Wwoof: le domande più ricorrenti

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La nostra FAQ sul wwoofing con consigli utili, risposte e suggerimenti*

Quella che segue è la nostra f.a.q. (frequently asked questions), ovvero una lista di risposte alle domande più frequenti sul wwoofing, pensata per tutti coloro che aspirano a diventare Wwoofer.


Avvertenze


Il movimento mondiale del wwoofing ha a cuore l’animo e le attività associative e ritiene importante tutelare il WWOOF per evitare fraintendimenti rispetto ad attività di gig economy o attività a scopo di lucro o che prevedano scambio anche non monetari ma sempre con fini di interesse economico. WWOOF è un movimento che mette al centro dei proprio obiettivi l’agroecologia e una consapevolezza differente e non basa la sua attività su queste forme di scambio. Nella pratica con WWOOF puoi anche viaggiare senza spendere soldi, una fattoria può ricevere aiuto nelle attività quotidiane ma ridurre il messaggio di un movimento mondiale a questo può essere un danno per il movimento stesso che ha una sua missione e visione chiara.

Per saperne di più visitate il sito ufficiale del WWOOFing internazionale e del WWOOFing Italia


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0. Partiamo da zero. Cos’è il wwoof?  

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Il W.w.o.o.f. è un organizzazione che ha lo scopo di promuovere e sostenere l’agricoltura biologica. Per farlo mette a disposizione una lista di opportunità di volontariato in tutto il mondo. Questi progetti di volontariato sono rivolti a coloro che vogliono vivere un’esperienza di vita in una fattoria biologica, dove si perseguono stili di vita sostenibili e naturali. I volontari, chiamati wwoofer ricevono vitto e alloggio in cambio del loro aiuto in fattoria.
Il termine W.W.O.O.F. è un acronimo che sta per: world wide opportunities on organic farm, ovvero opportunità di volontariato nelle fattorie biologiche di tutto il mondo. I soci che fanno parte del WWOOF ricevono una lista con gli indirizzi delle fattorie, degli eco-villaggi, dei progetti e delle comunità che ricercano manodopera volontaria. I coordinatori di questi progetti ecologici offrono la piena ospitalità, cioè un letto e del cibo sano. Lo scambio include anche l’insegnamento delle pratiche e della vita rurale.
Il lavoro del volontario non è mai remunerato.

Il Wwoof è un opportunità perfetta sia per i viaggiatori low-cost che per gli individui che vogliono apprendere tecniche agricole orientate alla sostenibilità. Inoltre, consente di sperimentare e vivere in profondità la cultura e lo stile di vita di un posto.

wwoofer, quindi, sono viaggiatori, giovani o adulti, che si spesano il viaggio facendo qualche ora di volontariato nelle fattorie ecologiche di tutto il mondo, in cambio vitto e alloggio. Per semplificare il discorso ci limiteremo a parlare solo di wwoof, che è la risorsa più conosciuta del web in ambito di volonturismo. Ricordiamo però che esistono anche altre alternative, come il Workaway, o Voluntouring.org  che sono simili piattaforme.
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2. Come ci si iscrive?

Per iscriversi e ottenere la lista delle opportunità basta contattare per via informatica l’organizzazione wwoof della nazione specifica che si vuole visitare. Ad esempio se volete fare wwoofing in Italia dovete contattare il WWOOF ITALIA. Per fare wwoofing in Inghilterra il sito giusto è WWOOF UK. Per la Spagna bisogna rivolgersi al WWOOF España mentre per l’Irlanda la pagina web è WWOOF IRELAND, ecc. ecc. Clicca qui per la lista completa delle organizzazioni nazionali. [Se i link non funzionano, fatecelo sapere nei commenti, così li aggiorneremo].

[Questa mappa  localizza le sedi delle associazioni autorizzate wwoof nel mondo: sedi W.W.O.O.F.]

N.B: sebbene tutte le organizzazioni nazionali di wwoof condividano dei valori in comune, ciascuno degli enti nazionali adotta principi, regole e modalità differenti.

3.Quanto costa iscriversi?

Il costo della quota associativa varia da paese in paese. Solitamente si parte dai 15 euro ai 35 euro e dura un anno.

4. E’ inclusa l’assicurazione in caso d’infortunio?

Sì, quasi sempre, anche se non tutte le organizzazioni nazionali wwoof contemplano un’assicurazione. In questi casi è consigliabile farsi un’assicurazione a parte. 

5. Se l’assicurazione non è inclusa, è obbligatorio farla?

Generalmente non è obbligatorio fare l’assicurazione per le attività di volontariato. Alcuni host però potrebbero richiederla per motivi di sicurezza e responsabilità giuridiche. Le attività di volontariato wwoof, tuttavia, non sono pericolose. In Italia è proibito ai Wwoofer di utilizzare motoseghe, cesoie elettriche e trattori, etc.). L’assicurazione non coprirà i danni causati da attrezzi e macchine di questo tipo. L’utilizzo di questi attrezzi sarà a vostro rischio e pericolo.

6.Come si organizza un soggiorno in fattoria? 

Semplice: il primo passo è iscriversi utilizzando gli appositi siti web.

Una volta iscritti pagando la quota annuale d’iscrizione, otterrete la lista WWOOF del paese in cui farete WWOOFing. Nella lista troverete i contatti telefonici o e-mail per contattare i coordinatori dei progetti di volontariato, nonché le coordinate per raggiungere il progetto ecologico, o la fattoria. Per organizzare il soggiorno è necessario contattare i coordinatori dei progetti chiamati in inglese HOST. Gli HOST preferiscono solitamente essere contattati via e-mail, ma alcuni mettono a disposizione il loro numero di cellulare. E’ consigliabile contattarli telefonicamente per avere una prima impressione sul progetto, sulle persone e sulle attività coinvolte.

Un host può essere una famiglia privata, un progetto ecologico di comunità intenzionale, oppure una cooperativa agricola formata da più persone.

7. Voglio ospitare viaggiatoriCome posso diventare host (coordinatore di un progetto wwoof)?

Per diventare host basta contattare l’organizzazione wwoof del paese di residenza e fare la richiesta per diventare host (cioè socio ospitante). In Italia, l’operazione richiede un incontro preparativo ed esplicativo, seguito dall’ispezione di coordinatori delegati, infine l’avviso di accettazione o meno all’interno del network.

Se non siete necessariamente interessati a fare parte del network wwoof, potete contattare la nostra redazione e richiedere di pubblicare gratuitamente un annuncio per ospitare viaggiatori ed eco-volontari. La nostra lista di annunci è indipendente dal wwoof e totalmente gratuita.

8. Con quanto anticipo è necessario contattare o prenotare una fattoria?

Consigliamo di prenotare almeno uno o due mesi prima per avere il posto garantito, soprattutto se si tratta di un agriturismo molto richiesto per il suo particolare fascino o per le interessanti attività che offre. Tuttavia potrebbe non essere affatto difficile trovare disponibilità in fattoria telefonando a pochi giorni dall’arrivo. 

Spesso i viaggiatori che amano improvvisare chiedono ospitalità all’ultimo minuto: non sempre riescono ad ottenerla ma questo modo di organizzarsi consente loro di avere maggiore libertà di movimento, improvvisando gli itinerari a seconda delle opportunità che nascono durante il viaggio. Se la fattoria raggiunta è di loro gradimento, possono decidere, in accordo con l’host, di rimanere più a lungo, o al contrario, di fermarsi solo pochi giorni e ripartire per un’altra fattoria.

Potresti dare un’occhiata al progetto delle “vie wwoof“, itinerari italiani pensati apposta per i pellegrini della via francigena che vogliono fermarsi in fattoria a fare wwoof per qualche giorno o  per qualche settimana.

Durante la corrispondenza (per via elettronica, postale o telefonica) specificate sempre agli host quali sono le vostre intenzioni, gli obiettivi e i motivi che vi spingono a fare volontariato nella loro fattoria / comunità / eco-villaggio.

9. Le fattorie w.w.o.o.f. sono aperte solo d’estate?

No. La disponibilità durante i periodi dell’anno varia a seconda dei luoghi, dei climi, delle fattorie e delle loro esigenze.

Ci sono fattorie che accolgono volontari in determinate stagioni (vendemmia, raccolta olive), altre fattorie ricevono wwoofers tutto l’anno. In paesi come la Spagna (soprattutto al centro-sud), alcune fattorie sono costrette a interrompere l’attività d’estate per via del caldo che impedisce lo svolgimento dei lavori di campagna. Ogni fattoria segue una propria agenda.

Per scoprire quali sono le date di ospitalità basta contattare gli host che vi interessano e chiedere loro maggiori informazioni.

10. Per quante ore bisogna dare una mano?

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La tipica formula wwoof, almeno a livello generale, è di 4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana ma non esiste una regola fissa. Alcuni richiedono qualche ora in più, altri possono accontentarsi di un paio di ore di aiuto. Le ore di lavoro dipendono dalle esigenze della fattoria, dalle condizioni delle attività e del tempo, infine dalle necessità di entrambi host e wwoofer.  Solitamente non si lavora più di 6 ore al giorno e viene garantito almeno un giorno libero alla settimana che coincide solitamente con la Domenica.

Gli host sono disponibili a discutere le clausole dell’accoglienza con il volontario. Non ci sono veri e propri obblighi e non è richiesta professionalità. Piuttosto sono richiesti serietà, entusiasmo, buon senso e apertura mentale.

Per quanto riguarda il wwoof in Italia, è vietato parlare di “ore di lavoro”. È persino sconsigliato usare l’espressione “lavoro in cambio di vitto ed alloggio”. I responsabili dell’organizzazione preferiscono riferirsi al wwoof come ad una “condivisione dello stile di vita” e “centro educativo”. Secondo quest’ottica, i soci host, le fattorie, le comunità e le aziende agricole iscritte al wwoof Italia sono appositamente selezionate dai responsabili del WWOOF.

È importante essere ben motivati e discutere nel dettaglio i particolari dell’esperienza che si vuole vivere nella fattoria assieme agli altri soci del wwoof Italia.

11. Per quanto tempo ci si può fermare a lavorare in una fattoria?

Il tempo di permanenza richiesto cambia a seconda delle esigenze e del posto. C’è chi ha bisogno soltanto di qualche giorno d’aiuto e chi necessita invece di un periodo minimo di due settimane o un mese. C’è chi è in grado di ospitare volontari per mesi, chi addirittura è disposto ad accogliere uno o più volontari per tutta la vita (a condizione che ci siano buoni rapporti)!

12. Quale progetto di volontariato è meglio scegliere…?

E’ bello essere volontari e contribuire alla creazione di un mondo migliore, quindi sentirsi utili. Sarebbe meglio impiegare le proprie energie a favore di un bene comune, piuttosto che per interessi di aziende private. Consigliamo dunque di cercare posti dove si lavora a favore dell’ambiente, degli esseri umani e degli animali, oppure per l’autosufficienza di una comunità, piuttosto che per il profitto di un business aziendale. La vostra scelta però, dovrà dipendere molto dai vostri obiettivi personali. Le esperienze di vita nelle comunità, negli eco-villaggi, o presso enti e associazioni ecologiche di varia natura, sono altamente consigliate. Il lavoro può essere faticoso ma gratificante. Ottime esperienze formative si possono fare anche presso aziende agricole private. Fare volontariato in un’azienda biologica è un buon tirocinio e si può inserire nel proprio curriculum.

13. Che differenza c’è fra Wwoof e Workaway?

Se scegliete il W.W.O.O.F. (piuttosto che il Workaway) state sostenendo un’organizzazione NO-PROFIT orientata agli stili di vita sostenibili ed ecologici.

I valori portanti delle fattorie appartenenti alle liste wwoof sono il rispetto per la natura, l’ambiente e gli animali. Il Workaway e altri siti simili sono organizzazioni commerciali che offrono opportunità di volontariato nei settori più disparati, non solo l’agricoltura biologica. Si può lavorare per alberghi, campeggi, piscine, associazioni urbane, centri sociali, circhi, fattorie non necessariamente biologiche ecc.

14. Lavorare da soli o assieme ad altri volontari?

Alcuni wwoofer preferiscono la compagnia. Altri preferiscono essere gli unici ospiti della fattoria. Vi consigliamo di andare a fare volontariato in quei posti dove si ospitano più di due volontari per volta. Condividere la propria esperienza con altre persone è decisamente più stimolante. Ci sono ambienti di volontariato in cui si ospitano anche più di 30 volontari contemporaneamente; altri invece sono in grado di ospitare un solo volontario alla volta. Scegliete dunque a seconda della vostra personalità e dei vostri obiettivi; sicuramente più wwoofer ci sono, maggiore è il divertimento.

wwoof
Una squadra di wwoofer in una finca spagnola.

15. Come comportarsi in caso di problemi con gli host o i wwoofer?

Entrambi wwoofer ed host, devono rispettare i codici e lo spirito del Wwoof ma non è raro che nascano fraintendimenti e idiosincrasie fra le persone coinvolte nello scambio. Fa parte dei rischi di un’esperienza Wwoof. Se le parti coinvolte nello scambio culturale non sono soddisfatte dell’esperienza, è bene cercare di capirne le ragioni, cercando di sanare i rapporti attraverso un dialogo costruttivo.

Pur trattandosi di volontariato, si richiede al wwoofer di lavorare con serietà e rispetto nei confronti degli host.

Anche gli host devono essere ragionevoli nella richiesta d’impegno da parte dei wwoof. Qualora invece si irritino facilmente, o si comportino in modo poco ospitale, consigliamo ai wwoofer di lasciare il posto. Non ci sono infatti vincoli che obblighino i volontari a rimanere fino alla fine delle date concordate. Le esperienze negative sono piuttosto rare, ma può capitare di non trovarsi bene in un posto.

L’ospite-volontario deve capire che il wwoof non è una vacanza e la fattoria non è un albergo. Chi ospita, d’altra parte, deve avere ben chiaro che il volontario non è un professionista né un impiegato da sfruttare. Deve rispettarlo, farlo sentire come un membro della famiglia. Il wwoof è prima di tutto uno scambio culturale.

In Italia, i wwoofer che si trovano male in una fattoria possono inviare una lettera alla segreteria del wwoof Italia che provvederà a indagare ed eventualmente sospendere la fattoria dalla lista wwoof.

Alcune piattaforme come il Workaway offrono ai viaggiatori la possibilità di scrivere una recensione sulle famiglie presso le quali hanno soggiornato. Lo stesso possono fare i proprietari delle fattorie nei confronti dei volontari, attestandone il decoro, la serietà, l’ordine, la pulizia. In questo modo se entrambi si sono comportati bene, riceveranno una buona referenza/raccomandazione, quest’ultima sarà pubblicata nella pagina del loro profilo e visibile a tutti gli altri utenti del network. Se l’esperienza è stata negativa lo sarà anche la recensione, che scoraggerà altri wwoofer o altri host a relazionarsi con il proprietario del profilo recensito negativamente.

Questo sistema rafforza la fiducia fra i soci membri e  motiva i partecipanti dello scambio a comportarsi in modo rispettoso e costruttivo.

16. Si può fare w.w.o.o.f in Italia? 

Certo che sì. Si può fare in Italia come in tutto il resto del mondo. Il sito di riferimento per il W.w.o.o.f. Italiano è  http://www.wwoof.it/
L’iscrizione costa 35 euro ed è valida per 12 mesi

17. Quali sono i tipici lavori del Wwoofer?

Al pascolo con le capre

Ecco alcuni esempi di possibili mansioni da svolgere:

  • Roberta Panero, wwoofer, wwoofing, francia, pascolo, pastoressa, pastorizia, capre, mungerePortare a spasso i cani o pascolare capre.
  • Nutrire i cavalli e pulire la stalla.
  • Dare da bere alle piante.
  • Tagliare i rami secchi degli alberi o l’erba del prato.
  • Seminare, ripulire l’orto dalle erbacce.
  • Costruire recinti.
  • Raccogliere la frutta.
  • Costruire piccole abitazioni di paglia o in bioedilizia.
  • Vendemmiare
  • Preparare locali/stanze per feste o matrimoni
  • Cucinare per la famiglia o i volontari

18. Dove si alloggia?

A seconda delle possibilità di coloro che ospitano, ai wwoofer può essere riservato un posto letto in:
(elenchiamo i posti dove a noi è capitato di dormire)

  • camera da letto normale in casa
  • camera d’albergo, singola o doppia.
  • dormitorio comune
  • roulotte o camper
  • tenda o Tipi
  • baita di montagna
  • camerata assieme ad altri volontari.
  • appartamento privato o da condividere con altri volontari.
  • capanna/casa sull’albero
  • underground home, o earthship, o casa degli hobbit, e così via…  🙂
couchsurfing
Wwoof in Slovenia. Materassi sparsi per terra: può capitare che i wwoofers condividano la camera da letto con altri compagni di esperienza. Non fa per tutti, ma per chi si adatta può essere estremamente divertente.

19. Cosa può fare il volontario durante il tempo libero?

Il wwoofer ha parecchio tempo libero e lo può spendere come vuole.

Alcune fattorie sono dotate di piscine, il più delle volte messe a disposizione dei volontari dopo il lavoro. Altri posti si trovano in montagna, quindi ricchi di sentieri da esplorare a piedi o in bici; altre volte si affacciano sul mare, vicino alla spiaggia… Durante i giorni festivi è possibile visitare i musei e le attrazioni storiche e turistiche delle città più vicine. E molto altro ancora si può fare assieme agli amici di fattoria…

20. Ci sono alternative al lavoro di campagna? 

Oltre al volontariato rurale esiste anche il volontariato urbano o l’ urban wwoofing (ovvero possibilità di lavorare in città come ad esempio negli ostelli, nei bar, nei ristoranti, nei nightclub, negli alberghi, nei musei, nelle associazioni no-profit ed altre strutture urbane, sempre in cambio vitto ed alloggio).

Voluntouring.org (sito gratuito), Helpx e Workaway  sono piattaforme che offrono anche questo tipo di scambi.

21. Sono allergico/ vegano/ celiaco. Ho qualche possibilità di trovare una fattoria che rispetti le mie esigenze e il mio stile di vita?

Se siete allergici agli animali o ai pollini, la campagna non è proprio l’ambiente ideale che fa per voi; se  la forma allergica non è grave si può comunque godere delle bellezze e del fascino dell’aperta campagna con le dovute precauzioni e cautele.

Per quanto riguarda l’alimentazione ci sono  moltissime comunità e fattorie che sono vegetariane (o Vegane) e desiderose di accogliere volontari e viaggiatori per condividere con loro questo stile di vita. Se siete celiaci, intolleranti o avete altre particolari esigenze è sufficiente riferirlo agli host; siamo certi che vi verranno incontro.

22. Non so parlare bene la lingua straniera. E’ un problema?

Il muro linguistico non è (quasi mai) un problema. Conoscere l’inglese aiuta molto ma anche se non lo masticate bene, sappiate che viaggiare serve proprio a questo, ovvero per imparare e praticare una lingua straniera. La mente degli uomini è molto elastica e capace di apprendere le basi di una lingua in breve tempo.

Il linguaggio dei gesti e la capacità di sorridere aiutano molto.

Potrebbe essere necessario avere una buona padronanza linguistica in posti turistici, come i bed&breakfast o i campeggi glamping, nei quali viene chiesto ai volontari di socializzare con gli ospiti dell’agriturismo.

23. C’è un limite di età per vivere questo tipo di esperienze?

Il Wwoofing è aperto a tutti, a partire dai ragazzi di 18 anni ai “ragazzi” meno giovani di 60 anni e… oltre!

E’ necessario, piuttosto, avere una mentalità aperta, spirito di adattamento, capacità di socializzazione e passione per l’avventura.

26. Sono minorenne. Posso fare wwoofing?

Purtroppo nella maggior parte dei casi solo una persona maggiorenne può iscriversi al wwoof. In Inghilterra si sta lavorando per aprire i campi anche a gente più giovane. Alcune fattorie consentono ai minori di partecipare con permesso scritto o con accompagnamento diretto dei genitori.

27. L’idea di “lavorare” quando viaggio non mi piace. Alternative?

Esiste un social network che è ormai famosissimo in tutti i paesi del mondo e conta milioni di iscritti, si chiama Couchsurfing (ne parliamo qui all’apposita sezione). Una volta iscritto a C.S., puoi metterti alla ricerca di un posto dove dormire per una o più notti. Sarai ospitato gratuitamente da una famiglia o da singole persone nella location che intendi visitare. Chi ti ospita è a sua volta un membro di CS, disposto ad accoglierti senza chiedere nulla se non la tua amicizia e compagnia.  Visita la pagina “RISORSE” del nostro blog per conoscere le alternative a Couchsurfing, e altre formidabili risorse del web.


NOTE:

*Questo post è stato scritto da (ex) volontari wwoofer e riflette la loro filosofia ed esperienza. Potrebbero esserci incongruenze o inesattezze. Se trovi qualche errore, aiutaci a migliorare questo articolo, scrivendo un commento qui sotto oppure contattando la redazione. 📧 ✍️😊


Leggi i racconti di viaggiatori wwoofer alla sezione W.W.O.O.F. 🔍


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7 Commenti

  1. Complimenti, mi è piaciuto molto questo post. Io e una mia amica vorremmo fare il wwoof o l'helpex ma ancora non riusciamo a capire molte cose e magari, perché no, potevi darmi una mano:
    -secondo te c'è più difficoltà a trovare posto per una coppia al posto di un singolo?
    -una coppia di donne ha meno probabilità di trovare rispetto agli uomini?
    -se per caso la mia amica dovesse non partire per un imprevisto, posso modificare il mio profilo e farlo diventare "singolo"?

    Scusami per tutte queste domande, grazie mille!:)
    Alexandra

  2. ci sono tanti disoccupati che vorrebbero fare volontariato anche solo per togliersi dalla noia e sentirsi utili.non so' come si puo' pensare che chi ha 0 euro di reddito possa permettersi di partire pagandosi quote associative, viaggi,abiti da lavoro etc…..e se durante il soggiorno ha bisogno di qualcosa? piuttosto date alloggi modestissimi fate lavorare piu' ore ma date almeno un piccolo compenso! non ci rimetterebbe nessuno a fareste felici milioni di persone che hanno dovuto rassegnarsi a non trovare un'impiego.

  3. In parte ti do' ragione, d'altro canto stanno nascendo organizzazioni come base volunteer, oppure voluntouring.org che sono gratuite. Le aziende wwoof sono diverse come tipologie alcune possono anche offrire questo tipo di scambio.

  4. Con Workaway gli helpers possono fare quello che vogliono perchè con 2 feedback negativi consecutivi il profilo dell’host viene bloccato per sempre.
    Praticamente possono ricattare la struttura ospitante…

  5. Ciao! Scusi mi Italiano arruginito! Volevo sapere se sapete alcuni posti belli dove fare wwoofing in Sicilia o il sud d’italia?
    Grazie mille!
    Arlo

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