La comunità di Pachamama
La regione di Maribor, come tutta la Slovenia del resto, è un luogo che offre molta bellezza, verde, relax, energia positiva e calma – in particolare nei pressi delle sorgenti di acqua minerale naturale, che in questo luogo non mancano mai. La casa protagonista di questo racconto si trova a Kunova, a pochi chilometri dall’Austria (a nord), dall’Ungheria (a est) e dalla Croazia (a sud). I territori circostanti offrono una natura rigogliosa: tutto si intreccia bene con lo spirito di Pachamama, una comunità affascinante che decido di visitare durante il mio viaggio lento in Slovenia.
Come in una fiaba
Pachamama è un posto fiabesco in cui vita armoniosa, infinita creatività e pace irradiano le giornate dei suoi residenti.
L’accoglienza dei Roschamann, proprietari del centro Pacha-mama, è fin da subito calorosa. I due coniugi ospitano viaggiatori da anni, tutto l’anno, a cadenza settimanale. Per questo, ormai, sono a loro agio con i numerosi stranieri che vengono a fargli visita e a dargli una mano. Quando entro nel soggiorno mi aspettano altri cinque viaggiatori, alcuni dei quali siedono sui cuscini per terra e mi danno il benvenuto con i loro bei sorrisi. Vengono dall’Olanda, dal Canada e dalla Repubblica Ceca.
Davanti ad una tazza di tè cercano curiosi di conoscere la mia storia, allo stesso modo io cerco di conoscere la loro. Sono tutti viaggiatori lenti, venuti qui per lasciarsi ispirare dal posto e lasciare il proprio contributo… Per tornare a casa più ricchi.
Mi guardo attorno e con vorace curiosità faccio più domande possibili sulla casa. Questa è stata interamente costruita con materiali naturali, riciclati, ma longevi e consolidati.
Si ha davvero l’impressione di essere dentro ad una fiaba. Non esistono forme regolari all’interno delle stanze. I lineamenti delle pareti sono curvilinei e riflettono un modo di pensare artistico e creativo. La casa è totalmente in argilla ed è coperta con rami e fuscelli. Ogni angolo è decorato in maniera differente. Ci sono vasi in cui piantine crescono autonomamente, richiedendo poca acqua per nutrire la zolletta di terra in cui versano.
La storia di Pachamama
Pacha-mama nasce dagli sforzi e dai sogni di Dhiraj, un ex-poliziotto che decide di cambiare vita e viaggiare per moltissimi anni. Dopo l’India torna nelle sue terre natali totalmente cambiato. Il giovane viaggiatore, però, non avrebbe mai portato a termine i suoi progetti di autosufficienza e bioedilizia se non fosse stato incoraggiato dalla moglie peruviana Luz. I due si sono conosciuti in autostop: sarebbero rimasti amici per diverso tempo, finché non si sono sposati per iniziare il loro percorso di decrescita, circa 20 anni fa.
Sognare in grande
Dhiraj mi racconta di come amici e vicini di casa l’avessero sempre preso in giro. La sua idea di costruire da solo una casa in argilla era troppo pazza. Lui, però, ha creduto nei suoi sogni. Ora vive in una delle case -senza dubbio- più affascinanti del mondo.
–Bisogna seguire la propria agenda personale, non quella degli altri. Bisogna sognare in grande. Non date retta a chi vi dice che “è impossibile”– dice Dhiraj ai suoi volontari, che considera un po’ come figli adottivi.
Osho e l’educazione libertaria
A proposito di figli, Dhiraj e Luz ne hanno uno di nome Osho che educano in casa. Ignoro quali siano le leggi vigenti in Slovenia a proposito dell’Homeschooling. Cerco comunque di scoprire in cosa consiste la sua istruzione e se stia dando buoni frutti. Osho ha poco più di dieci anni ma ha già un laboratorio personale dove crea, da solo, diversi strumenti di legno. La giovane volontaria olandese, Maikee, gli sta insegnando l’Inglese e il Cinese. E’ sorprendentemente giovane per parlare così bene tante lingue (sloveno, inglese, spagnolo) e per avere così tante inclinazioni. Il costante flusso di viaggiatori e visitatori hanno permesso, forse per imprinting, che diventasse curioso e amante del mondo. Il suo idolo è Nikola Tesla, che spera un giorno di eguagliare costruendo un veicolo ad energia solare. Osho, inoltre, vuole viaggiare in Cina, per impararne le filosofie e le arti marziali.
– Il laboratorio del piccolo Osho. Al centro della scrivania è appesa la foto di uno dei suoi idoli: Nikola Tesla.
Ritorno alla terra
– Traduzione dallo sloveno all’Italiano: “Laddove Urano e Gaia si ricongiungono in un crogiolo di culture e metodistiche uniche. Dove ogni attività giornaliera colpisce d’infilata le arti e la spiritualità accora il materialismo”.
A Luz si deve la scelta del nome del centro: Pachamama significa in lingua quechua Madre terra. Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino, quali gli Aymara e i Quechua. È la dea della terra, dell’agricoltura e della fertilità. I numerosi “appezzamenti indiani”, traduzione letterale di indijanska posest, sono un’altra testimonianza dell’influenza e del fascino dell’America Latina che i coniugi Roschmann hanno voluto adottare per la loro casa. Situati al centro dell’Istituto Pachamama sembrano, a primo acchito, una vera e propria attrazione d’arte moderna.
Un piccolo Eden
Ambo i coniugi sono riusciti a realizzare il loro desiderio di vivere armoniosamente in un eterno Eden creativo. Dhiraj ha preso in eredità dal padre l’amore per la natura ed il topiario (l’arte di incidere forme artistiche negli alberi o nel legno). Per lui è stata una fortuna incontrare Luz, anch’essa promotrice della filosofia “ritorni la natura alla natura”, attuata nella pratica della verzicatura ovvero l’aumento del verde sotto forma di piante e fiori in tutti gli spazi del centro. Secondo il loro pensiero, la terra, nella sua forma e colore, attraverso meditazione, coesistenza con la vegetazione, relazioni amicali tra umani ed animali, sarebbe un luogo migliore.
Saponi naturali
Luz è si recentemente concentrata sulla produzione di sapone con ingredienti del tutto naturali: un vero e proprio caso di parrucchiera ribelle. L’esperienza di trattare i propri capelli e quelli degli altri con prodotti naturali sembra essere un’esperienza assai differente.
“Ho lavorato in un salone a Lubiana, per molti anni. Ogni volta che usavo una tinta industriale, il cuoio capelluto iniziava a puzzare… Non riuscivo più a sopportare queste sostanze chimiche. La pelle cominciava a bruciare e costanti erano le eruzioni sottocutanee” dice Luz ai clienti e ai visitatori.
“La natura è la soluzione. Cibo naturale, relazioni candide, aria pulita. Questo è quello che ho sempre voluto!” aggiunge.
Bambù e orti
All’interno della proprietà dei Roschmann v’è un bosco di bambù di cinque diversi tipi. Ci sono erbe medicali, una serra e un orto sinergico ben tenuto. Ci sono poi un sacco di aree libere in cui vengono tenuti i vari laboratori (produzione di vasellame con l’argilla, fabbricazione del sapone, l’incisione e scultura del legno…). I volontari aiutano a tenere puliti gli spazi, a creare nuovi esperimenti in bioedilizia e a prendersi cura dell’orto.
–Volontari del centro mentre lavorano e sperimentano con la calce, la terra e la paglia
Bioedilizia e permacultura
Pachamama è un giardino prosperoso, in cui la natura circola libera, le foglie cascano, si accumula il fogliame, il terreno si fertilizza ed il ciclo è ininterrotto. Un ambiente estremamente naturale, dinamico, seppur non vi sia incidenza da parte di alcun essere umano. Effettivamente, non è un luogo tra i più ordinati, ma la natura stessa non esige precisione, quindi l’indice di fedeltà tenuto nei suoi riguardi risulta essere più che soddisfacente.
Pavimentazione a mosaico
“La vita è un singolo mosaico variopinto: quando si è fermi si vive il momento azzurro, quando ci si muove lentamente ecco un poco di arancio, quando ci si dimena ecco il rosso carminio della passione” dice Luz alla gente che viene a farle visita, spiegando frattanto perché nell’androne principale e nella cucina estiva ci sono le pavimentazioni a mosaico.
Queste pavimentazioni a mosaico altro non sono che il vetro e le piastrelle di rifiuti, impegnate a brillare in una nuova forma lucida.
“Il mosaico è come la meditazione: si incollano frammenti, pensieri, sogni vecchi e sogni nuovi…” sorride Luz.
Spiritualità e Temazcal
Molte sono le attività spirituali organizzate dal centro. Il temazcal, ad esempio, viene organizzato quasi ogni mese. Si tratta di una sauna all’interno di una struttura buia costruita con la paglia e l’argilla. Dentro ci si sta rannicchiati e semi nudi, a stretto contatto con gli altri partecipanti. Durante la sauna prende vita una cerimonia depurativa, fatta di vapore, urla, canti e inni condotti da uno sciamano dell’America Latina. Volontari, ospiti e amici si mettono alla prova cercando di resistere al vapore bollente fino alla fine delle quattro portas, o cicli. Ogni ciclo rappresenta una fase della vita: nascita, adolescenza, età adulta e morte. Al termine del rituale, ritornati alla luce del giorno, tutti hanno la sensazione di essere rinati. D’altronde il Temazcal rappresenta simbolicamente proprio questo: il momento in cui usciamo dal grembo della nostra madre.
Visitare Pachamama
Molte persone visitano il Centro Pachamama previa prenotazione o si organizzano a Radenci per organizzare delle visite guidate.
Durante la visita si può godere delle tipiche attività di una fattoria agricola, ma Pachamama è soprattutto un centro sperimentale. L’ammirazione dei numerosi mosaici al naturale, l’esplorazione dei ben mantenuti boschetti di bambù, ma anche la degustazione di uno dei 1300 vini tipici ed esclusivi della Slovenia (tutto ovviamente biologico) sono compresi nella visita. Si può provare la bevanda nazionale, il Brinjevec, un estratto alcolico dalle bacche di ginepro, oppure il Rakija: ogni mattina i volontari del centro non iniziano i lavori se prima non si sono fatti un sorsetto di questo intruglio!
Chicca è la “cucina estiva”, ove si preparano piatti esclusivi della stagione più calda e proclive, ed il “giardino delle bottiglie”, nelle quali vengono a crearsi veri e propri monumenti e muri artistici.
C’è infine una galleria in cui sono presenti primizie cresciute biologicamente e acquistabili nel negozio interno.
Foto Gallery di Pachamama
Foto del giardino biodinamico:
Esperimenti in bioedilizia del centro Pachamama:
Le foto dei “volonturisti” del centro:
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