
Vivere in maniera alternativa: la storia di Astriid
Quando penso ad una vita alternativa, io penso a questa signora, Astriid, che secondo me incarna molto bene il concetto dell’abitare e vivere altrimenti.
L’ho conosciuta anni fa, in Irlanda. Era una signora Belga, psicoterapeuta di professione, sciamana nel tempo libero.
Non esattamente il mio modello intellettuale, come persona, ma sicuramente un modello di pensiero libero e alternativo.
Lasciatemi raccontare.
Astriid aveva studiato in Belgio, si era laureata con voti alti, poi ha cominciato a viaggiare per il mondo nonostante tutti le dicessero che avrebbe dovuto sistemarsi, fare figli, mettere la testa apposto, ecc.
Lei, invece, ha inseguito i suoi sogni e si è lasciata ispirare da un’altra Università, quella della vita.
Vivere altrimenti
La vita è breve e passeggera e spenderla in luoghi che non si amano, con persone che non si desiderano, facendo cose logoranti e finalizzate per lo più a logiche di profitto, è una semplice disgrazia.
Bisogna vivere diversamente: almeno questo è ciò che deve aver pensato Astriid, quando era giovane.
In particolare, vivere in maniera più ecologica, più vicina alla natura, perché stiamo distruggendo le risorse della nostra casa, il nostro pianeta.
Dopo le sue peregrinazioni, Astriid si è trasferita in Irlanda e qui ha comprato un pezzo di terreno con denaro che aveva messo da parte lavorando a distanza come consulente psico-terapeuta.
La signora Belga, però, non aveva abbastanza soldi per comprare una casa, o per farsela costruire. Ha pensato quindi di montare una Tipi (tipica tenda degli indigeni americani) e di viverci per una decina di anni.
La Tipi era molto grande: circa 4-5 metri di altezza per 10-12 metri di larghezza. Dentro c’era un letto, una libreria, una piccola stufa e una scrivania. Era anche ben coibentata, grazie a coperte di pelle e appositi tappeti.
Per tutti quegli anni Astriid ha vissuto senza elettricità, quindi senza pagare le bollette. La sua quotidianità era ridotta all’essenziale: la natura, l’aria pulita, cibo frugale e della buona compagnia, i suoi amici di viaggio oppure i suoi ospiti viaggiatori.
Nel frattempo ha lavorato molto. Ma non per soldi: ha coltivato la terra assieme ai suoi ospiti, in modo da essere il più auto-sufficiente possibile dal punto di vista alimentare; ha anche costruito una nuova casa, pezzo dopo pezzo, utilizzando rigorosamente materiali recuperati dalla discarica e dal centro ecologico con il quale aveva preso degli accordi.
Una casa alternativa
Qui potete osservare la costruzione dove, anni più tardi, finalmente, si è trasferita.
Per alcune persone questa casa è una specie di baracca. Per altri è fighissima, artistica e originale. In realtà ciò non ha importanza. Quello che pensa la gente non dovrebbe quasi mai avere importanza.
Siccome la casa era composta da 7 angoli e 7 lati Astriid aveva deciso di chiamarla the Seven Directions, le 7 Direzioni. Subito dopo divenne anche il nome con la quale battezzò la sua nuova, piccola, eco-comunità di viaggiatori.

I lavori della casa non erano ancora terminati quando le feci visita ma molte piccole abitazioni erano già state allestite, per gli ospiti e per altre funzioni.

Credo che la vita di Astriid sia stata tutto sommato tranquilla e spensierata. La vedevo sempre seduta e rilassata, spesso al telefono, per il suo lavoro a distanza. Probabilmente, lungo tutto il corso dei suoi anni, non ha mai conosciuto ansia e solitudine, (ma non andrei oltre con le speculazioni).
Sicuramente ha sempre goduto della compagnia di giovani curiosi, di amici e ammiratori, di viaggiatori e spiriti affini; questo viavai di gente deve aver apportato alla sua casa e alla sua vita costanti novità e idee nuove, e ogni giorno non poteva che essere diverso dall’altro.
Astriid, inoltre, ha sempre vissuto circondata da alberi, piante, aria pulita e dagli animali del bosco che le facevano visita; tutto ciò era ulteriore medicina per la sua anima.
Altre foto della comunità:
I volontari internazionali dormivano in queste tende, sistemate un po’ ovunque all’interno della proprietà.

Epilogo
Di Astriid ho parlato al passato perché purtroppo è mancata diversi anni fa a causa di un tumore maligno.
Non sono sicuro che la sua comunità esista ancora. Molte sono le domande che avrei voluto farle. Un giorno potrei ritornare lì per vedere cosa rimane della sua eredità e del suo esempio.
Non sono sicuro che avesse i permessi legali per costruire ciò che ha costruito, ma credo di sì, perché in città era conosciuta da tutti. Sarebbe stato molto difficile nascondere il suo lavoro, anche se viveva in mezzo ad un bosco.
Nonostante tutto, ammiro molto la sua scelta di vita, coraggiosa e ispirevole allo stesso tempo. Non è facile andare contro i costumi sociali, rinunciare alle comodità, affrontare gli imprevisti economici, sopportare le maldicenze della gente.
Lei però ci è riuscita e, finché ha potuto, ha vissuto una bella vita, libera e piena, fino alla fine dei suoi giorni.

Altre foto della comunità di Seven Direction:
Visita la sezione stili di vita alternativi
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