Casina Settarte – Centro culturale di sperimentazione agricola, artistica e sociale

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La nostra avventura in Puglia prosegue. Ora siamo ad Ostuni, nella terra dei Trulli. Lasciare Urupia è stato un po’ complicato, forse perché temevamo che sarebbe stato difficile trovare altri luoghi così speciali e vivere esperienze altrettanto uniche. Ma ci siamo accorti di quanto fossimo fuori strada: le esperienze e gli stili di vita condivisi dai nostri host non finiscono di meravigliarci. In questo momento, vi scriviamo dal cuore di un centro olistico situato proprio nella caratteristica regione dei Trulli..

Esplorare al ritmo giusto, oltre il turismo.

Se questa è la vostra prima visita al nostro blog, ci prendiamo qualche riga per sottolineare che non siamo turisti tipici. Abbiamo un approccio piuttosto diverso: ci piace definirci “viaggiatori curiosi”. Esploriamo per scoprire nuove idee e realtà, sperando sempre di tornare a casa con ricordi e esperienze preziose. E per fare tutto questo in maniera efficace e autentica, ci facciamo ospitare dalla gente del posto prendendo parte ai loro progetti di volontariato.

Puglia con lentezza
Esplorando il tacco dello stivale

Volonturismo: viaggiare con un obiettivo

Anche senza una grande disponibilità economica, riusciamo viaggiare e la chiave è proprio il volontariato. Questa scelta non solo ci garantisce vitto e alloggio, ma ci offre l’opportunità di partecipare a progetti locali incentrati sull’ecologia, la solidarietà e la sostenibilità. È un’occasione unica per immergersi nella cultura locale, condividere il quotidiano con la gente del posto e beneficiare di esperienze formatrici, come l’apprendimento di lingue o nuove competenze lavorative.

Per esprimere ciò in una “formula”:
volonturismo = vitto + alloggio + impegno sociale + immersione culturale

[scopri di più sul volonturismo qui].
[Oppure, esplora questo sito gratuito di volonturismo “voluntouring.org]

La bellezza di questo tipo di viaggio? Non avendo la pressione di spese eccessive, possiamo prendere tutto il tempo che desideriamo per vivere appieno l’esperienza, viaggiando con un ritmo più naturale e “lento”. Ma cosa facciamo esattamente durante questi viaggi? Le attività sono molteplici, e un assaggio è dato dal post che troverete qui di seguito. 👇


.Il centro olistico di Casina Settarte


A scuola di Permacultura

Presso Casina Settarte, abbiamo avuto il piacere di conoscere Franco e Germana, le anime fondatrici del centro olistico. Franco, appassionato maestro di TaiChi, e Germana, profonda insegnante di filosofia, sono entrambi ambasciatori di nuove visioni e stili di vita, sempre alla ricerca di un equilibrio tra armonia, benessere e sostenibilità.

Durante la nostra permanenza, abbiamo anche avuto l’opportunità di (ri)conoscere Giuseppe Sannicandro, giovane esperto di Permacultura, e Luciano Furcas, riconosciuto come uno dei massimi esperti in agricoltura naturale e autosufficienza. Ostuni, grazie a luoghi come Casina Settarte, diventa un punto d’incontro per molti ospiti, maestri e professionisti che condividono le loro competenze e filosofie.

Gallery foto di Casina Settarte

Contact Improvisation: una danza di connessione

Recentemente, un gruppo proveniente dalla Francia è arrivato qui, portando con sé la pratica e l’insegnamento del “Contact Improvisation“. Questo gruppo emanava una connessione così profonda e sincronica che è difficile da mettere in parole. Attraverso abbracci, danze, carezze, letture di poesie e testi filosofici, e meditazioni, hanno manifestato un amore profondo per il contatto autentico – sia tra loro sia con la natura circostante. Il loro mantra, “qui e ora”, riflette l’importanza di vivere il momento presente in modo pieno e consapevole.

Osservandoli, analizzandoli e prendendo appunti sul loro comportamento, ci è apparso chiaro che, più che un semplice gruppo, rappresentano una vera e propria tribù. E da ciò che possiamo vedere, sembra che vivano in uno stato di gioia genuina.

Centro olistico

– Una coppia che pratica la Contact Improvisation

Naturismo: uno sguardo verso la libertà naturale

L’altro giorno, svegliandoci all’alba e dirigendoci verso la cucina esterna della masseria, ci siamo imbattuti in una scena inaspettata: una giovane donna francese che si stava facendo la doccia all’aperto in totale nudità. Dopo lo shock (ormonale) ci siamo chiesti: e se fossimo cresciuti in luoghi come la Polinesia, dove la nudità è vista come una norma e dove gli occhi delle persone si incontrano, indipendentemente dal corpo esposto?

Riflettendo sull’approccio naturale e disinibito di questi giovani, ci si chiede da che tipo di contesto o cultura provengano. Qual è l’ambiente che ha nutrito individui così aperti e liberi? Forse, utilizzando un linguaggio di matrice new-age, si potrebbe dire che emanano un’aura “radiosa”. Ma dato che non sono particolarmente incline verso queste visioni mistiche, tendo a pensare che esista, in qualche angolo della Francia, una comunità aperta, dove la sperimentazione di nuove forme di connessione e condivisione non solo è incoraggiata, ma anche vissuta in maniera autentica e, chissà, forse anche funzionale..


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About Simone Dabbicco 47 Articles
Viaggiatore, wwoofer e curioso nato a Torino. In viaggio dal 2009, mi piace raccontare le storie di paesi, comunità, famiglie e villaggi ecologici, esplorando culture e stili di vita diversi. Se vuoi saperne di più, dai un'occhiata al blog o trovarmi su Facebook.

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