’ inclusa l’assicurazione in caso d’infortunio?

Nella maggior parte dei casi, sì: molte organizzazioni WWOOF nazionali includono una copertura assicurativa di base contro infortuni e responsabilità civile, valida durante il periodo di volontariato.

Tuttavia, non tutte le sedi WWOOF nel mondo offrono questo servizio, oppure la copertura potrebbe essere limitata. Per questo motivo, è sempre consigliato:

  • controllare attentamente cosa è incluso al momento dell’iscrizione;
  • leggere le condizioni dell’assicurazione (quando prevista);
  • valutare l’acquisto di una polizza assicurativa personale che copra viaggi, infortuni e assistenza sanitaria.

👉 In caso di dubbi, puoi contattare direttamente l’organizzazione nazionale WWOOF del paese che ti interessa per avere informazioni aggiornate e precise.

5. Se l’assicurazione non è inclusa, è obbligatorio farla?

Di norma, l’assicurazione non è obbligatoria, ma è fortemente consigliata, soprattutto se non prevista dall’organizzazione WWOOF del paese ospitante.

Alcuni host potrebbero comunque richiedere espressamente una polizza assicurativa da parte del volontario, per motivi di sicurezza e responsabilità civile.

Le attività di volontariato WWOOF sono solitamente semplici e non pericolose (es. orticoltura, raccolta, pulizia), ma ci sono alcune limitazioni importanti, ad esempio:

  • In Italia, i WWOOFer non possono utilizzare attrezzature pericolose come motoseghe, cesoie elettriche, trattori o simili.

  • Se decidi di utilizzare questi strumenti comunque, lo fai a tuo rischio e pericolo, e non sarai coperto da eventuali assicurazioni legate al WWOOF.

✅ Il nostro consiglio: se vuoi viaggiare tranquillo, valuta una copertura assicurativa personale per infortuni, responsabilità civile e assistenza sanitaria.

6. Come si organizza un soggiorno in fattoria? 

Organizzare un’esperienza WWOOF è semplice e diretto.

👉 Primo passo: iscriviti all’organizzazione WWOOF del paese che vuoi visitare, pagando la quota associativa annuale.
Una volta iscritto, riceverai l’accesso alla lista ufficiale degli host – ovvero le fattorie, comunità e progetti ecologici che accettano volontari.

All’interno della lista troverai:

  • le descrizioni dettagliate dei progetti;
  • le attività proposte;
  • le condizioni di ospitalità;
  • i contatti diretti dell’host (e-mail e/o telefono).

Per organizzare il soggiorno, basta contattare direttamente l’host e proporre il proprio periodo di disponibilità. Di solito il contatto iniziale avviene via e-mail, ma in alcuni casi è utile (e consigliato) fare anche una chiamata telefonica per chiarire dubbi, capire il tipo di esperienza proposta e conoscere meglio chi ti ospiterà.

🔍 Ricorda: dietro ogni host può esserci una famiglia privata, una comunità ecologica o una cooperativa agricola. Ogni realtà è diversa, quindi è fondamentale leggere bene il profilo dell’host e comunicare con chiarezza fin da subito.

7. Voglio ospitare viaggiatori! Come posso diventare host WWOOF? 🏡🌱

Se desideri accogliere volontari nella tua fattoria o progetto ecologico, puoi candidarti come host (socio ospitante) presso l’organizzazione WWOOF del tuo paese di residenza.

Come funziona?

In genere, il processo prevede:

  • la richiesta formale tramite il sito WWOOF nazionale;
  • un colloquio conoscitivo (in alcuni paesi, come l’Italia, anche un incontro informativo);
  • una visita da parte di coordinatori locali, per verificare che il progetto rispetti i criteri di agroecologia e scambio equo;
  • l’eventuale approvazione e inserimento nella rete ufficiale WWOOF.

🔎 In Italia, ad esempio, WWOOF prevede un processo di valutazione accurato per tutelare i valori del movimento e garantire esperienze di qualità a entrambe le parti.


👥 Un’alternativa gratuita e indipendente

Se il tuo progetto non rientra nei requisiti del WWOOF, ma vuoi comunque accogliere viaggiatori o eco-volontari, puoi anche pubblicare un annuncio gratuito su Voluntouring.org.

La nostra redazione è sempre aperta a iniziative solidali e culturali che promuovano l’ospitalità, lo scambio e la sostenibilità.
📩 Contattaci per maggiori informazioni o per proporre la tua realtà!


8. Con quanto anticipo è necessario contattare o prenotare una fattoria? ⏳

È consigliabile contattare la fattoria con almeno 1 o 2 mesi di anticipo, soprattutto se si tratta di una realtà molto richiesta per il suo fascino, le attività particolari o la posizione strategica.

Tuttavia, molti host accettano anche richieste dell’ultimo minuto, specialmente nei periodi meno affollati. A volte basta una telefonata pochi giorni prima per trovare posto.

  • 📌 Chi viaggia “on the road” spesso preferisce improvvisare, contattando le fattorie sul momento in base alla zona in cui si trova. Non sempre si riesce a ottenere ospitalità immediata, ma questo approccio offre maggiore flessibilità e libertà di movimento. Se l’esperienza è positiva, si può decidere di restare più a lungo; in caso contrario, si può ripartire verso una nuova destinazione.
  • 💡 Se ti piace l’idea di muoverti a piedi o in bicicletta, dai un’occhiata al progetto delle vie WWOOF: itinerari che attraversano la Via Francigena e collegano diverse fattorie ospitanti.
  • 📬 Durante la comunicazione con gli host – via email, telefono o altro – ricordati sempre di presentarti con sincerità, spiegando chi sei, perché vuoi fare WWOOF, cosa ti spinge a vivere questa esperienza e quali sono le tue aspettative.

9. Le fattorie WWOOF sono aperte solo d’estate? 🌾☀️

No, non necessariamente.

La disponibilità delle fattorie varia in base alla stagione, al clima e alle esigenze specifiche di ciascun progetto.

Alcune realtà accolgono volontari solo in determinati periodi dell’anno, ad esempio durante:

  • la vendemmia
  • la raccolta delle olive
  • o altre attività stagionali legate all’agricoltura.

Altre invece – soprattutto fattorie con allevamenti o orti permanenti – ospitano wwoofers tutto l’anno.

🌡️ In alcune zone, come il sud della Spagna, può accadere l’opposto: durante l’estate le attività si fermano a causa del caldo eccessivo, che rende difficoltosi i lavori agricoli.

📅 Ogni host segue un proprio calendario: per sapere quando è possibile fare WWOOF in una determinata fattoria, è sufficiente contattare direttamente l’host e chiedere quali sono i periodi migliori per visitarla.

10. Per quante ore bisogna dare una mano? ⏳👩‍🌾

Simone Dabbicco durante un’esperienza di WWOOFing in Sicilia, alla Casa delle Acque di Paternò, mentre lavora tra rami potati sotto il sole.

In linea generale, la formula classica del WWOOF prevede circa 4 ore di aiuto al giorno per 5 giorni a settimana. Tuttavia, non esistono regole rigide:

  • Alcuni host possono chiedere più ore, altri si accontentano di un aiuto più leggero.
  • Le condizioni possono variare in base alle attività agricole, al clima, alle esigenze della fattoria e alla disponibilità del volontario.

Solitamente, il tempo massimo richiesto non supera le 6 ore al giorno, con almeno un giorno libero alla settimana, spesso coincidente con la domenica.

🔄 La cosa più importante è la comunicazione tra host e wwoofer: si consiglia sempre di chiarire in anticipo le aspettative e di discutere insieme i dettagli del soggiorno.

📌 In Italia, per ragioni legali e culturali, si preferisce non parlare di “ore di lavoro” né di “scambio lavoro-vitto-alloggio”.
Il WWOOF Italia definisce l’esperienza come una condivisione dello stile di vita all’interno di un contesto educativo e culturale, non come un’attività lavorativa. Le realtà iscritte al circuito vengono selezionate proprio per promuovere questi valori.

💡 Il consiglio? Arriva motivato, curioso e pronto al dialogo: ogni esperienza WWOOF può essere unica se vissuta con apertura mentale, rispetto e spirito di collaborazione.

11. Per quanto tempo ci si può fermare a collaborare in una fattoria? 🕰️🌾

La durata del soggiorno varia a seconda delle esigenze della fattoria e della disponibilità del volontario.

  • Alcuni host richiedono solo qualche giorno di aiuto,
  • altri propongono soggiorni più lunghi, come due settimane o un mese,
  • e ci sono anche realtà che accolgono volontari per periodi molto lunghi, persino indeterminati, purché ci sia un buon rapporto e una sintonia reciproca.

La flessibilità è spesso un valore aggiunto, ma è sempre meglio chiarire fin dall’inizio la durata desiderata del soggiorno, in modo da evitare fraintendimenti.


12. Quale progetto di volontariato scegliere? 🤔🌍

Essere volontari significa mettere il proprio tempo ed energie al servizio di un bene comune. Per questo motivo, consigliamo di orientarsi verso progetti che puntano a:

  • proteggere l’ambiente,
  • favorire il benessere umano e animale,
  • promuovere l’autosufficienza,
  • oppure rafforzare comunità locali e stili di vita alternativi.

Anche le esperienze presso aziende agricole private possono essere molto valide, soprattutto se biologiche: offrono un contesto educativo concreto e possono essere inserite nel curriculum come esperienze formative.

In definitiva, la scelta dipende dai tuoi obiettivi personali: cerca un progetto che rispecchi i tuoi valori e il tipo di esperienza che desideri vivere. L’importante è che lo scambio sia chiaro, rispettoso e arricchente per entrambe le parti. 🌱💚

13. Qual è la differenza tra WWOOF e Workaway? 🌿🔄

Scegliere WWOOF significa aderire a una realtà no-profit che promuove l’agricoltura biologica e stili di vita ecologici e consapevoli. Le fattorie affiliate al network WWOOF condividono valori comuni, come il rispetto per l’ambiente, la natura e gli animali.

Workaway, così come altre piattaforme simili, è invece una realtà commerciale. Pur offrendo anche opportunità nel mondo agricolo, include una gamma molto più ampia di progetti: hotel, campeggi, ostelli, circhi, centri urbani, attività turistiche, associazioni, famiglie private, e così via. Non sempre si tratta di realtà biologiche o in linea con l’agroecologia.

Entrambe le opzioni possono offrire esperienze interessanti, ma è importante essere consapevoli delle differenze in termini di missione, valori e tipo di progetti proposti.


14. È meglio lavorare da soli o con altri volontari? 🤝🧑‍🌾👩‍🌾

Dipende dalla tua personalità!
Alcuni wwoofer preferiscono un’esperienza intima, come unico volontario in fattoria, per immergersi a pieno nella vita locale.
Altri invece prediligono ambienti più dinamici, in cui si lavora e si vive insieme ad altri volontari.

Esperienze condivise con più persone spesso si rivelano più stimolanti, divertenti e ricche di confronto umano. Ci sono fattorie che ospitano oltre 30 volontari contemporaneamente, mentre altre preferiscono accogliere una sola persona alla volta.

Il consiglio è: scegli in base a ciò che cerchi da questa esperienza. Se desideri socializzare, imparare dagli altri e sentirti parte di un gruppo, opta per progetti dove si ospitano più volontari insieme. Se invece cerchi silenzio, concentrazione o una connessione più profonda con l’host, valuta le fattorie più piccole.

Foto di gruppo di Wwoofer in Spagna - esperienza wwoof estiva

15. Come comportarsi in caso di problemi con gli host o con altri wwoofer? ⚖️🧑‍🌾

Il WWOOF si basa sul rispetto reciproco e sullo scambio culturale, ma – come in qualsiasi convivenza – possono emergere fraintendimenti o divergenze caratteriali tra wwoofer e host. È normale, e fa parte dei rischi (e delle opportunità di crescita) di un’esperienza autentica.

In caso di difficoltà, il consiglio è di cercare un confronto diretto e costruttivo, chiarendo le proprie esigenze, emozioni e aspettative con rispetto.

👉 Wwoofer
Anche se si tratta di volontariato, è importante impegnarsi con serietà e responsabilità, rispettando le regole della casa e contribuendo alle attività con spirito di collaborazione.

👉 Host
Allo stesso modo, chi ospita dovrebbe accogliere il volontario con rispetto e non pretendere prestazioni eccessive. Il wwoofer non è un dipendente né un operaio qualificato. Il WWOOF non è una forma di lavoro mascherato, ma un incontro tra persone, fondato sulla fiducia e sull’apprendimento reciproco.

Se la situazione diventa difficile o l’atmosfera poco ospitale, il volontario è libero di lasciare la fattoria in qualsiasi momento, senza obblighi a restare fino al termine concordato.

Attenzione: il WWOOF non è una vacanza gratuita né un soggiorno in agriturismo. Allo stesso tempo, la fattoria non è un’azienda che assume lavoratori stagionali. Bisogna trovare un equilibrio.

In Italia, se un wwoofer ha un’esperienza negativa, può scrivere alla segreteria nazionale di WWOOF Italia, che valuterà la situazione e – se necessario – sospenderà l’host dalla rete.

Nelle piattaforme come Workaway, esiste un sistema di recensioni reciproche: i volontari possono lasciare un commento sull’esperienza vissuta, e gli host possono fare lo stesso sul profilo del wwoofer. Questo meccanismo aiuta a creare trasparenza e a premiare chi si comporta con correttezza e rispetto.

Il WWOOF è prima di tutto uno scambio umano e culturale. Un piccolo gesto di ascolto o gentilezza può fare la differenza. 🌱

16. Si può fare w.w.o.o.f in Italia? 

Certo che sì. Si può fare in Italia come in tutto il resto del mondo. Il sito di riferimento per il W.w.o.o.f. Italiano è  http://www.wwoof.it/
L’iscrizione costa 35 euro ed è valida per 12 mesi

16. Si può fare WWOOF in Italia? 🇮🇹🌿

Assolutamente sì! Il WWOOF è attivo anche in Italia, proprio come in molti altri paesi del mondo. Se vuoi vivere un’esperienza rurale, ecologica e formativa nel Bel Paese, puoi iscriverti direttamente su wwoof.it.

L’iscrizione ha un costo di 35 euro e vale per 12 mesi. Una volta registrato, avrai accesso alla lista delle fattorie e dei progetti che accolgono volontari sul territorio italiano.


17. Quali sono i tipici lavori del wwoofer? 🧑‍🌾🛠️

Simone Dabbicco in Francia durante un'esperienza di WWOOFing, mentre gioca con una capra imitando il suo gesto di mangiare l’erba.Le attività variano molto a seconda del tipo di fattoria, stagione, clima e capacità del volontario. Tuttavia, ci sono alcune mansioni ricorrenti che potresti trovarti a svolgere:

  • Portare a spasso i cani o accompagnare al pascolo capre e pecore
  • Nutrire i cavalli e pulire stalle e ricoveri
  • Annaffiare piante, orti e serre
  • Tagliare l’erba, potare rami secchi, raccogliere foglie
  • Seminare e sarchiare (rimuovere le erbacce) nell’orto
  • Raccogliere frutta, verdura o erbe spontanee
  • Costruire recinti o semplici strutture in legno, terra cruda o paglia
  • Aiutare durante la vendemmia o la raccolta delle olive
  • Cucinare per la famiglia o per il gruppo di volontari
  • Sistemare stanze o ambienti per eventi, feste o cerimonie

In alcuni casi, potresti anche partecipare a progetti di bioedilizia, permacultura, didattica ambientale o accoglienza turistica.

Ogni progetto è unico: chiedi sempre agli host quali saranno le mansioni previste prima di partire.

Roberta Panero fa WWOOFing in Francia mentre pascola alcune capre in un contesto rurale, durante un viaggio senza soldi

18. Dove si alloggia? 🛏️⛺

Dipende molto dalle possibilità e dallo stile di vita dell’host. L’alloggio per i wwoofer può variare da sistemazioni molto semplici a soluzioni decisamente originali! Ecco alcuni esempi reali, basati sulle nostre esperienze:

  • Una normale camera da letto in casa
  • Una stanza d’albergo, singola o doppia
  • Un dormitorio condiviso
  • Una roulotte o un camper
  • Una tenda, un tipi o una yurta
  • Una baita di montagna
  • Una camerata con altri volontari
  • Un appartamento privato, o condiviso con altri wwoofer
  • Una capanna o perfino una casa sull’albero
  • Soluzioni creative come una underground home, una earthship o una vera e propria casa degli hobbit! 🌱

Ogni sistemazione ha il suo fascino e contribuisce a rendere l’esperienza ancora più unica. In ogni caso, l’ospitalità è parte dello scambio e non ci si aspetta lusso, ma spirito di adattamento e voglia di scoperta.

Dormitorio condiviso con sacchi a pelo durante un’esperienza di volontariato e WWOOFing in Slovenia, tipica sistemazione spartana tra viaggiatori alternativi.
Vita da volontari: camerata condivisa durante un’esperienza WWOOF in Slovenia

19. Cosa può fare il volontario durante il tempo libero?

Il wwoofer ha spesso a disposizione diverse ore di tempo libero ogni giorno, oltre ai giorni di pausa settimanali. Come impiegarle? Dipende dal luogo, dalla stagione… e dalla voglia di esplorare!

In alcune fattorie ci sono piscine, spesso accessibili anche ai volontari. Altre si trovano in montagna, tra sentieri e boschi perfetti per camminate, escursioni o giri in bici. In alcuni casi ci si trova vicino al mare, con spiagge raggiungibili a piedi o in bici.

Durante i giorni liberi si possono visitare borghi, mercati locali, musei o altre attrazioni nei dintorni. Ma spesso il tempo libero si vive anche in modo semplice e autentico, chiacchierando intorno a un fuoco, condividendo pasti, musica o piccoli momenti quotidiani con gli altri volontari o con chi ospita.

Il tempo libero è anche occasione per riflettere, leggere, scrivere, disegnare… o semplicemente riposare e godersi la natura. 🍃

20. Ci sono alternative al lavoro di campagna? 🌆🌱

Sì, oltre al volontariato rurale esiste anche una forma di volontariato urbano, spesso chiamata urban WWOOFing. In questo caso, invece di aiutare in fattoria, i volontari possono dare una mano in ostelli, bar, ristoranti, musei, associazioni no-profit, progetti culturali o sociali, e in generale in contesti urbani.

Anche in queste situazioni lo scambio è lo stesso: vitto e alloggio in cambio di qualche ora di aiuto. Il tipo di attività dipende molto dal progetto e dalla struttura ospitante.

Se sei interessato a questo tipo di esperienze, puoi consultare piattaforme come:

Questi siti ospitano anche annunci urbani e alternativi al classico lavoro agricolo.

21. Sono allergico, vegano o celiaco. Posso comunque fare WWOOF? 🌿

Se soffri di allergie gravi a polline o animali, è bene valutare con attenzione la scelta della fattoria: l’ambiente rurale, per sua natura, può essere ricco di elementi potenzialmente allergizzanti. Tuttavia, con le giuste precauzioni, anche chi ha forme allergiche lievi può godersi un’esperienza in campagna.

Per quanto riguarda l’alimentazione, molte fattorie e comunità seguono diete vegetariane o vegane e saranno felici di accogliere volontari che condividono questo stile di vita. Anche chi è celiaco, intollerante o ha esigenze specifiche può partecipare al WWOOFing: basta comunicarlo con chiarezza agli host al momento del primo contatto. Nella maggior parte dei casi, si dimostrano disponibili e accoglienti.


22. Non so parlare bene la lingua straniera. È un problema? 🗣️

In genere, la lingua non rappresenta un ostacolo insormontabile. È vero che conoscere l’inglese può facilitare la comunicazione, ma anche se il tuo livello non è alto, sappi che viaggiare è il modo migliore per imparare. Basta un po’ di pazienza, apertura e voglia di mettersi in gioco.

I gesti, un sorriso e la buona volontà spesso valgono più delle parole. Nella maggior parte delle fattorie troverai persone comprensive, abituate a comunicare con wwoofer da tutto il mondo.

Solo in contesti turistici – come agriturismi, glamping o bed & breakfast – potrebbe essere richiesto un livello linguistico più avanzato, soprattutto se i volontari devono interagire con gli ospiti.

23. C’è un limite di età per fare WWOOF? 🎒

Il WWOOFing è aperto a tutti, dai 18 anni in su. Non c’è un vero limite massimo: ci sono host che accolgono con piacere anche volontari over 60, purché in buona salute e motivati.

Più che l’età anagrafica, contano lo spirito di adattamento, la voglia di mettersi in gioco, la passione per la natura e una mentalità aperta. Se hai questi ingredienti, sei il benvenuto.


24. Sono minorenne. Posso fare WWOOFing? 📄

In linea generale, solo i maggiorenni possono iscriversi al WWOOF. Tuttavia, in alcuni Paesi (come il Regno Unito), si stanno creando opportunità anche per i più giovani, con progetti ad hoc o campi estivi.

In casi particolari, alcune fattorie accettano volontari minorenni solo se accompagnati da un genitore/tutore o con un’autorizzazione scritta. È sempre bene contattare direttamente l’associazione nazionale o il singolo host per verificare le possibilità.


25. Non mi piace l’idea di “lavorare” durante il viaggio. Ci sono alternative? 🛏️

Certo! Se preferisci viaggiare senza impegnarti in attività quotidiane, puoi considerare Couchsurfing, una rete sociale globale per scambi di ospitalità. Con Couchsurfing puoi dormire gratuitamente a casa di persone locali, semplicemente in cambio di uno scambio culturale, una chiacchierata o un pasto insieme.

Nessun obbligo, nessuna mansione: solo ospitalità, curiosità e condivisione. Per altre alternative, dai un’occhiata alla sezione “Risorse” del nostro blog, dove segnaliamo piattaforme simili e utili per viaggiare in modo economico, etico e connesso alle comunità locali.


Nota:
Questo articolo è stato scritto da ex volontari WWOOF e riflette il loro punto di vista personale e la loro esperienza diretta. Alcune informazioni potrebbero risultare imprecise o datate. Se noti inesattezze o hai suggerimenti per migliorare il contenuto, lascia un commento qui sotto oppure contatta la redazione. 📧 ✍️😊

Leggi i racconti di viaggiatori wwoofer alla sezione WWOOF 🔍


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7 Commenti

  1. Complimenti, mi è piaciuto molto questo post. Io e una mia amica vorremmo fare il wwoof o l'helpex ma ancora non riusciamo a capire molte cose e magari, perché no, potevi darmi una mano:
    -secondo te c'è più difficoltà a trovare posto per una coppia al posto di un singolo?
    -una coppia di donne ha meno probabilità di trovare rispetto agli uomini?
    -se per caso la mia amica dovesse non partire per un imprevisto, posso modificare il mio profilo e farlo diventare "singolo"?

    Scusami per tutte queste domande, grazie mille!:)
    Alexandra

  2. ci sono tanti disoccupati che vorrebbero fare volontariato anche solo per togliersi dalla noia e sentirsi utili.non so' come si puo' pensare che chi ha 0 euro di reddito possa permettersi di partire pagandosi quote associative, viaggi,abiti da lavoro etc…..e se durante il soggiorno ha bisogno di qualcosa? piuttosto date alloggi modestissimi fate lavorare piu' ore ma date almeno un piccolo compenso! non ci rimetterebbe nessuno a fareste felici milioni di persone che hanno dovuto rassegnarsi a non trovare un'impiego.

  3. In parte ti do' ragione, d'altro canto stanno nascendo organizzazioni come base volunteer, oppure voluntouring.org che sono gratuite. Le aziende wwoof sono diverse come tipologie alcune possono anche offrire questo tipo di scambio.

  4. Con Workaway gli helpers possono fare quello che vogliono perchè con 2 feedback negativi consecutivi il profilo dell’host viene bloccato per sempre.
    Praticamente possono ricattare la struttura ospitante…

  5. Ciao! Scusi mi Italiano arruginito! Volevo sapere se sapete alcuni posti belli dove fare wwoofing in Sicilia o il sud d’italia?
    Grazie mille!
    Arlo

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